" Josefa, sposa e vittima del mio Cuore, ti parlerò della mia
Passione, perché sia oggetto costante del tuo pensiero e perché essa
apporti alle anime le confidenze del mio Cuore ".
Nella Quaresima del 1923, Nostro Signore rivelò a Sorella Josefa
Menèndez i sentimenti provati dal suo Cuore divino durante la sua
Passione. Josefa riceveva in ginocchio le confidenze del Maestro, e
mentre Egli parlava, scriveva.
Con approvazione del Card. Pacelli, futuro Pio XII.
Lavanda dei piedi
22 febbraio 1923
" Comincerò a scoprirti i sentimenti che inondavano il mio Cuore, mentre lavavo i piedi ai miei Apostoli.
" Li convocai tutti e dodici. Non volli escludere nessuno. Vi si trovava
Giovanni, il discepolo prediletto, e Giuda, che di lì a poco m'avrebbe
consegnato ai miei nemici.
" Ti dirò perché volli riunirli tutti e perché incominciai a lavar loro i piedi:
" Li riunii tutti, perché era quello il momento in cui la mia Chiesa
doveva presentarsi al mondo; e presto non vi sarebbe stato che un solo
Pastore per tutte le greggi.
" Volevo anche insegnare alle anime che quantunque cariche di peccati
atroci; non le escludo dalle mie grazie, né le separo dalle anime più
amate; vale a dire che riunisco le une alle altre nel mio Cuore, e che
do loro le grazie di cui abbisognano.
" Ma qual dolore provai in quell'ora sapendo che l'infelice Giuda
rappresentava tutte le anime che pur tante volte raccolte ai miei piedi,
tante volte lavate nel mio Sangue, si sarebbero egualmente perdute per
sempre.
" Sì, in quel momento volli insegnare ai peccatori che non devono
allontanarsi da me, neppure quando sono in peccato, pensando che non vi è
più un rimedio e che mai più saranno amati come prima di aver peccato.
No, povere anime! Non sono questi i sentimenti di un Dio, che ha sparso
tutto il suo Sangue per voi!...
" Venite tutti a Me e col mio Sangue tornerete candidi come la neve.
Immergete i vostri peccati nell'acqua della mia Misericordia; nessuno
sarà capace di strappare dal mio Cuore l'Amore che vi porto!... ".
Il cenacolo
25 febbraio
" Continuerò a dirti i miei segreti d'amore...
" Volli lavare i piedi dei miei apostoli per mostrare alle anime quanto
desidero che siano candide e pure quando mi ricevono nel Sacramento
dell'amore.
" Fu anche per rappresentare il Sacramento della Penitenza nel quale le
anime, che hanno avuto la disgrazia di cadere in peccato, possono
lavarsi e ricuperare il primitivo candore ".
" In quell'ora tanto prossima alla Redenzione del genere umano, il mio
Cuore non poteva contenere l'ardore che lo divorava; e perché era
infinito l'amor mio per gli uomini, non volli lasciarli orfani.
" Per vivere quindi con essi fino alla consumazione dei secoli e
dimostrare tutta la mia tenerezza volli diventare loro alimento, loro
sostegno, loro vita, loro tutto...
" Ah! quanto vorrei far conoscere a tutte le anime i sentimenti del mio
Cuore! Quanto bramo che tutte siano penetrate dell'amore che
m'infiammava quando nel cenacolo istituii il Sacramento dell'Eucaristia.
" In quel momento vidi tutte le anime, che nel corso dei secoli si
sarebbero cibate del mio Corpo e del mio Sangue; e anche tutti gli
effetti divini prodotti in moltissime di loro da tale Cibo.
" In quante anime questo Sangue immacolato avrebbe generato purezza e
verginità! In quante avrebbe acceso la fiamma dell'amore e dello zelo!
Quante anime, anche dopo aver commesso molti e gravi peccati, indebolite
dalle passioni, sarebbero ritornate a Me e avrebbero ritrovato vigore
nutrendosi del Pane dei forti!
" Ah, chi potrà penetrare i sentimenti del mio Cuore in quei momenti...
sentimenti d'amore, di gioia, di tenerezza... Ma quanta fu pure
l'amarezza che inondò il mio Cuore! ".
L'Eucaristia e i peccatori
2 marzo
" Voglio palesare alle mie anime la tristezza che inondò il mio Cuore
durante la Cena; poiché se fu grande la mia gioia nel farmi compagno
degli uomini fino alla fine dei secoli e divino alimento delle anime
loro. e se vedevo il gran numero di essi che mi avrebbe reso omaggio
d'adorazione, di riparazione e d'amore... non fu però minore la
tristezza causatami dalla vista di quanti m'avrebbero lasciato nella
solitudine del Tabernacolo, e di quelli che non avrebbero creduto alla
presenza reale...
" In quanti cuori macchiati di peccato avrei dovuto entrare... e quante
volte la mia Carne e il mio Sangue così profanati sarebbero diventati
motivo di condanna per quelle anime!
" Ah, come vidi in quel momento tutti gli oltraggi, i sacrilegi e le
abbominazioni orribili che si sarebbero commesse contro di Me! Quante
ore avrei dovuto passare nella solitudine del Tabernacolo! Quante notti!
E quante anime avrebbero rifiutato gli amorosi inviti che dal
Tabernacolo avrei fatto loro udire!
" Per amore delle anime, rimango prigioniero nell'Eucaristia, affinché
in tutte le loro pene e nei loro dolori possano venire a consolarsi col
più tenero dei Cuori, col migliore dei Padri, col più fedele degli
amici. Ma quest'amore che si consuma per il bene delle anime non è
corrisposto!... Abito fra i peccatori per diventare la loro salvezza e
la loro vita, medico e medicina di tutte le malattie causate dalla
natura corrotta... e in cambio essi si allontanano da Me, mi
oltraggiano, mi disprezzano!...
" Poveri peccatori! Non allontanatevi! Vi aspetto nel Tabernacolo!...
Non vi rimprovererò i vostri delitti... non vi rinfaccerò il vostro
passato... ma lo laverò nel Sangue delle mie Piaghe... Non temete
dunque... Venite a Me... Non sapete quanto vi amo?... ".
L'Eucaristia e le anime consacrate
6 marzo
" Nel momento d'istituire l'Eucaristia vidi presenti tutte le anime
privilegiate che dovevano cibarsi del mio Corpo e del mio Sangue, e i
differenti effetti prodotti in esse. Per alcune il mio Corpo sarebbe
rimedio alla loro debolezza, per altre fuoco divoratore che consumerebbe
la loro miseria e le accenderebbe d'amore.
" Ah, perché tante anime diventano per il mio Cuore causa di tristezza,
dopo che Io le ho ricolmate di carezze e d'ogni bene? Non sono lo sempre
lo stesso? Sono forse cambiato con voi? No, Io non cambierò mai; e fino
alla fine dei secoli vi amerò con tenerezza e predilezione.
" So che siete piene di miserie, ma per questo non ritrarrò da voi il
mio più tenero sguardo; ansiosamente vi aspetto, non solo per alleviare.
le vostre pene, ma per ricolmarvi di nuovi benefici.
