[ Ritorna al sito Gesu confido in Te! - Torna all'indice ]
A A A A A

CONCLUSIONE

1. Tornare alla Sorgente. Alla Chiesa spetterà il compito di vagliare questo Messaggio, il cui fine pare unicamente essere quello di riportare il mondo alla sorgente di ogni elevazione morale e di ogni benessere sociale: il Vangelo di N. S. Gesù Cristo. Ma il vero Vangelo e tutto il Vangelo: quello che insegna non solo a credere, ma anche a sperare e, soprattutto, ad amare. In questo senso, il Vangelo prima di essere il libro scritto, è la parola viva di coloro che hanno veduto e udito il Maestro, che hanno accolto il suo « messaggio » come dice san Giovanni (cf i Gv 1,5; 3,11): messaggio di riconciliazione con Dio mediante il sacrificio di Gesù (ivi 2,2) e quindi di grazia e di amicizia con Lui. il profeta Geremia aveva annunziato l'opera dei tempi messianici con questo richiamo all'interiorità (31,31-33):  « Ecco che verranno giorni, dice il Signore, nei quali io concluderò con la casa d'Israele e con la casa di Giuda una alleanza nuova. Non come l'alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, un'alleanza che essi hanno violato benché io fossi il loro Signore. Parola del Sgnore. Questa  sarà l'alleanza che io concluderò con la casa d'Israele, dopo quei giorni, dice il Signore: Io metterò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo ». San Paolo mostra attuata questa profezia per opera di Gesù Cristo (cf Eb 8,8-10). il Vangelo, dunque, non vuol essere soltanto una legge scritta su papiri o fatta di osservanze esteriori, ma una legge che raggiunge e interessa il nostro intimo, scritta dallo Spirito Santo, « dito di Dio», nei nostri cuori con l'effusione di una vita nuova: vita di grazia e di amore, senza la quale   come ben osserva sant'Agostino - la stessa lettera del Vangelo ucciderebbe. Questa trasmissione di vita nuova, infatti, interessa l'intelligenza che accoglie l'insegnamento della Chiesa con fede; si compie nel più intimo dello spirito umano mediante l'uso dei Sacramenti, che danno la grazia; ha il suo palpito divino nel cuore con la carità, che stabilisce una vita di amicizia con Lui (cf Gv 15, 13-15) e così si verifica in noi la grande parola detta al Profeta e ripetuta da san Paolo: « E sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo» (cf 2 Cor 3,3).

2. La legge d'amore. E’ un fatto che se Dio è Amore (cf i Gv 4,16), la sua legge non può essere che legge d'amore. Ovunque alla fede di autorità divina si sostituisca un credere perché così piace, all'amore un'esperienza religiosa, si distrugge il principio su cui poggia la speranza della vita e s'annulla il primato del grande comandamento riconfermato da Gesù: la vita cristiana è svuotata del suo contenuto. Infatti, anche il secondo comandamento ne uscirà contraffatto, essendo esso simile al primo (cf Mt 22, 38) - Dio nel prossimo - né potendo l'uomo separare ciò che Dio ha dato unito (ivi 19,6). Perciò, anche tutti gli altri comandamenti perdono la loro consistenza, non costituendo essi che la necessaria diramazione dei primi due: ed ecco il caos morale. Ma poi anche il « credere » andrà estinguendosi, perché il disprezzo della Legge ricade sempre sul Legislatore: ed ecco il caos intellettuale. Lo sfacelo morale e intellettuale del mondo contemporaneo trae dunque origine dal fatto che si eprima svisato il Vangelo, cambiando l'ordine voluto da Dio nella supremazia dei valori spirituali e dei doveri cristiani; per poi - conseguenza ineluttabile - svuotarlo di ogni autorità divina e di ogni contenuto etico, fino a ridurlo a un qualsiasi sistema filosofico di valore puramente storico. Non si può mutilare il Vangelo senza mutilare anche la Chiesa e viceversa, e un Vangelo mutilato non è più il Vangelo. Chiunque mancherà in un solo punto (della legge) diventa colpevole di tutto (cf Gc 2,10). Tanto più quando si tratta di quello che è il punto di partenza, il sostegno, il fine di tutta la Legge. E il Vangelo non può essere impunemente ripudiato, senza che il mondo ne faccia dolorosa esperienza.

