Interpretazione della Festa della Divina Misericordia

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15 aprile 1978. Dopo severissimi esami e dopo una provviden­ziale sospensione di una devozione ormai dilagante in forme spesso incontrollate e aberranti, la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede offre via libera al culto della Divina Misericordia nelle nuove forme proposte da suor Faustina Kowalska.

16 ottobre 1978. Viene eletto Papa il cardinale arcivescovo di Cra­covia Karol Wojtyla che è stato il grande esaminatore ed interprete delle volontà di Gesù espresse a suor Faustina Kowalska. Il progetto della Divina Misericordia per i nostri tempi comincia a chiarirsi e ad affermarsi.

Giubileo del 2000 - 30 aprile, II di Pasqua, Domenica della Divina Misericordia. Canonizzazione di Suor Faustina Kowalska, prima santa del Giubileo.

 

DALL'OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO Il°: UN CAPOLAVORO E UN PUNTO DI RIFERIMENTO OMILETICO


1. «Celebrate il Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia» (Sal 118, 1). Così canta la Chiesa nell'Ottava di Pasqua, quasi raccogliendo, dalle labbra di Cristo queste parole del Salmo; dalle labbra di Cristo risorto, che nel Cenacolo porta il grande annuncio della misericordia divina e ne affida agli apostoli il ministero: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi... Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20, 21-23).

Prima di pronunciare queste parole, Gesù mostra le mani e il costato. Addita cioè le ferite della Passione, soprattutto la ferita del cuore, sorgente da cui scaturisce la grande onda di misericordia che si riversa sull'umanità. Da quel cuore suor Faustina Kowalska, la beata che d'ora in poi chiameremo San­ta, vedrà partire due fasci di luce che illuminano il mondo: «I due raggi - le spiegò un giorno Gesù stesso - rappresentano il sangue e l'acqua» (Diario, Libreria Editrice Vaticana, p. 132).

2. Sangue ed acqua! Il pensiero corre alla testimonianza dell'evangelista Giovanni che, quando un soldato sul Calvario colpì con la lancia il costato di Cristo, vide uscirne «sangue ed acqua» (cfr. Gv 19, 34). E se il sangue evoca il sacrificio della croce e il dono eucaristico, l'acqua, nella simbologia giovannea, ricorda non solo il battesimo, ma anche il dono dello Spirito Santo (cfr. Gv 3, 5; 4, 14; 7, 37-39).

Attraverso il cuore di Cristo crocifisso la misericordia divina raggiunge gli uomini: «Figlia mia, dì che sono l'Amore e la Misericordia in persona», chiederà Gesù a Suor Faustina (Diario, 374). Questa misericordia Cristo effonde sull'umanità mediante l'invio dello Spirito che, nella Trinità, è la Persona - Amore. E non è forse la misericordia un «secondo nome» dell'amore (cfr. Dives ín niíserícordía, 7), colto nel suo aspetto più profondo e tenero, nella sua attitudine a farsi carico di ogni bisogno, soprattutto nella sua immensa capacità di perdono?

È davvero grande oggi la mia gioia, nel proporre a tutta la Chiesa, quasi dono di Dio per il nostro tempo, la vita e la testimonianza di Suor Faustína Kowalska. Dalla divina Provvi­denza la vita di questa umile figlia della Polonia è stata comple­tamente legata alla storia del ventesimo secolo, il secolo che ci siamo appena lasciati alle spalle. È, infatti, tra la prima e la seconda guerra mondiale che Cristo le ha affidato il suo mes­saggio di misericordia. Coloro che ricordano, che furono testi­moni e partecipi degli eventi di quegli anni e delle orribili sofferenze che ne derivarono per milioni di uomini, sanno bene quanto il messaggio della misericordia fosse necessario.

Disse Gesù a Suor Faustina: «L'umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla divina misericordia» (Diario, p. 132). Attraverso l'opera della religiosa polacca, que­sto messaggio si è legato per sempre al secolo ventesimo, ultimo del secondo millennio e ponte verso il terzo millennio. Non è un messaggio nuovo, ma si può ritenere un dono di speciale illuminazione, che ci aiuta a rivivere più intensa­mente il Vangelo della Pasqua, per offrirlo come un raggio di luce agli uomini ed alle donne del nostro tempo.