" Se vi chiedo amore, non me lo negate; è molto facile amare Colui che è lo stesso Amore.
" Se chiedo qualche cosa che costa alla vostra natura, vi do anche la
grazia e la forza necessaria. " Vi ho scelto perché siate il mio
conforto. Lasciatemi entrare nell'anima vostra, e se non vi è nulla che
sia degno di Me, ditemi con umiltà e fiducia: "Signore, vedete quali
frutti e quali fiori produce il mio giardino. Venite ad insegnarmi ciò
che debbo fare affinché oggi possa cominciare a sbocciare in me il fiore
che Voi desiderate ".
" Credi tu che fra le anime scelte non ve ne siano alcune che mi danno
pena?... Persevereranno tutte? Questo è il grido di dolore che esce dal
mio Cuore; questo il gemito che voglio far udire alle anime ".
L'Eucaristia meraviglia dell'amore sconosciuto
7 marzo
" Scrivi quello che soffrì il mio Cuore in quell'ora quando cioè non
potendo contenere il fuoco d'amore che mi consumava, inventai la
meraviglia dell'Amore nell'Eucaristia.
" Avendo presenti tutte le anime che si ciberebbero di questo Pane
divino, vidi pure e sentii tutta la freddezza di tante fra quelle
predilette... di tante anime consacrate, che avrebbero ferito il mio
Cuore. Vidi quelle, che lasciandosi vincere dall'abitudine, dalla
stanchezza, dal disgusto, cadrebbero a poco a poco nella tiepidezza.
" Io sto nel Tabernacolo, e aspetto... Desidero che quell'anima venga a
ricevermi, che mi parli con la confidenza di una sposa, che mi chieda
consiglio, e solleciti le mie grazie...
" Vieni, le dico, dimmi tutto; dimmi tutto con intera confidenza...
chiedi dei peccatori... offriti per riparare... promettimi che oggi non
mi lascerai solo... guarda se il mio Cuore desidera da te qualche cosa
che mi possa dar conforto.
" Questo m'aspettavo da quell'anima, e da tante altre... Ma quando si
avvicinano e mi ricevono sotto le Specie Eucaristiche, appena appena mi
dicono una parola... Hanno sempre fretta: sono preoccupate, stanche,
contrariate.
" Sono inquiete per la propria salute, angustiate per i loro affari...
in ansietà per la famiglia... non so che dire... sono fredda, desidero
uscir di chiesa, non mi occorre nulla...
" Ahimé, così mi consoli, anima da me eletta, e che tutta la notte ho
atteso con tanta impazienza? " Celebrando il Santo Sacrificio,
ricevendomi ogni mattina nel suo cuore, il Sacerdote mi parla
forse delle anime di cui è responsabile? Ripara le offese che ricevo
da quel peccatore? Mi chiede la forza per disimpegnare bene il suo
ministero, lo zelo per lavorare per la salvezza del suo gregge? Mi darà
egli tutto il suo amore? Potrò riposarmi in lui come nel mio discepolo
tanto amato? ".
" L'Eucaristia è invenzione d'amore, è vita e forza delle anime, è
rimedio a tutte le malattie dello spirito, è viatico per chi passa dal
tempo all'eternità.
" I peccatori ritrovano in essa la vita dell'anima; le anime tiepide, il
calore che le rinforza; le anime pure, soave, dolcissimo alimento; le
fervorose, riposo e soddisfazione a tutti i loro ardenti desideri; le
perfette, ali per librarsi e tendere a maggiore perfezione.
" Infine le anime religiose trovano nell'Eucaristia il loro nido, il
loro amore, ed inoltre il simbolo dei benedetti e sacri vincoli, che le
uniscono intimamente e inseparabilmente allo Sposo Divino ".
Getsemani
12 marzo
" Josefa, vieni con Me nel Getsemani; lascia che l'anima tua si riempia
di quei medesimi sentimenti, di quell'amara tristezza che inondarono la
mia in quell'ora.
" Dopo aver predicato alle turbe, curato gli infermi, dato la vista ai
ciechi, risuscitato i morti... dopo aver vissuto tre anni in mezzo agli
Apostoli per istruirli e affidar loro la mia dottrina, avevo infine
insegnato coll'esempio a sopportarsi vicendevolmente, lavando loro i
piedi e facendomi loro cibo.
" Si avvicina l'ora per la quale il Figlio di Dio s'era incarnato...
Redentore del genere umano, Egli avrebbe sparso il suo Sangue e dato la
sua vita per il mondo.
" In quell'ora, volli pormi in orazione e offrirmi a compiere la volontà del Padre mio.
" Anime care! Imparate dal vostro modello, che l'unica cosa necessaria,
quantunque alla natura ripugni, è il sottomettersi umilmente e
l'offrirsi a fare la volontà di Dio.
" Volli anche insegnare alle anime, che ogni azione importante
dev'essere preceduta, preparata e vivificata dalla preghiera, perché
nell'orazione l'anima si rinvigorisce per affrontare le difficoltà e Dio
le si comunica, consigliandola, inspirandola; ancorché essa non se ne
accorga.
" Mi ritirai nell'Orto degli Ulivi con tre miei discepoli per insegnare a
voi, anime care al mio Cuore, che le tre potenze dell'anima debbono
accompagnarvi ed aiutarvi nell'orazione.
" Ricordate con la memoria i benefici divini, le perfezioni di Dio, la
sua bontà, il suo potere, la sua misericordia, l'amore che vi porta.
Cercate poi con
l'intelletto in qual modo potete corrispondere alle meraviglie che ha
fatto per voi... Lasciate che la volontà si scuota, desiderando fare per
Dio più e meglio; consacratevi alla salvezza delle anime, sia con le
opere apostoliche, sia con la vita umile e nascosta, sia ritirandovi
silenziose nella preghiera. Prostratevi umilmente come creature alla
presenza del Creatore, e adoratene i disegni sopra di voi qualunque essi
siano, sottomettendo la vostra alla divina sua volontà.
" Così m'offersi, per attuare l'opera della Redenzione del mondo.
" Ah, che momento fu quello in cui sentii piombare su di Me tutti i
tormenti che avrei dovuto soffrire durante la passione: le calunnie, gli
insulti, gli schiaffi, i flagelli, la corona di spine, la sete, la
croce!... Tutto si affollò dinanzi ai miei occhi e dentro il mio Cuore, e
nel medesimo istante vidi le offese, i peccati, le abbominazioni che si
commetterebbero nel corso dei secoli, e non solamente li vidi, ma mi
sentii ricoperto
di tutti quegli orrori... e così rivestito d'ignominia, mi presentai al Padre celeste per implorare misericordia.
" Mi offersi come garante per calmare la sua collera e placare l'ira
sua. Ma sotto il peso di tanti peccati e di tanti delitti la mia natura
umana provò tale terribile angoscia, tale agonia mortale da sudarne
sangue..
" Oh, anime che mi fate soffrire in tal modo! Sarà questo Sangue salute,
vita per voi? Sarà possibile che tale angoscia, tale agonia e tal
Sangue restino inutili, per tante anime? ".
Il sonno degli Apostoli
13 marzo
" Continuiamo la nostra meditazione: vieni accanto a Me, e quando mi
vedrai immerso in un oceano di tristezza, seguimi mentre cercherò i tre
discepoli rimasti ad una certa distanza.