3. Il male e il rimedio. Prenderebbe un grosso abbaglio chi ritenesse che quanto si è detto della vita d'amore possa comunque sminuire la necessità e l'importanza dell'azione in tutte le sue estrinsecazioni. Chi scrive queste righe non è un eremita ma un missionario, e del resto anche gli eremiti non se ne stanno con le mani in mano. Solo vorremmo domandare: perché nel XX secolo non si è riusciti ad arginare l'ingrossante e poi straripante torrente del male, che ha minacciato di sommergere il mondo? Mancò l'azione? A noi sembra di no. Si potranno lamentare mancanze individuali, ma nel complesso l'azione ci fu: multiforme, organica, vigorosa. Oppure, non fu essa aderente alle necessità dei tempi? Anche questo non si può affermare, almeno per ciò che riguarda l'insieme dell'attività cattolica. E allora? La mancanza, può essere, ricercata in questo: che da una parte mancò la « fiamma viva» del seminatore: Senza di me non potete far nulla (Gv 15,5); dall'altra mancò l’humus atto a ricevere e a fecondare il buon seme: Chi dimora in Me e Io in lui, porta molto frutto (ivi). Dimorare in Gesù: ecco ciò che soprattutto è necessario alle anime, sia per fare e sia per ricevere il bene e renderlo fecondo. Ora, « dimorare » in Gesù non è il semplice credere in Lui e neppur soltanto lo stato di grazia, ma il vivere la vita della grazia, il farla crescere, il perfezionarla di continuo in noi (ivi, 10, 10); ciò è possibile mediante la nostra unione con Gesù, onde trarre da Lui, come il tralcio dalla vite, la linfa divina fecondatrice di tutte le virtù cristiane. L'amore, la vita d'amore, opera tutto questo: Come il Padre ha amato Me, così anch’Io ho amato voi. Rimanete nel mio amore (ivi 15,9). E l'amore rende viva la fede del credente che per Gesù va al Padre. Quando, all'inizio di questo tormentoso secolo della storia del mondo, Pio IX scrisse l'Enciclica sugli Esercizi spirituali, e poi Pio XII quella sul Corpo Mistico e ancora quella sulla Sacra Liturgia, alcuni spiriti superficiali non videro il nesso fra i Documenti Pontifici e le necessità del mondo cristiano, ma tali Documenti erano perfettamente a fuoco con le esigenze dei tempi, in quanto scoprivano la vera causa di tutti i mali e ne indicavano il rimedio in una più intensa vita soprannaturale delle anime. San Paolo diceva di sé, quasi a spiegare l'ardore del suo instancabile zelo: Charitas Christi urget nos (2 Cor 5,14). Queste stesse parole, san Giuseppe Cottolengo volle fissate sulla porticina d'ingresso di quella « Piccola Casa della Divina Provvidenza» che è la più grande opera di beneficenza che il mondo conosca e splendida apologia del Cristianesimo: il Cristianesimo vissuto, il Cristianesimo-amore: Charitas Christi. Santa Teresina non ci lasciò che le poche pagine di Storia di un'anima, ma scritte esse con mano febbricitante di amore e di dolore, per Gesù e per le anime, quanto bene hanno diffuso! E ne faranno forse fino alla fine dei secoli! Così di tutte le altre forme di apostolato. Quando l'anima dal Gesù « pieno di grazia e verità » (Gv 1,14) trae la sua forza di slancio e come « lampada che arde e risplende» (ivi 5,35) fa della sua vita « un esempio di luce», allora le opere rendono testimonianza alla Verità e comunicano alle anime il fuoco da cui esse stesse sono animate, l'ardore di cui esse vibrano. Non si può dare quello che non si ha; mentre: Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina (cf At 3,6). Ecco quello di cui ha bisogno il mondo per rialzarsi e riprendere il cammino ascensionale: ha bisogno di anime ripiene di Gesù per poter dare Gesù. Lo spirito del presente Messaggio è tutto qui: far comprendere la necessità di una profonda vita interiore, che è essenzialmente vita d'amore, per santificare sé e gli altri.

