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+ G.M.G. Cracovia, 1936 O
VOLONTA’ DI DIO, SII IL MIO AMORE!
+ ESERCIZI SPIRITUALI DI
OTTO GIORNI 20.X.1936.
Gesù mio, oggi mi ritiro nel deserto per parlare solo con Te, o mio
Maestro e Signore. Taccia la terra, Tu solo parli a me, o Gesù. Tu sai
che non comprendo altra voce all'infuori della Tua, o buon Pastore.
Nella dimora del mio cuore c'è il deserto, dove nessuna creatura può
entrare. Tu solo vi sei Re.
+ Quando andai in cappella per cinque minuti di adorazione, chiesi a
Gesù come dovevo fare questi esercizi spirituali. All'improvviso sentii
nell'anima questa voce: “Desidero
che ti trasformi tutta in amore e arda nel fuoco come una pura vittima
d'amore”… O Verità Eterna, concedimi un raggio della Tua
luce, per conoscere Te, Signore, ed esaltare degnamente la Tua infinita
Misericordia e nello stesso tempo fammi conoscere me stessa e tutto
l'abisso di miseria che sono.
+ Ho scelto per patroni durante questi esercizi spirituali, S. [sic!]
Claudio de la Colombière e S. Geltrude, perché intercedano
incessantemente per me presso la Madonna ed il Salvatore
Misericordioso. In questa meditazione sulla creazione ... in un attimo
la mia anima si è unita al Suo Creatore e Signore. Durante questa
unione ho conosciuto il mio scopo e la mia destinazione. Il mio scopo è
quello di unirmi intimamente a Dio attraverso l'amore e la mia
destinazione è quella di adorare ed esaltare la Misericordia di Dio. Il
Signore me l'ha fatto conoscere chiaramente e sperimentare in modo
avvertibile anche fisicamente. Non finisco di stupirmi, quando conosco
ed esperimento l'amore sconfinato che Dio ha per me. Chi è Dio? E chi
sono io? Altro non posso pensare. Solo l'amore comprende questo
incontro e l'unione di questi due spiriti, cioè Dio Spirito e l'anima
della creatura. Più Lo conosco, più mi sprofondo in Lui con tutta la
potenza del mio essere.
+ « Durante questi
esercizi ti terrò continuamente accanto al Mio Cuore, in modo che
conosca meglio la Misericordia che ho per gli uomini e specialmente per
i poveri peccatori ». Il giorno in cui cominciarono gli
esercizi spirituali venne a trovarmi una suora che era venuta per
pronunciare i voti perpetui, e mi confidò che non aveva affatto fiducia
in Dio e che si abbatteva per un nonnulla. Le risposi: « Ha fatto bene,
sorella, a dirmelo, pregherò per lei ». E le dissi alcune parole e
quanto dispiaccia a Gesù la mancanza di fiducia ed in particolare da
parte di un'anima eletta. Mi rispose che a cominciare dai voti
perpetui, si sarebbe esercitata nella fiducia. Ora so che perfino anime
elette e già avanti nella vita religiosa e spirituale, non hanno il
coraggio di fidarsi completamente di Dio. E ciò avviene perché poche
anime conoscono l'insondabile Misericordia di Dio e la Sua grande bontà.
+ La grande Maestà di Dio, che è penetrata in me oggi e ancora mi
penetra, mi ha procurato un grande timore, ma un timore reverenziale e
non un timore servile che è una cosa ben diversa dal timore
reverenziale. Il timore reverenziale è sorto oggi nel mio cuore
dall'amore e dalla conoscenza della grandezza di Dio e questa è una
grande gioia per l'anima. L'anima trema di fronte alla più piccola
offesa di Dio, ma questo non la turba né le offusca la felicità. Dove
governa l'amore, li tutto va bene. Mi capita che mentre ascolto la
meditazione, una parola m'introduce in una più stretta unione col
Signore e non so più quello che dice il Padre. So che mi trovo accanto
al misericordiosissimo Cuore di Gesù, il mio spirito s'immerge
totalmente in Lui e vengo a conoscere in un attimo più cose di quante
potrei conoscerne dopo lunghe ore di ricerche intellettuali o di
meditazione. Sono lampi improvvisi di luce, che mi fanno conoscere una
cosa come la vede Iddio, sia per quanto concerne il mondo interiore,
come pure quello esterno. Vedo che Gesù opera Lui stesso nella mia
anima durante questi esercizi spirituali; io cerco soltanto di essere
fedele alla Sua grazia. Ho affidato l'anima completamente all'influsso
di Dio. Questo Sovrano celeste si è impossessato totalmente della mia
anima. Sento che vengo trasportata al di sopra della terra e del cielo,
nella vita intima di Dio, dove conosco il Padre, il Figlio e lo Spirito
Santo, ma sempre nell'unità della Maestà.