" Li avevo presi con Me perché mi aiutassero partecipando alla mia
angoscia... perché pregassero con Me; per riposarmi in essi... Ma...
come esprimere ciò che provò il mio Cuore quando, cercandoli, li trovai
addormentati?... Come è triste trovarsi soli, senza potersi confidare
con coloro che ci circondano!
" Quante volte soffre il mio Cuore, e volendo trovar sollievo presso le
anime che più amo, vado loro incontro, e le trovo addormentate!...
" Anime care! desidero insegnarvi quant'è inutile e vano cercar sollievo
nelle creature! Quante volte esse sono addormentate e invece di trovar
in loro il conforto che andiamo cercando, ce ne torniamo tristi, perché
non comprendono, né corrispondono al nostro desiderio, al nostro amore!
".
" Tornando quindi alla preghiera, mi prostrai nuovamente, adorando il
Padre, e gli chiesi aiuto: " Padre mio! ". Non dissi: " Dio mio ".
Quando soffrite maggiormente, voi pure dovete chiamare Iddio, col dolce
nome di " Padre ", invocarlo, domandargli conforto, esponendogli le
vostre pene, i vostri timori, e ricordargli, gemendo, che siete suoi
figli. Ditegli che l'anima vostra non ne può più... che suda sangue..
che il vostro cuore è tanto oppresso da sembrare che gli venga meno la
vita... che il vostro corpo soffre e più non resiste.
" Chiedete con confidenza di figli e siate certi che il Padre vostro vi
consolerà, e darà la forza necessaria per superare la tribolazione
vostra o delle anime a voi affidate ".
" L'anima mia triste e desolata, pativa angoscie mortali... Mi sentii oppresso dal peso della più nera ingratitudine...
" Il sangue, che usciva da tutti i pori del mio corpo, e che fra poco
avrei versato da tutte le mie ferite, sarebbe riuscito inutile ad un
gran numero d'anime che si sarebbero perdute... Moltissime mi avrebbero
offeso, e molte non mi avrebbero conosciuto!
" Spargerò il mio Sangue per tutte, e i miei meriti saranno applicati ad
ognuna... Sangue divino... Meriti infiniti... e pur tuttavia inutili
per tante e tante anime!...
" Questo fu il calice che accettai e bevvi fino alla feccia!
" Tutto per insegnarvi, anime care, a non indietreggiare di fronte ai
patimenti e a non crederli inutili, anche se non ne vedete il frutto,
che però sempre otterrete. Sottomettete il giudizio e lasciate che in
voi si compia la volontà divina ".
Tradimento di Giuda
14 marzo
" Dopo essere stato confortato dall'Angelo inviatomi dal Padre mio, vidi
avvicinarsi Giuda, uno dei miei dodici Apostoli, e dietro a lui tutti
quelli che dovevano catturarmi. Avevano in mano corde, bastoni, pietre, e
ogni genere di strumenti, per impossessarsi di Me...
" M'alzai e avvicinandomi a loro dissi: " Chi cercate? ".
" Frattanto Giuda, posandomi le mani sulle spalle, mi baciò!... Ah! che fai Giuda, che significa questo bacio?
" E qui potrei dire a tante anime: Che fate?... perché mi tradite con un bacio?
" Anima ch'Io amo... dimmi, tu che vieni a Me, che mi ricevi nel tuo
petto... mentre più di una volta mi dirai che mi ami, non mi consegnerai
poi ai miei nemici quando uscirai di qui? Ben sai che mi feriscono
fortemente... voglio dire conversazioni che mi offendono!...
" E tu che mi hai ricevuto oggi, che mi riceverai domani, perderai il candore prezioso della mia grazia?
" Continuerai tu in quell'impresa che ti insozza le mani? Non sai che
non è lecito il mezzo col quale acquisti quel denaro, o raggiungi quella
posizione, o ti procuri quel benessere?
" Guarda... fai come Giuda... adesso mi ricevi e mi baci; fra qualche minuto o fra qualche ora mi
prenderanno i miei nemici e tu stesso darai loro il segno di riconoscimento...
" Con quell'amicizia non solo mi leghi e mi lapidi: ma sei anche causa che un'altra persona mi maltratti e mi lapidi come te!
" Perché mi tradisci così, anima che mi conosci e che in varie occasioni ti glorii di essere pia e di esercitare la carità?
" Anima tanto amata! perché ti lasci trasportare da quella passione? Non
ti chiedo che tu ti senta libera, perché ciò non è in tuo potere, ma
che tu lotti... Bada che il godimento di pochi istanti, sarà poi oggetto
della tua perdizione come i trenta denari coi quali Giuda mi vendette.
" Quante anime mi hanno venduto e mi venderanno a prezzo vilissimo d'un
piacere illecito, momentaneo, passeggero... Ah, povere anime!... Chi
cercate? Me? Quel Gesù che conoscete, che avete amato e col quale avete
pattuito alleanza eterna?
" Lasciate che vi dica una parola: "Vegliate e pregate "... Lottate
senza tregua e non lasciate che le vostre inclinazioni ed i vostri
difetti diventino abituali ".
" Le anime che peccano" gravemente, mi consegnano al nemico, e l'arma con la quale mi feriscono è il peccato...
" Però non sempre si tratta di peccati gravi, specialmente fra le mie
anime elette. Molte di esse coi loro difetti abituali, con le cattive
inclinazioni non combattute, con le concessioni alla natura
immortificata, con le mancanze di carità, mi consegnano ugualmente ai
miei nemici, se non perché mi uccidano, perché mi maltrattino. E se è
cosa tanto triste ricevere un'offesa d'ingratitudine da un'anima
qualsiasi, assai più dolorosa è l'offesa che proviene da chi è
particolarmente amato...
" Sì, anime che ho scelto per farne il mio luogo di riposo, il giardino
delle mie delizie; da voi aspetto maggior tenerezza, maggior
delicatezza, più grande amore...
" Da voi attendo il balsamo che mi chiuda le ferite; voi mi asciugherete
il volto divino deturpato e sfigurato; mi aiuterete a illuminare tante
anime cieche, che nell'oscurità della notte m'afferrano e mi legano per
darmi la morte.
" Non lasciatemi solo... Destatevi e venite, perché già sono arrivati i miei nemici... ".
15 marzo
" Quando i soldati si avvicinavano per prendermi, dissi loro: " Sono Io
". Questa medesima parola ripeto all'anima prossima a cadere nella
tentazione: Sono Io... Sì, sono lo... Sei ancora in tempo a ritirarti e
se vuoi, io ti perdonerò; così invece di legarmi tu con le corde del
peccato, ti stringerò Io coi legami d'amore.
" Vieni, Io sono Colui che ti ama, ed ha tanta compassione della tua
debolezza, Colui che aspetta ansiosamente per riceverti fra le sue
braccia.
" Ah! che tristezza per Me, quando, dopo aver detto tutto questo alle
anime, pur tuttavia alcune mi legano e mi trascinano egualmente alla
morte! ".
" Ma era giunta l'ora mia, quella in cui dovevo consumare il sacrificio.