4. Il nuovo dono del Cuore di Gesù. Gesù ne indica anche il mezzo pratico nella piccolissima via d'amore e nella relativa Opera delle Piccolissime. E il frutto concreto del Messaggio, in quanto è tramandato alle anime e perpetuato nel mondo l'incessante atto d'amore. Già si è detto come la dottrina sull'incessante atto d'amore costituisce la ragion d'essere della nuova manifestazione del Cuore di Gesù: esso è pertanto un dono che Gesù fa al mondo e il suo significato, nel momento attuale, non può sfuggire a nessuno. Gesù stesso, dopo aver predetto a suor Consolata il bene immenso che dall'esercizio dell'incessante atto d'amore sarebbe venuto al mondo, le soggiungeva: E’ a questo scopo che ti facevo chiedere ogni mattina, per i meriti della mia dolorosa Passione, il trionfo nel mondo, non solo della mia misericordia, ma bensì del mio amore, specalmente nelle anime piccolissime. La Misericordia può perdonare, ma solo l'Amore può rinnovare il mondo. Mandi il tuo Spirito, (gli esseri) sono creati, e rinnovi la faccia della terra (Sal 103, 30). La Chiesa applica queste parole all'azione dello Spirito Santo nel mondo, che è Spirito d'amore, anzi l'Amore sostanziale. Una nuova Pentecoste d'amore: è questa che rinnoverà spiritualmente la faccia della terra. L'Opera delle Piccolissime fu voluta da Gesù a questo scopo. Del resto, le continue richieste d'amore di Gesù, le reiterate attestazioni di voler con l'amore salvare il mondo, le divine promesse sulla perenne, universale, prodigiosa fecondità dell'atto incessante d'amore, non inducano a dubitare che l'Opera delle Piccolissime sia veramente preordinata dalla Divina Provvidenza e dall'Amore Infinito per contribuire efficacemente alla rinascita spirituale del mondo. Ancora una volta Dio vuol confondere, con l'umiltà dei mezzi, l'orgoglio intellettuale che ha oscurato tante intelligenze; con la piccolezza in spirito atterrare i forti della terra, che credevano di poter erigere sulla tomba del Cristianesimo una loro civiltà paganeggiante; con la silenziosa, ma attivissima vita d'amore guarire il mondo del pericoloso male moderno, che è - non l'azione - ma il frastuono dell'azione, non vivificata dallo spirito di Dio. Così inteso, il nuovo Messaggio potrebbe dirsi un arcobaleno di pace, che le fiamme erompenti dal Cuore di Gesù proiettano su questo povero mondo, il quale, avendo ripudiato le sorgenti d'acqua viva e salutare del Vangelo, per le inquinate cisterne del mali e dell'errore, non vi trovò che morte e rovine. Ma Gesù lo vuoi salvo e, dopo averlo fermato in tempo giusto sulla china pericolosa e averlo purificato nel dolore, ora lo vuole riportato a Sé nell'amore: affinché esso pure sperimenti ciò che suor Consolata sperimentò durante tutta la sua vita, la verità cioè delle divine parole: Amami e sarai felice, e più mi amerai e più sarai felice. Dio vince sempre così: in un'infinita Misericordia e in un Infinito Amore!