3. Che cosa ci porteranno gli anni che sono davanti a noi? Come sarà l'avvenire dell'uomo sulla terra? A noi non è dato di saperlo. È certo tuttavia che accanto a nuovi progressi non mancheranno, purtroppo, esperienze dolorose. Ma la luce del­la divina misericordia, che il Signore ha voluto quasi riconse­gnare al mondo attraverso il carisma di suor Faustina, illumi­nerà il cammino degli uomini del terzo millennio.

Come gli Apostoli un tempo, è necessario però che anche l'umanità di oggi accolga nel cenacolo della storia Cristo risor­to, che mostra le ferite della sua crocifissione e ripete: Pace a voi!

Occorre che l'umanità si lasci raggiungere e pervadere dallo Spirito che Cristo risorto le dona. È lo Spirito che risana le ferite del cuore, abbatte le barriere che ci distaccano da Dio e ci dividono tra di noi, restituisce insieme la gioia dell'amore del Padre e quella dell'unità fraterna.

4. È importante allora che raccogliamo per intero il mes­saggio che ci viene dalla parola di Dio in questa seconda Domenica di Pasqua, che d'ora innanzi in tutta la Chiesa prenderà il nome di «Domenica della Divina Misericordia». Nelle diverse letture la liturgia sembra disegnare il cammino della misericordia che, mentre ricostruisce il rapporto di ciascuno con Dio, suscita anche tra gli uomini nuovi rapporti di fraterna solidarietà. Cristo ci ha insegnato che «l'uomo non soltanto riceve e sperimenta la misericordia di Dio, ma è pure chiama­to a «usar misericordia» verso gli altri: beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5, 7) (Dives in misericordia, 14). Egli ci ha poi indicato le molteplici vie della misericordia, che non perdona soltanto i peccati, ma viene anche incontro a tutte le necessità degli uomini. Gesù si è chinato su ogni miseria umana, materiale e spirituale.

Il suo messaggio di misericordia continua a raggiungerci attraverso il gesto delle sue mani tese verso l'uomo che soffre. È così che lo ha visto e lo ha annunciato agli uomini di tutti i continenti suor Faustina, che nascosta nel suo convento di Lagiewniki, in Cracovia, ha fatto della sua esistenza un canto alla misericordia: Misericordias Domini in aeternum cantabo.

5. La canonizzazione di Suor Faustina ha un'eloquenza particolare: mediante questo atto intendo oggi trasmettere questo messaggio al nuovo millennio. Lo trasmetto a tutti gli uomini perché imparino a conoscere sempre meglio al vero volto di Dio e al vero volto dei fratelli. Amore di Dio e amore dei fratelli sono infatti indissociabili, come ci ha ricordato la prima Lettera di Giovanni: «Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti» (5, 2). L'Aposto­lo qui ci richiama alla verità dell'amore, additandocene nell'os­servanza dei comandamenti la misura ed il criterio.

Non è facile, infatti, amare di un amore profondo, fatto di autentico dono di sé. Questo amore si apprende solo alla scuola di Dio, al calore della sua carità. Fissando lo sguardo su di Lui, sintonizzandoci col suo cuore di Padre, diventiamo capaci di guardare ai fratelli con occhi nuovi, in atteggiamento di gratui­tà e di condivisione, di generosità e di perdono. Tutto questo è míserícordía.

Nella misura in cui l'umanità saprà apprendere il segreto di questo sguardo misericordioso, si rivela prospettiva realizzabile il quadro ideale proposto nella prima lettura: «La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune» (At 4, 32). Qui la misericordia del cuore è divenuta anche stile di rap­porti, progetto di comunità, condivisione di beni. Qui sono fiorite le «opere della misericordia», spirituali e corporali. Qui la misericordia è divenuta concreto farsi «prossimo» verso i fratelli più indigenti.

6. Suor Faustina ha lasciato scritto nel suo Diario: «Provo un dolore tremendo quando osservo le sofferenze del prossimo. Tutti i dolori del prossimo si ripercuotono nel mio cuore; porto nel mio cuore le loro angosce, in modo tale che mi annientano anche fisicamente. Desidererei che tutti i dolori ricadessero su di me, per portare sollievo al prossimo» (Díarío, p. 365). Ecco a quale punto di condivisione conduce l'amore quando è misurato sull'amore di Dio!