Lasciando ogni libertà ai soldati, a loro mi consegnai con la mitezza
di un agnello... Mi condussero a casa di Caifa, dove fui ricevuto con
insulti e beffe e dove uno dei servi mi diede il primo schiaffo!
" Ah, Josefa!... Comprendi questo... il primo schiaffo!... Mi fece forse
più male dei colpi della flagellazione?... No, ma in quel primo
schiaffo, vidi il primo peccato mortale di tante anime! Di quelle anime
che dopo essere vissute nella mia grazia avrebbero commesso il primo
peccato grave... e dopo il primo, quanti e quanti ancora... e quante
anime trascinate con l'esempio alla medesima sventura... ".
La negazione di Pietro
16 marzo
" Gli Apostoli mi avevano abbandonato!... Pietro, mosso da curiosità,
rimase nascosto tra i servi. Intorno a Me si trovavano solo accusatori
che cercavano di accumulare accuse di delitti inesistenti, per accendere
contro di Me la collera di quei giudici tanto iniqui. Mi chiamarono
perturbatore dell'ordine pubblico, profanatore del sabato, falso
profeta.La soldatesca eccitata dalle calunnie, procedeva contro di Me
con grida e minacce.
" Dove eravate voi, Apostoli e Discepoli, testimoni della mia vita, della mia dottrina, dei miei miracoli?
" Ah, di tutti coloro dai quali aspettavo una prova d'amore, nessuno
rimase per difendermi. Mi trovai solo e circondato da soldati, che a
guisa di lupi affamati mi cercavano per divorarmi.
" Vedete come mi maltrattano; uno mi schiaffeggia e chi mi ricopre di sputi immondi; e chi ride, e mi schernisce.
" Mentre il mio Cuore si offre a soffrire questi supplizi, Pietro, che
avevo costituito Capo della mia Chiesa e che poche ore prima aveva
promesso di seguirmi fino alla morte... Pietro ad una semplice domanda,
mi rinnega; la paura s'impossessa di lui, e al ripetersi della domanda,
giura che non mi conobbe mai, che mai fu mio discepolo.
" Ah, Pietro, tu giuri che non conosci il tuo Maestro!... ed interrogato una terza volta, rispondi imprecando orribilmente! ".
" Anime care!... non sapete quant'è grande l'amore e la tristezza del
mio Cuore, nei momenti in cui mi vedo abbandonato e rinnegato dalle mie
anime elette.
" Vi dirò come a Pietro: Anima che tanto ho amato, non ricordi più le
prove d'amore che t'ho dato?... Dimentichi i vincoli che a Me ti
stringono?
Dimentichi quante volte hai promesso di essermi fedele e di difendermi?
" Non confidare in te stessa... perché ti perderai: ma se ricorri a Me con umiltà e fiducia, non temere, sarai ben sorretta...
" Anime che vivete circondate da tanti pericoli... non mettetevi, per
vana curiosità, nell'occasione di peccare, perché come Pietro
cadrete!... ".
" Quando dai soldati fui condotto nella prigione, attraversando uno
degli atri, vidi Pietro tra la folla... lo guardai... i nostri occhi
s'incontrano... Quante volte io fisso un'anima ed essa volge lo sguardo
altrove... non mi vede... è cieca... la chiamo per nome e non mi
risponde; le mando qualche tribolazione, perché si desti dal sonno, ed
essa non vuole scuotersi...
" Anime care, se non guardate il cielo, vivrete come gli esseri privi di
ragione... Alzate la testa e guardate la patria che vi aspetta. Cercate
il vostro Dio e lo vedrete sempre con lo sguardo fisso su di voi; in
quel suo sguardo troverete pace e vita ".
" Nella prigione provai grande vergogna udendo parole orribili
pronunciate contro di Me... e tale vergogna si accrebbe al pensiero che
simili parole uscirebbero un giorno da labbra amatissime...
" Quando le mani sudice e ripugnanti dei soldati scaricavano su di me
schiaffi e percosse, vidi come molte volte sarei stato poi
schiaffeggiato e colpito da tante anime che senza purificarsi dai
peccati mi avrebbero ricevuto nel loro cuore, e mi avrebbero inflitto,
coi loro peccati abituali, ripetuti colpi.
" Se volete darmi prova del vostro amore, apritemi il vostro cuore, perchè possa farne la mia prigione.
" Legatemi con le catene del vostro amore...
" Ricopritemi con le vostre attenzioni più delicate...
" Cibatemi con la vostra generosità... dissetatemi col vostro zelo.
" Consolate la mia tristezza e la mia desolazione con la vostra purezza e rettitudine d'intenzione.
" Se volete ch'io riposi in voi, evitate il tumulto delle passioni;
udirete la mia voce che dirà al vostro cuore: " Io sarò il tuo riposo
per tutta l'eternità; per te che con tanta vigilanza e amore mi procuri
la dimora nel tuo cuore, la mia ricompensa non avrà limiti... Non
rimpiangerai i sacrifici che avrai fatti per Me durante la vita.... " ".
L'imitazione del Divino Prigioniero
20 marzo
" Ascolta dunque i desideri del mio Cuore!
" Il pensiero di tante anime alle quali avrei più tardi ispirato il desiderio di seguire le mie orme, mi consumava d'amore!...
" Durante quelle ore di prigione lo le vedevo mie fedeli imitatrici,
imparare da Me la mansuetudine, la pazienza, la serenità; non solo
accettando il patimento e il disprezzo, ma perfino amando chi le
perseguita; ed anche sacrificarsi per i loro nemici come lo stesso mi
sacrificai.
" Oh, come si accendeva ognor più il desiderio di compiere perfettamente
la volontà del Padre mio! E in quelle ore di solitudine, in mezzo a
tanto dolore, come mi offrivo per riparare la sua gloria oltraggiata!...
".
" Così voi anime religiose, che di trovate nella prigione scelta
dall'amore, voi che più d'una volta passate agli occhi degli uomini come
esseri inutili e forse nocivi: non temete! Lasciate che gridino contro
di voi e nelle ore di solitudine e di dolore, fate che il vostro cuore
si unisca intimamente a Dio, unico oggetto del vostro amore. Riparatene
la gloria oltraggiata da tanti peccati!... ".
Il mio Regno non è di questo mondo
" All'alba del giorno seguente, Caifa ordinò che mi conducessero da Pilato, perché pronunciasse la sentenza di morte.
" Questi mi interrogò con grande sagacia, desiderando trovar materia di
condanna, ma nello stesso tempo la coscienza gli rimordeva e gli faceva
temere l'ingiustizia che stava per commettere contro di Me.
" Infine trovò modo di liberarsi di Me e comandò che mi conducessero da Erode.
In Pilato sono fedelmente rappresentate le anime che sentono il
pungolo della grazia e quello delle passioni, e dominate dal rispetto
umano e accecate dall'amor proprio, temendo di sembrare ridicole,
lasciano passare il momento della grazia... ".
" A tutte le domande di Pilato, Io nulla risposi; ma quando mi disse:
"Sei tu il Re dei Giudei? " allora seriamente e gravemente replicai: "
Tu lo hai detto: Io sono Re, però il mio Regno non è di questo mondo ".