APPENDICE

« CARISSIMA PICCOLISSIMA DEL CUORE DI GESÙ»

(Lettera di suor Consolata alle Piccolissime)

Alla sera, mettendoti a riposo, pregherai il tuo buon Angelo Custode che, mentre tu dormi, sia lui ad amare Gesù al tuo posto, e che ti svegli al mattino seguente ispirandoti l'atto d'amore. Se tu sarai fedele a pregarlo così ogni sera, lui sarà fedele ogni mattina a svegliarti in un « Gesù, Maria, vi amo, salvate anime! ». Incominciata così la tua giornata, proseguirai ad amare sino al tuo incontro con Gesù Eucaristia. Ciò non vuoI dire che tu debba lasciare ogni tua preghiera. No, continua pure le tue solite pratiche di pietà, ma non aggiungerne altre; lascia che il tuo atto d'amore assorba ogni ritaglio di tempo libero, e in seguito, se Gesù te lo ispirerà, anche qualche tua preghiera vocale. Nella santa Comunione affida, abbandona a Gesù te stessa, le tue preoccupazioni, i tuoi progetti, desideri, le tue pene e non ci pensare più; poiché tutta la vita d'una Piccolissima si basa sulla promessa divina: Io penserò a tutto, sino ai minimi particolai, tu pensa solo ad amare. (Ricopiati queste parole in fondo ad un'immagine del Sacro Cuore, fa' in modo di averle sempre presenti; esse ti saranno di grande aiuto per liberare il tuo spirito da ogni preoccupazione, e proverai per esperienza come Gesù è fedele a mantenere questa promessa). Dopo avere nella santa Comunione abbandonato tutto a Gesù, rinnovagli la tua promessa dell'incessante atto d'amore, del "sì" a tutto ciò ch'Egli ti chiederà lungo il giorno, e il proposito di vederlo, parlargli e servirlo con amore in tutte le creature con le quali avrai a che fare. Metti una volta per sempre l'intenzione che ogni tuo atto d'amore salga al Cielo ancora quale supplica, che ti ottenga la fedeltà a continuarlo ininterrottamente sino alla Comunione seguente, e sia come una riparazione per ogni tua infedeltà. Lascerai la chiesa incominciando il tuo atto d'amore, che continuerai per via, in casa e nel compimento di ogni tuo dovere. Avverti che Gesù ha promesso: che quando tu scrivi o preghi o mediti o parli per necessità o carità, l'atto d'amore continua ugualmente. Sul lavoro, se ti è possibile, fai in modo di avere davanti a te, scritto su di un'immagine o cartoncmo: « Gesù, Maria, vi amo, salvate anime ». Ti servirà di richiamo. Fra gli ostacoli per dare a Gesù l'atto incessante d'amore verginale, Gesù stesso insegna a combatterne tre: pensieri inutili, interessamenti, discorsi inutili. Pensieri, preoccupazioni: tutto diventa inutile, dal momento che Gesù promette alla sua Piccolissima di pensare Lui a tutto, sino ai minimi particolari. Discorsi inutili: se parli non costretta dal dovere, dalla carità, dalla convenienza, è tempo sprecato, che rubi all'Amore. Interessamenti, curiosità ecc.: tutto ciò insomma che distoglie il tuo spirito dall'unica cosa alla quale ti sei votata: amare Gesù incessantemente e con amore verginale. Bisogna però che tu convenga che per realizzare il desiderio divino: non perdere un atto d'amore e un atto di carità da una Comunione all'altra, il lavorio della tua anima, sorretta dalla grazia, sarà lungo e richiederà non poco tempo, sforzi generosi e costanti, e soprattutto mai scoraggiarti. Ad ogni infedeltà più o meno involontaria, rinnova il tuo proposito di amore verginale e rincomincia. Se questa infedeltà ti fa soffrire, tu offrila a Gesù... quale atto d'amore! Vedrai e constaterai con quanta tenerezza Gesù ti rialzerà dopo una caduta, un'infedeltà; come si affretterà a rimetterti in piedi, perché tu possa continuare il tuo canto d'amore. Quello che ti aiuterà maggiormente a dare a Gesù l'atto incessante d'amore sarà rinnovarne il proposito ad ogni ora; e, in secondo luogo, l'esame particolare su di esso. Ritieni che, nell'esame particolare sull'atto incessante d'amore, segnerai per mancanza solo il tempo sprecato in discorsi inutili o nel seguire la fantasia, pensieri inutili ecc. Pentiti, e riprendi tranquillamente ad amare. Però il proposito al quale devi consacrare tutte le tue energie, sarà sempre sull'atto incessante d'amore. Ma non temere, Gesù ti aiuterà. Egli ha detto: « Amami e sarai felice, e più mi amerai e più sarai felice! »... Coraggio, Gesù e Maria ti aiuteranno. Non temere mai, confida e credi al loro amore per te.