+ Mi chiuderò nel calice di Gesù, al fine di confortarLo continuamente.
Fare tutto ciò che sarà in mio potere per salvare le anime, farlo
attraverso la preghiera e la sofferenza.
+ Cerco di essere sempre come Betania per Gesù, affinché dopo le
numerose fatiche possa riposare. Nella santa Comunione trovo un'unione
così stretta ed indicibile che, se anche volessi descriverla, non
troverei le espressioni adatte. Questa sera ho visto Gesù nell'aspetto
che aveva durante la Sua Passione. Aveva gli occhi rivolti al Padre Suo
e pregava per noi.
+ Sebbene fossi malata, oggi ho deciso di fare come al solito l'ora
santa. Durante tale ora ho visto Gesù flagellato alla colonna. Durante
quella tremenda tortura, Gesù pregava e dopo un momento mi ha detto: «Sono poche le anime che meditano
sulla Mia Passione con vero sentimento. Alle anime che meditano
devotamente sulla Mia Passione, concedo il maggior numero di grazie.
Senza un Mio aiuto particolare, non sei nemmeno capace di ricevere le
Mie grazie; sai che cosa sei ».
Oggi dopo la santa Comunione ho parlato moltissimo con Gesù di persone
che mi sono particolarmente care. Tutto ad un tratto ho udito queste
parole: « Figlia Mia,
non ti sforzare con tale loquacità. Quelli che tu ami in modo
particolare, anch'io li amo in modo particolare e per riguardo a te, li
colmo con le mie grazie. Mi fai piacere quando Mi parli di loro, ma non
farlo con sforzi eccessivi ».
+ O Salvatore del mondo, mi unisco alla Tua Misericordia. O mio Gesù,
unisco tutte le mie sofferenze alle Tue e le depongo nel tesoro della
Chiesa per il bene delle anime. Oggi, sotto la guida di un angelo, sono
stata negli abissi dell'inferno. E un luogo di grandi tormenti per
tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene
che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la
perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza,
la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è
il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile:
è un fuoco puramente spirituale acceso dall'ira di Dio; la quinta pena
è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio
i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il
male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua
di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l'odio di Dio,
le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che
tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti.
Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei
sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera
tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di
tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall'altro. Sarei morta
alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta
l'onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca
verrà torturato per tutta l'eternità. Scrivo questo per ordine di Dio,
affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è,
oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor
Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo
scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno c'è. Ora
non posso parlare di questo. Ho l'ordine da Dio di lasciarlo per
iscritto. I demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per
ordine di Dio hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una
debole ombra delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la
maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che
ci fosse l'inferno. Quando ritornai in me, non riuscivo a riprendermi
per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così
tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la conversione
dei peccatori, ed invoco incessantemente la Misericordia di Dio per
loro. O mio Gesù, preferisco agonizzare fino alla fine del mondo nelle
più grandi torture, piuttosto che offenderTi col più piccolo peccato.
+ G.M.G. “Figlia Mia, se
per tuo mezzo esigo dagli uomini il culto della Mia Misericordia, tu
devi essere la prima a distinguerti per la fiducia nella Mia
Misericordia. Esigo da te atti di Misericordia, che debbono derivare
dall'amore verso di Me. Devi mostrare Misericordia sempre e ovunque
verso il prossimo: non puoi esimerti da questo, né rifiutarti né
giustificarti. Ti sottopongo tre modi per dimostrare Misericordia verso
il prossimo: il primo è l'azione, il secondo è la parola, il terzo la
preghiera. In questi tre gradi è racchiusa la pienezza della
Misericordia ed è una dimostrazione irrefutabile dell'amore verso di
Me. In questo modo l'anima esalta e rende culto alla Mia Misericordia.