" Con queste parole volli insegnare a molte anime che, presentandosi
un'occasione di dolore, di sofferenza o d'umiliazione che forse
potrebbero evitare, debbono rispondere generosamente: " Il mio Regno non
è di questo mondo"; ossia: non cerco lodi umane; la mia Patria non è
qui; io riposerò in quella che è veramente Patria, ora compirò
coraggiosamente il mio dovere senza tener conto dell'opinione del mondo
".
In casa di Erode
" Pilato comandò che mi portassero alla presenza di Erode, uomo corrotto
che solo cercava il piacere, lasciandosi trasportare da passioni
disordinate. Si compiacque di vedermi comparire al suo tribunale, poiché
sperava divertirsi alle mie spalle, coi miei miracoli.
" Considerate, anime care, il ribrezzo ch'Io provai alla presenza del
più ripugnante fra gli uomini... mentre le sue parole, le sue domande, i
suoi gesti e le sue mosse mi coprivano di confusione.
" Anime pure e verginali! venite, circondate e difendete lo Sposo
vostro! Erode s'aspettava ch'Io rispondessi alle sue domande sarcastiche
e derisorie, ma Io non aprii bocca; mi chiusi, in sua presenza, nel più
profondo silenzio.
" Il silenzio fu allora la maggior prova che potessi dargli della mia
dignità. Le sue parole oscene non meritavano d'incontrarsi con le mie
purissime.
" Intanto il mio Cuore stava intimamente unito al Padre celeste. Mi
struggevo dal desiderio di dare alle anime il mio Sangue fino all'ultima
goccia.
" Il pensiero di tutte quelle che più tardi dovevano seguirmi
conquistate dal mio esempio e dalla mia liberalità, m'infiammava di
amore, e non solo gioivo in quell'interrogatorio, ma desideravo correre
al supplizio.
" Lasciai che mi trattassero da pazzo e mi coprissero di una veste
bianca in segno di burla e di derisione... dopo di ciò, tra furiose
grida, venni ricondotto a Pilato ".
La flagellazione
" Osserva come quest'uomo timoroso e codardo, non sappia che cosa fare
di Me; per sedare il tumulto della folla, ordina che Io sia flagellato.
" Guardate come sono rappresentate in Pilato le anime che mancano di
coraggio e di generosità per romperla energicamente con le esigenze del
mondo
e della natura. Invece di seguire ciò che la coscienza suggerisce,
cedono ad un capriccio, si concedono una leggera soddisfazione,
capitolano in parte alle esigenze della passione... indi, per far tacere
i rimorsi, dicono a se stesse: " Già mi sono privato di questa cosa e
di quest'altra ".
" Io non dirò che una sola parola a qualcuna di queste anime: " Come
Pilato mi fai flagellare... già hai fatto un passo; domani ne farai un
altro. Credi di calmare così la tua passione! No... presto essa ti
chiederà di più e siccome non avesti coraggio di lottare contro la
natura in cosa lieve, avrai assai minor forza, quando l'occasione sarà
più forte ".
" Contemplatemi, anime tanto care al mio Cuore, mentre mansueto come un
agnello mi lascio condurre al terribile e ignominioso supplizio della
flagellazione.
" Sopra il corpo, già coperto di piaghe e sfinito dalla stanchezza i
carnefici scaricano colpi crudeli .dalla corde e con verghe. Ed è tanta
la violenza con cui mi feriscono che le mie ossa ne rimangono scosse con
terribile dolore... La forza delle battiture mi produsse ferite
innumerevoli...
" Il sangue schizzava da tutto il mio corpo, ridotto ormai in tale stato da somigliare più a un mostro che ad un essere umano.
" Ah, come potete contemplarmi in questo mare di dolori e di amarezza, senza che il vostro cuore si muova a compassione?
" Contemplate le mie ferite e vedete se c'è altri che tanto abbia sofferto per dimostrarvi il suo amore!... ".
La coronazione di spine
22 marzo
" Quando le braccia di quei crudeli furono stanche a forza di menar
colpi sul mio corpo, mi posero sulla testa una corona di rami spinosi
poi sfilarono davanti a Me dicendo: "Re, noi ti salutiamo!".
" Alcuni mi sputavano addosso, altri m'insultavano... altri ancora
menavano nuovi colpi sul capo; ognuno aggiungeva nuovo dolore a quelli
che già sfinivano il mio corpo.
" Considerate come con quella corona Io abbia voluto espiare i peccati
di superbia di tante anime, che si lasciano soggiogare dalle false
opinioni del mondo, desiderandone eccessivamente la stima. Permisi che
mi coronassero di spine e che in tal modo la mia testa soffrisse
terribilmente per riparare con volontaria umiltà, la ripugnanza e le
orgogliose pretese con le quali tante anime ricusano di seguire il
cammino tracciato dalla Provvidenza.
" Invano tenterete d'ingannare voi stesse, pensando di seguire la
volontà di Dio, e facendo invece la vostra... non troverete la vera
pace, né la contentezza che solo s'incontra nell'adempimento della
volontà divina e nella piena sottomissione a quanto ci chiede.
" Vi sono persone che al momento di decidere l'inizio di un nuovo genere
di vita, riflettono ed esaminano i desideri del loro cuore. A volte
trovano in colei o in colui al quale pensano di unirsi solide basi per
una vita cristiana e pia; osservano che adempie i suoi doveri di
famiglia, che possiede il necessario per soddisfare i desideri di
felicità... Ma la vanità e l'orgoglio sopravvengono ad oscurare lo
spirito... Si lasciano allora trasportare dalla smania di figurare, di
arricchire... Si affannano quindi nella ricerca di chi, essendo più
ricco e più elevato, possa soddisfare maggiormente le loro ambizioni!...
Ah, quanto si comportano stoltamente!... No, dirò loro, non troverete
la vera felicità in questo mondo; e voglia Dio che la troviate
nell'altro! ... State attenti, perché vi mettete in gran pericolo!... ".
" Parlerò a quelle anime che chiamo alla vita perfetta. Quante illusioni
in coloro che mi dicono di essere disposti a fare la mia volontà e
invece affondano sul mio capo le spine della corona!...
" Vi sono anime che veramente voglio per Me: e conoscendole e amandole
desidero collocarle dove, nella mia sapienza infinita, vedo che
troveranno
quant'è necessario per giungere alla santità. Là mi farò da loro
conoscere, là esse mi daranno più conforto, più amore e più anime!...
" Ma anche qui, quante delusioni! Alcune accecate dall'orgoglio, da
superbia o meschina ambizione, piena la testa di pensieri vani e
inutili, rifiutano di seguire la via tracciata dal mio Amore...
" Coronato di spine e coperto di un manto di porpora, i soldati mi presentarono di nuovo a Pilato.
" Ma questi, non trovando in Me nessun delitto che meritasse condanna,
mi rivolse varie domande chiedendomi per qual motivo non rispondevo, pur
sapendo che egli aveva su di Me ogni potere... Ruppi allora il silenzio
e gli dissi:
- Non avresti potere alcuno su di Me se non ti fosse stato dato dall'alto; ma è necessario che si compiano le Scritture.
" Chiusi di nuovo le labbra abbandonandomi al mio Padre celeste!