È a questo amore che l'umanità di oggi deve ispirarsi per affrontare la crisi di senso, le sfide dei più diversi bisogni, soprattutto l'esigenza di salvaguardare la dignità di ciascuna persona umana. Il messaggio della divina misericordia è così, implicitamente, anche un messaggio sul valore di ogni uomo. Ogni persona è preziosa agli occhi di Dio, per ciascuno Cristo ha dato la sua vita, a tutti il Padre fa dono del suo Spirito e offre l'accesso alla sua intimità.

7. Questo messaggio consolante si rivolge soprattutto a chi, afflitto da una prova particolarmente dura o schiacciato dal peso dei peccati commessi, ha smarrito ogni fiducia nella vita ed è tentato di cedere alla disperazione. A lui si presenta il volto dolce di Cristo, su di lui arrivano quei raggi che partono dal suo cuore e illuminano, riscaldano, indicano il cammino e infondono speranza. Quante anime ha già consolato l'invoca­zione «Gesù, confido in Te!» che la Provvidenza ha suggerito attraverso Suor Faustina! Questo semplice atto di abbandono a Gesù squarcia le nubi più dense e fa passare un raggio di luce nella vita di ciascuno.

8. Misericordias Domini in aeternum cantabo (Sal 88[89], 2). Alla voce di Maria Santissima, la «Madre della misericordia», alla voce di questa nuova Santa, che nella Gerusalemme celeste canta la misericordia insieme con tutti gli amici di Dio, uniamo anche noi, Chiesa pellegrinante, la nostra voce.

E tu, Faustina, dono di Dio al nostro tempo, dono di Polonia a tutta la Chiesa, ottienici di percepire la profondità della divina misericordia, aiutaci a farne esperienza viva e a testimoniarla ai fratelli. Il tuo messaggio di luce e di speranza si diffonda in tutto il mondo, spinga alla conversione i peccato­ri, sopisca le rivalità e gli odi, apra gli uomini e le nazioni alla pratica della fraternità. Noi oggi, fissando lo sguardo con Te sul volto di Cristo risorto, facciamo nostra la tua preghiera di fiducioso abbandono e diciamo con ferma speranza: Gesù, confido in Te!

 

I TESTI UFFICIALI PER LA CANONIZZAZIONE


Il libretto consegnato ai fe­deli spiegava autorevolmente la posizione della Chiesa nei con­fronti della missione di Santa Faustina e del culto della Divina Misericordia nelle nuove forme. Ecco alcuni tratti:

«Suor Maria Faustina, l'apo­stola della Divina Misericordia, appartiene oggi al gruppo dei santi della Chiesa più conosciu­ti. Attraverso di lei il Signore manda al mondo il grande mes­saggio della Misericordia Divina e mostra un esempio di perfezio­ne cristiana basata sulla fiducia in Dio e sull'atteggiamento mise­ricordioso verso il prossimo.

Alla base della sua spirituali­tà si trova il mistero della Miseri­cordia Divina che essa meditava nella parola di Dio e contempla­va nella quotidianità della sua vita. La conoscenza e la contem­plazione del mistero della Mise­ricordia di Dio sviluppavano in lei un atteggiamento di fiducia filiale in Dio e di misericordia verso il prossimo. Scriveva: «O mio Gesù, ognuno dei Tuoi santi rispecchia in sé una delle Tue vir­tù; io desidero rispecchiare il Tuo Cuore compassionevole e pieno di misericordia, voglio glorificar­lo. La Tua misericordia, o Gesù, sia impressa sul mio cuore e sul­la mia anima come un sigillo e ciò sarà il mio segno distintivo in questa e nell'altra vita» (Q. IV, 7).

Il Signore scelse Suor Ma­ria Faustina come segretaria e apostola della sua misericordia per trasmettere, mediante lei, un grande messaggio al mondo. «Nell’Antico Testamento man­dai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l'umanità con la Mia misericor­dia. Non voglio punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericor­dioso» (Q. V, 155).