Aff.ma Suor M. CONSOLATA R.C. A TE, O SIGNORE!

(Preghiera finale di P. Lorenzo Sales)

Davanti a Te, Signore Gesù, prima di deporre la penna, il tuo servo si umilia per aver osato unire a quella ch'egli ritiene tua parola, il balbettio della parola umana e aver forse, per incapacità e demeriti, guastata l'opera tua. Ma Tu, o Signore, sei onnipotente e come dal nulla trai il tutto, così le stesse manchevolezze umane puoi far convergere al compimento dei tuoi disegni, onde a Te solo sia la lode, l'onore e la gloria. Poiché, inoltre, è vana ogni fatica che non sia da Te benedetta, questa benedizione ardentemente imploro. Te la chiedo per l'amore infinito che porti agli uomini: tue creature, tuoi redenti, tuoi fratelli; per intercessione di Colei, nel cui Cuore Immacolato riversasti per tutti noi l'onda salutare sgorgata dal tuo Cuore trafitto; e ancora per le preghiere   dell'anima da Te scelta a Messaggera del tuo Amore: la quale, in risposta al dono di elezione, sostenuta dalla tua grazia, seppe consumare la vita in un incessante atto d'amore verginale, in una ininterrotta invocazione per la salvezza delle amme. Tu le dicesti un giorno: Quando il tuo ultimo:« Gesù, Maria, vi amo, salvate anime » sarà pronunciato, Io lo accoglierò e lo tramanderò a mlioni di anime che, peccatrici; l'accoglieranno e ti seguiranno nella semplice via di confidenza e di amore e quindi mi ameranno... Voglio che un'onda di amore salga dalla terra al Cielo! Ora, dunque, che il suo ultimo atto d'amore è cessato sulla terra per eternarsi in Cielo, raccoglilo e tramandalo alle anime, a tutte le anime: alle innocenti e alle peccatrici, alle erranti fuori della Chiesa e alle gementi fuori dell'ovile; e fecondalo con la tua benedizione, affinché si perpetui sulla terra, e si formi e s'ingrossi l'onda d'amore da te invocata. Allora gli uomini, rifatti nell'amore tuoi figli, ridiventeranno fratelli nella carità e il mondo - nel tuo Vangelo di amore e di carità - ritroverà finalmente, con la salvezza, la via della perduta tranquillità. Gesù, Maria vi amo, salvate anime!

PREGHIERA per la glorificazione della Serva di Dio.Padre di ogni misericordia, tu hai suscitato in mezzo a noi la tua serva Suor Maria Consolata Betrone per diffondere nel mondo l'incessante amore verso il tuo Figlio Gesù nella semplice via di confidenza e di amore. Rendi capaci anche noi, guidati dal tuo Spinto, di essere ardenti testimoni del tuo amore e nella tua immensa bontà concedici, per sua intercessione, le grazie di cui abbiamo bisogno. Per Cristo nostro Signore. Amen.