" Pilato, turbato per l'avvertimento ricevuto dalla moglie, e perplesso
fra i rimorsi della coscienza e il timore che il popolo si ammutinasse
contro di lui, cercava un mezzo per liberarmi... Mi espose perciò alla
vista della plebe nel pietoso stato in cui mi trovavo dopo la
flagellazione, proponendo di darmi la libertà e condannare al mio posto
un malfattore: Barabba... Ma ad una voce la plebe rispose:
- Che Gesù muoia e che Barabba sia messo in libertà.
" Anime che mi amate, osservate come venni posto in paragone con un malfattore, guardate come
mi abbassarono al livello del più perverso fra gli uomini... Udite le
urla furiose contro di Me! Vedete con quale rabbia chiedono la mia
morte. Non crediate che la mia natura umana non provasse ripugnanza e
dolore... Al contrario, volli sentire in Me tutte le vostre ripugnanze,
dandovi così un esempio che vi fortifichi in ogni circostanza della
vita.
" Anime elette, la vostra felicità e la vostra perfezione non consistono
nel seguire i gusti e le inclinazioni della natura, nell'essere
conosciute o sconosciute dalle creature, nell'impiegare o nell'occultare
il talento che Dio v'ha dato... ma nell'unirvi e conformarvi per amore e
con piena adesione alla volontà di Lui, a ciò che Egli vi chiede per la
sua gloria e per la vostra santificazione ".
Gesù condannato
24 marzo
" Medita per un momento l'indicibile martirio del mio Cuore, tanto tenero e delicato, quando si vide posposto a Barabba...
" Rammentai in quel momento tutta la tenerezza della Madre mia... quando
Essa mi stringeva al suo Cuore! Ricordai tutti gli sforzi e la fatica
sopportata dal mio padre adottivo per dimostrarmi il suo amore. Si
presentarono alla mia memoria i benefici da Me liberalmente sparsi su
quel popolo ingrato... concedendo la vista ai ciechi, ridonando la
salute agli infermi e l'uso delle membra a quelli che l'avevano perduto!
Rifocillando le turbe e risuscitando i morti!...
" Ed ora, eccomi da loro ridotto nello stato più spregevole! Sono il più
odiato fra gli uomini... condannato a morte come un infame
assassino!... Pilato ha pronunciato la sentenza! Anime care, meditate
intensamente quanto ebbe a soffrire il mio Cuore ". La disperazione di
Giuda
" Dal momento in cui mi consegnò nell'Orto degli Ulivi, Giuda errò
fuggiasco, non potendo far tacere il grido della coscienza che
l'accusava del più orribile sacrilegio. Quando poi gli giunse la notizia
della mia condanna a morte, si lasciò prendere da tremenda disperazione
e si impiccò.
" Chi potrà comprendere l'acuto dolore del mio Cuore vedendo gettarsi
alla perdizione eterna, quell'anima che aveva passato tre anni alla mia
scuola d'amore, ascoltando la mia dottrina, ricevendo il mio
insegnamento, udendo tante volte dalle mie labbra parole di perdono per i
più grandi peccatori?
" Ah, Giuda! perché non vieni a gettarti ai miei piedi, affinché Io ti
perdoni? Se non osi avvicinarti a Me, per paura di coloro che mi
circondano e mi maltrattano con tanto furore, almeno guardami...
vedresti come subito il mio sguardo si poserebbe su di te!".
" Anime che vi trovate irretite nei più grandi peccati... se per più o
meno tempo siete vissute errabonde e fuggiasche a causa dei vostri
delitti, se i falli di cui siete colpevoli vi hanno accecato e indurito
il cuore: se per seguire qualche passione siete cadute nei più gravi
disordini, ah, non lasciate che la disperazione s'impossessi di voi,
quando i complici del vostro peccato vi abbandoneranno, o quando la
vostra anima si renderà conto della sua colpa! Fin che all'uomo resta un
soffio di vita può sempre ricorrere alla Misericordia e implorare il
perdono.
" Se siete ancor giovane e gli scandali della vita passata vi hanno
lasciato in uno stato di degradazione di fronte agli uomini, non temete!
Quantunque il mondo vi disprezzi, vi tratti da scellerati, v'insulti e
vi abbandoni, siate sicuri che il vostro Dio non vuole che diventiate
preda delle fiamme dell'inferno. Egli desidera che vi avviciniate a Lui,
per perdonarvi. Se non osate parlargli, rivolgetegli almeno uno
sguardo, un sospiro del cuore e subito vedrete che la sua mano benefica e
paterna vi condurrà alla fonte del perdono e della vita.
" Se per malizia avete passato la maggior parte della vita nel disordine
e nell'indifferenza, e già prossimi all'eternità sentite che la
disperazione cerca di tenervi chiusi gli occhi, non vi lasciate
ingannare; c'è ancor tempo per il perdono, ascoltate bene: se vi
restasse anche un secondo solo di vita, approfittatene, perché anche con
quello soltanto, potete guadagnare la vita eterna!
" Se la vostra esistenza trascorse nell'ignoranza e nell'errore, se
siete stati causa di gravi danni agli uomini, alla società, alla
religione, e se per una circostanza qualunque, riconoscete il vostro
errore, non lasciatevi accasciare dal peso delle colpe, né
dal male di cui siete stati strumento; al contrario, lasciando che la
vostra anima si compenetri nel più vivo pentimento, inabissatevi nella
fiducia, ricorrete a Colui che sempre attende e perdona ".
" Lo stesso accade se si tratta di un'anima che, passati i primi anni
della vita nella fedele osservanza dei miei comandamenti, perduto poi il
primitivo fervore, si è lasciata trascinare a vita comoda e tiepida...
" Può darsi che un giorno una forte scossa la ridesti; allora la vita le apparirà inutile, vuota, senza meriti per l'eternità.
" Il demonio, con infernale invidia, l'assedia in mille modi,
ispirandole scoraggiamento, tristezza ed esagerando la gravità delle
colpe, finirà coll'immergerla nella paura e nella disperazione.
" Anima che mi appartieni, non far caso di questo nemico crudele...
quando senti la mozione della grazia, prima che incominci la lotta,
ricorri al mio Cuore, chiedigli che versi una goccia del suo sangue
sull'anima tua... Vieni a Me! Tu sai dove lo mi trovo, celato sotto il
velo della fede. Solleva questo velo e dimmi con tutta confidenza le tue
pene, le tue miserie, le tue cadute... e non temere per il passato. Il
mio Cuore lo ha sommerso nell'abisso della misericordia. La tua vita
trascorsa ti renderà umile e ti sarà occasione di meriti; se vuoi darmi
la maggior prova d'amore, abbi fiducia e conta sul mio perdono. Credi
che i tuoi peccati non sorpasseranno mai la mia misericordia... essa è
infinita... ".
La via del Calvario
26 marzo, lunedì santo
" Josefa, seguimi per la via del Calvario, ove salgo esausto sotto il peso della croce.
" Mentre il mio Cuore era in un abisso di tristezza per l'eterna
perdizione di Giuda, i carnefici crudeli, insensibili al mio dolore, mi
caricarono sopra le spalle una croce, dura e pesante, sopra la quale
doveva consumarsi il Mistero della Redenzione del mondo.