La missione di Suor Maria Faustina consisteva in tre com­piti:

- avvicinare e proclamare al mondo la verità rivelata nella Sacra Scrittura sulla Misericordia di Dio per ogni uomo;

- implorare la Misericordia Di­vina per tutto il mondo, so­prattutto per i peccatori, in particolar modo con le nuo­ve forme di culto della Divi­na Misericordia indicate da Gesù: l'immagine di Cristo con la scritta «Gesù confido in Te», la festa della Divina Mise­ricordia nella prima domeni­ca dopo Pasqua, la coroncina della Divina Misericordia e la preghiera nell'ora della Divi­na Misericordia (ore 15).

A queste forme di culto e an­che alla diffusione dell'ado­razione della Misericordia il Signore allegava grandi promesse a condizione del­l'affidamento a Dio e della prassi dell'amore attivo per il prossimo;

- ispirare un movimento apo­stolico della Divina Miseri­cordia con il compito di pro­clamare e implorare la Mise­ricordia Divina per il mondo e di aspirare alla perfezione cristiana sulla via indicata da Suor Maria Faustina. Si tratta della via che prescrive un atteggiamento di fiducia filiale, l'adempimento della volontà di Dio e un atteggia­mento di misericordia verso il prossimo.

Oggi questo movimento riu­nisce nella Chiesa milioni di per­sone di tutto il mondo: le con­gregazioni religiose, gli istituti secolari, i sacerdoti, le confra­ternite, le associazioni, le diver­se comunità degli apostoli della Divina Misericordia e le persone singole che intraprendono i com­piti che il Signore ha trasmesso a Suor Maria Faustina.

La missione di Suor Maria Faustina è stata descritta nel «Diario» che lei redigeva seguen­do il desiderio di Gesù e i sug­gerimenti dei padri confessori, annotando fedelmente tutte le parole di Gesù e rivelando il con­tatto della sua anima con lui. Il Signore diceva a Faustina: «Segre­taria del Mio mistero più profon­do,... il tuo compito più profondo è di scrivere tutto ciò che ti faccio conoscere sulla Mia misericordia, per il bene delle anime che leg­gendo questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a Me» (Q. VI, 67). Quest'opera infatti avvicina in modo straordina­rio il mistero della Misericordia Divina; «Il Diario» affascina non soltanto la gente comune ma an­che i ricercatori che scoprono in esso una fonte supplementare per le loro ricerche teologiche.

Suor Maria Faustina, distrut­ta dalla malattia e dalle varie sof­ferenze che sopportava volentie­ri come sacrificio per i peccato­ri, nella pienezza della maturità spirituale e misticamente unita a Dio, morì a Cracovia il 5 ottobre 1938 all'età di appena 33 anni. La fama della santità della sua vita crebbe insieme alla diffusione del culto alla Divina Misericor­dia sulla scia delle grazie ottenu­te tramite la sua intercessione.

 

CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI


DECRETO


Pietà e tenerezza è il Signore (Sal 111,4), il quale per il grande amore con il quale ci ha amati (Ef 2,4), ci ha donato con indicibile bontà il suo unico Figlio, nostro Redentore, affinché attraverso la sua morte e risurrezione aprisse al genere umano le porte della vita eter­na, e affinché, accogliendo la sua misericordia dentro il suo tempio, i figli dell'adozione esaltassero la sua gloria fino ai confini della terra.

Ai nostri giorni i fedeli di molte regioni della terra, nel culto divi­no e soprattutto nella celebrazione del mistero pasquale, nel quale l'amore di Dio verso tutti gli uomini risplende in massima misura, desiderano esaltare quella misericordia.

Accogliendo tali desideri, il Sommo Pontefice GIOVANNI PAOLO II ha benignamente disposto che nel Messale Romano d'ora innanzi al titolo della II Domenica di Pasqua sia aggiunta la dizione «o della Divina Misericordia», prescrivendo anche che, per quanto concerne la celebrazione liturgica della stessa Domenica, siano da adoperare sempre i testi che per quel giorno si trovano nello stesso Messale e nella Liturgia delle Ore di Rito Romano.

La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramen­ti rende ora note queste norme del Sommo Pontefice affinché esse vengano condotte a compimento.

Nonostante qualsiasi norma in contrario.

Dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacra­menti, il 5 Maggio 2000.

JORGE A. Card. MEDINA ESTÉVEZ    Prefetto

FRANCESCO Pio TAMBURRINO Arcivescovo Segretario

29 giugno 2002

Tratto da: PRONTUARIO PER LA DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA di don Renato Tisot