" Contemplatemi Angeli del Cielo! Guardate il Creatore di tutte le
meraviglie, quel Dio che gli spiriti celesti adorano, salire il Calvario
portando sulle spalle il legno santo e benedetto, che presto riceverà
il suo ultimo respiro!
" Guardatemi pure voi, anime che desiderate essere mie imitatrici
fedeli. Il mio corpo martoriato dagli atroci supplizi, cammina senza
forza, bagnato
di sudore e di sangue... Soffro... senza che nessuno compatisca al mio
dolore... La folla mi accompagna, ma nessuno ha pietà di me!... Tutti
mi circondano come lupi affamati, desiderosi soltanto di divorare la
preda.
La mia stanchezza è così grande e la croce così pesante, che cado
esausto!... Guarda come mi rialzano quegli inumani e brutali; uno mi
afferra per il braccio, l'altro mi tira per le vesti, ch'erano aderenti
alle ferite, altri m'afferrano pel collo, altri pei capelli... alcuni mi
sferrano addosso terribili colpi, con pugni e calci. La croce cade
sopra di me e sotto il suo peso si aprono sul mio corpo nuove ferite.
" Il mio volto batte sulle pietre... e il sangue scorre annebbiandomi
gli occhi; così con tutta la faccia imbrattata di polvere e di sangue
sono divenuto l'oggetto più ripugnante del mondo! ".
Incontro con la Santa Vergine
" Seguitemi per alcuni momenti ancora e fra poco mi vedrete alla
presenza della Madre mia Santissima. Essa, col Cuore trafitto dal
dolore, viene ad incontrarmi per due motivi: per trovare maggior forza
nel dolore alla vista del suo Dio... e per infondere, con l'eroico suo
atteggiamento, coraggio al Figlio suo per continuare l'opera della
Redenzione.
" Meditate il martirio di questi due Cuori: ciò che mia Madre più ama al
mondo è il Figlio suo... Lungi dal poterlo sollevare, sa tutto quello
che la sua presenza aggiunge alle mie sofferenze.
" Per me nulla vi è di più caro che mia Madre: e non soltanto non posso
consolarla, ma anzi so benissimo che il pietoso stato in cui mi trovo,
procura al suo Cuore una pena simile alla mia: la morte che io soffro
nel corpo, mia Madre la soffre nell'anima!...
" Ah, come si fissano su di me i suoi sguardi e come gli occhi miei si
fissano su di Lei. Non pronunciammo una parola: ma quante cose si
dissero i nostri Cuori con quel doloroso sguardo.
" Sì, mia Madre assistette a tutti i tormenti della mia Passione, perché per rivelazione divina tutti le
furono presenti allo spirito! Inoltre, alcuni miei discepoli,
quantunque da lontano per paura dei Giudei, cercavano di informarsi di
tutto, e ne informavano la Madre mia. Quando ella seppe che era già
stata pronunciata la sentenza di morte, uscì subito ad incontrarmi e più
non mi abbandonò fino alla sepoltura! ".
Il Cireneo
27 marzo
" La folla si avanza verso il Calvario...
" Quegli uomini iniqui, temendo di vedermi morire prima di giungere al
termine del supplizio, si mettono d'accordo per cercare qualcuno che
m'aiuti a portare la croce! Requisiscono perciò, nelle vicinanze, un
uomo chiamato Simone.
" Guardalo dietro a Me mentre m'aiuta a portare la croce, e considera anzitutto due cose.
" Quell'uomo, quantunque di buona volontà, è un mercenario, perché pur
accompagnandomi e prendendo parte al peso della croce, lo fa perchè
"costretto ". Infatti quando prova stanchezza soverchia, lascia che il
peso gravi sopra di Me, ed lo per questo cado due volte ancora.
" Egli m'aiuta dunque a portare la croce, ma solo in parte, ossia non tutta la croce.
" Vediamo il senso simbolico di queste due circostanze ".
" Vi sono molte anime che camminano così dietro a Me. Come il Cireneo
accettano di aiutarmi a portare la croce, ma pensano anche al loro
conforto.
" Molte cioè accettano di seguirmi, e a tale scopo abbracciano la vita
religiosa, ma non abbandonano per questo il loro interesse, vacillano e
lasciano cadere la mia croce, quando questa pesa troppo. Cercano il modo
di soffrire il meno possibile, patteggiano la loro abnegazione, evitano
quanto possono l'umiliazione e la stanchezza... e ricordano forse con
rimpianto quel che lasciarono, si procurano certe comodità, certi
sollievi. In una parola vi sono anime tanto interessate e tanto egoiste,
le quali Mi seguono ma per il loro vantaggio più che per il mio...
rassegnandosi a sopportare solo ciò che non possono evitare... Esse così
mi aiutano a portare solo una piccola parte della mia croce e lo fanno
in tal modo che appena acquistano i meriti necessari alla loro
salvezza... Nell'eternità esse vedranno quanto rimasero lontano dalla
via che dovevano percorrere...
" Vi sono al contrario anime, e non sono poche, le quali mosse dal
desiderio della loro salvezza e soprattutto dall'amore che loro ispira
la vista di quanto ho sofferto, si risolvono a seguirmi generosamente
sulla via del Calvario, abbracciano la vita perfetta, si consacrano al
mio servizio, e non per portare soltanto una parte della mia croce, ma
tutta intera. Il loro unico desiderio è darmi riposo... consolarmi... e
si offrono a tale scopo, per tutto ciò che la mia volontà possa loro
chiedere, e cercano solo quanto a Me può far piacere. Non pensano né ai
meriti, né alla stanchezza, né ai patimenti, che verranno per esse. La
sola cosa che esse tengono presente è l'amore che vogliono dimostrarmi e
la consolazione che mi procurano.
" Se la mia croce si presenta sotto la forma della malattia, se si
nasconde sotto un'occupazione contraria ai loro gusti, o poco conforme
alle loro attitudini, se è accompagnata dall'indifferenza delle persone
che la circondano, esse l'accettano interamente sottomesse.
" Supponete ora che piene di buoni desideri, mosse soltanto dal grande
amore al mio Cuore e da zelo per le anime, esse facciano tutto quello
che più ritengono opportuno in tale o tal'altra circostanza, ma che
invece dell'esito che aspettavano, raccolgano umiliazioni, dispiaceri,
delusioni... Ebbene, queste anime accettano tutto, e in ogni cosa
vedendo la mia croce, l'adorano e di essa si servono per procurare la
mia maggior gloria.
" Ah, queste anime sono quelle che veramente mi aiutano a portare la
croce senz'altro interesse, né altro compenso che il mio amore... Sono
quelle che veramente mi consolano e mi glorificano.
" Siate dunque certi che se voi non vedrete il risultato dei vostri
patimenti e della vostra abnegazione, non per questo i vostri atti
saranno vani e sterili: essi daranno al contrario frutti abbondanti. "
L'anima che veramente ama non tiene conto di ciò che ha sofferto, né di
quanto ha lavorato; né aspetta quella o questa ricompensa; cerca solo
quanto riesce di maggior gloria al suo Dio... Per Lui non ricusa pene o
fatica. Non si agita, non s'inquieta, né perde la pace se si vede
contrariata ed umiliata, perché l'unico motivo delle sue azioni è
l'amore ".
La crocifissione
28 marzo
" Siamo giunti alla vetta del Calvario! La folla si agita, perché si
avvicina il terribile momento... Estenuato dalla fatica, posso appena
appena camminare!...
" Tre volte sono caduto nel tragitto.
" Una per dare ai peccatori abituati al peccato la forza di convertirsi,
l'altra per incoraggiare le anime che cadono per la debolezza e
rianimare quelle accecate dalla tiepidezza e dall'ingratitudine,
invitandole a riprendere serenamente la via della virtù; la terza per
aiutare le anime ad uscire dal peccato nell'ora della morte.
" Vedi di quali crudeltà mi fanno oggetto quei carnefici dal cuore
indurito! Prendendo la croce, la stendono al suolo; mi strappano le
vesti che col sangue si erano rapprese alle ferite, e queste si
riaprono.
" Guardate, anime care! quale vergogna e confusione nel vedermi in
quello stato dinanzi a quella folla immensa! Qual dolore per l'anima
mia...
" I carnefici mi strappano la tunica che con tanta cura la Madre mi
aveva tessuto... la sorteggiano... Quale dolore per mia Madre presente
alla scena!...
Quanto avrebbe desiderato di avere quella tunica tinta e imbevuta del mio sangue!...
" L'ora è giunta... I carnefici mi stendono sulla croce, mi afferrano le
braccia, le tirano per farle giungere ai fori, già preparati per i
chiodi.
" Tutto il mio corpo è violentemente stiracchiato, la mia testa è scossa
da un lato all'altro e le spine della corona penetrano sempre più
profondamente.
" Udite il primo colpo di martello, che mi inchioda la mano destra...
Risuona fino alle profondità della terra!... Ascoltate ancora... già mi
inchiodano la mano sinistra... dinanzi a tale spettacolo il Cielo si
commuove, gli angeli si prostrano! Io mantengo un profondo silenzio...
né un lamento, né un gemito sfugge dalle mie labbra!...
" Dopo aver inchiodato le mani, i carnefici stirano crudelmente i
piedi... le piaghe si aprono... i nervi si strappano... le ossa si
slogano... Il dolore è intenso... I miei piedi sono trapassati... e il
mio sangue bagna la terra!... ".
" Contemplate un istante quelle mani e quei piedi insanguinati... quel
corpo ignudo coperto di ferite e di sangue... Quel capo trafitto d'acute
spine, bagnato di sudore, ricoperto di polvere e intriso di sangue!...
" Ammirate il silenzio, la pazienza e la piena rassegnazione con cui accetto tali patimenti.
" Chi è Colui che soffre così, vittima di tali ignominie?... E' il Figlio di Dio!... Colui che ha fatto il
cielo e la terra, il mare e tutto ciò che esiste... Colui che ha
creato l'uomo... che tutto sostiene con il suo potere infinito. Ora è
qui immobile... disprezzato... spogliato di tutto... Ma presto una
moltitudine di anime lo seguirà; per imitarlo tutto abbandoneranno:
fortuna, benessere, onore, famiglia, patria, paghe solo di provargli
l'amore a cui ha diritto.
" I soldati rivoltano la croce per ribattere i chiodi; per impedire che
col peso del mio corpo si stacchino e mi lascino cadere. Il mio corpo dà
così alla terra il bacio della pace! Mentre i colpi di martello
risuonano nello spazio, sulla vetta del Calvario si compie il più
ammirabile spettacolo! A richiesta della Madre mia che, osservando
quanto succede, né potendomi aiutare, implora la misericordia del Padre,
legioni d'Angeli scendono a sostenere il mio corpo adorabile, impedendo
che strisci sulla terra e venga schiacciato dal peso della croce!... ".
" Contempla il tuo Gesù steso sulla croce... immobile, nudo, infamato,
disonorato, privo di libertà... tutto gli è stato tolto...
" Nessuno s'impietosisce al suo dolore... anzi Egli è oggetto di nuovi scherni, tormenti e beffe.
" Se mi ami veramente, a che cosa non sarai disposta per somigliare a
Me? Che cosa potrai ricusare per obbedirmi... compiacermi.. e
consolarmi? Prostrati a terra e lascia che ti dica una parola: " Che la
mia volontà trionfi in te!
Che il mio amore ti consumi! Che la tua miseria mi glorifichi! " ".
Le sette parole
29 marzo, venerdì santo
" Accompagnami sino alla fine e partecipa al mio dolore.
" Già hanno inalberata la croce!... Ecco l'ora della Redenzione del mondo!
" Sono oggetto di burla per la folla... ma sono pure oggetto
d'ammirazione e d'amore per molte anime!... Questa croce, finora
strumento di supplizio, sul quale finivano i malfattori, d'oggi in poi,
sarà luce e pace per il mondo!
" Nelle mie piaghe sacratissime troveranno i peccatori perdono e
vita!... Il mio Sangue laverà e cancellerà le macchie dei loro peccati
".
" Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!... ".
" Non hanno veramente conosciuto Colui che è la vita loro. Ed hanno
scaricato su di Lui tutto il furore delle loro iniquità!... Ma lo ti
prego, o Padre mio!... scarica su di loro tutta la forza della tua
Misericordia ".
" Oggi sarai meco in Paradiso ".
" La tua fede nella misericordia del tuo Salvatore ha cancellato i tuoi delitti, essa ti conduce alla vita eterna... ".
" Donna, ecco tuo Figlio ".
" Madre mia! ecco i miei fratelli!... proteggili, amali ".
" Non siete soli, voi, per cui ho dato la vita.
" Ora avrete una Madre alla quale potete ricorrere in tutte le vostre necessità... Vi ho unito tutti
a me con vincolo strettissimo nel dare a voi la mia propria Madre!... ".
" Dio mio! Dio mio! Perché mi hai abbandonato? ".
" Sì, l'anima ha già il diritto di dire al suo Dio: - Perché mi hai
abbandonato? Infatti, compiuto il mistero della Redenzione, l'uomo torna
ad essere figlio di Dio, fratello di Gesù Cristo, erede della vita
eterna.. ".
" Ho sete ".
" Oh! Padre mio!... ho sete della tua gloria!... ed ecco ormai giunta
l'ora... d'oggi in poi vedendo avverate le mie parole, il mondo
conoscerà che Tu mi hai mandato e ne sarai glorificato...
" Ho sete della tua gloria! Sete d'anime!... e per trovare refrigerio a
questa sete, ho sparso fino all'ultima goccia il mio sangue.
" Perciò posso dire: Tutto è consumato ".
" E' compiuto il grande Mistero d'Amore, per il quale Dio diede in balìa
della morte il proprio Figlio, per ridonare la vita all'uomo... Son
venuto al mondo per fare la tua volontà. Padre mio! essa è compiuta!...
".
" Nelle tue mani affido lo spirito mio ".
"A Te offro l'anima mia! Così le anime che adempiono la mia volontà
possono dire veramente: tutto è consumato! Signore mio, Dio mio! Ricevi
l'anima mia; la rimetto nelle mani tue ".