Sì, la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma
deve esserci anche l'azione ed esigo il culto della Mia Misericordia
con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all'immagine
che è stata dipinta. Per mezzo di questa immagine concederò molte
grazie alle anime, essa deve ricordare le esigenze della Mia
Misericordia, poiché anche la fede più forte, non serve a nulla senza
le opere”. O mio Gesù, aiutami Tu direttamente in tutto,
poiché vedi quanto sono piccolina e per questo conto unicamente sulla
Tua bontà, o Dio.
+ ESAME DI COSCIENZA
PARTICOLARE. Unione con Cristo Misericordioso. Col cuore
abbraccio il mondo intero e specialmente i paesi selvaggi e
perseguitati; per essi chiedo Misericordia. Due propositi di carattere
generale. Primo: cercare il raccoglimento interiore ed osservare
rigorosamente la regola del silenzio. Secondo: fedeltà alle ispirazioni
interiori; tradurle in vita e in azioni secondo il parere del direttore
spirituale. Durante questa malattia desidero adorare la volontà di Dio
e, per quanto sarà in mio potere, cercherò di prendere parte a tutte le
pratiche di pietà che si fanno in comune. Per ogni dispiacere e
sofferenza ringrazierò ardentemente il Signore.
+ Sento spesso che all'infuori di Gesù, non ho aiuti da nessuna parte,
benché qualche volta abbia molto bisogno di chiarimenti in merito alle
richieste del Signore. Questa sera improvvisamente ho ricevuto uno
sprazzo di luce da Dio in merito ad una certa questione. Per dodici
anni avevo riflettuto su una certa questione e non ero riuscita a
comprenderla. Oggi Gesù mi ha fatto conoscere quanto ciò Gli è piaciuto.
FESTA DI CRISTO RE.
25.X.1936.
Durante la santa Messa mi ha investito un tale ardore interiore d'amor
di Dio e per la salvezza delle anime, che non riesco ad esprimere.
Sento che sono tutta un fuoco, che combatterò contro ogni male con
l'arma della Misericordia. Ardo dal desiderio di salvare le anime;
percorro tutto il mondo in lungo e in largo e m'inoltro fino agli
estremi di esso, fin nei luoghi più selvaggi, per salvare le anime. Lo
faccio mediante la preghiera ed il sacrificio. Desidero che ogni anima
esalti la Misericordia di Dio, poiché ognuno sperimenta su di sé gli
effetti di tale Misericordia. I santi in cielo adorano la Misericordia
del Signore, io desidero adorarla fin d'ora qui in terra e diffonderne
il culto, come Dio lo vuole da me. Mi sono resa conto che in certi
momenti e nei più difficili sarò sola, abbandonata da tutti e dovrò far
fronte a tutte le tempeste e combattere con tutte le forze dell'anima,
perfino contro coloro dai quali mi attendevo un aiuto. Ma non sono
sola, con me c'è Gesù; con Lui non ho paura di nulla. Mi rendo bene
conto di tutto e so quello che Dio vuole da me. La sofferenza, il
disprezzo, lo scherno, la persecuzione, l'umiliazione saranno la mia
porzione stabile, non conosco altra via; per un amore sincero,
l'ingratitudine. Questa è la strada che devo battere, seguendo le orme
di Gesù. Gesù mio, mia forza ed unica mia speranza, sì, in Te solo c'è
tutta la mia speranza; la mia fiducia non rimarrà delusa. Il giorno
della rinnovazione dei voti. La presenza di Dio penetra nella mia anima
in modo non solo spirituale, ma l'avverto anche fisicamente.
2 novembre 1936.
Verso sera dopo i vespri andai al cimitero, pregai un momento e
all'improvviso vidi una delle nostre suore che mi disse: « Siamo nella
cappella». Compresi che dovevo andare nella cappella e pregare li per
acquistare le indulgenze. Il giorno dopo, durante la santa Messa, vidi
tre colombe bianche che si alzavano in volo dall'altare verso il cielo.
Mi fu dato di comprendere che non solo quelle tre care anime, che avevo
visto, erano andate in paradiso, ma molte altre che non erano morte nel
nostro istituto. Oh, quanto è buono e misericordioso il Signore!
Colloquio con Padre Andrasz alla fine degli esercizi spirituali. Mi ha
meravigliato enormemente una cosa, che ho notato durante ogni
conversazione in cui ho attinto consigli e indicazioni dal Padre e
precisamente: ho notato che Padre Andrasz, a tutte le domande che gli
facevo sulle cose che esige da me il Signore, mi rispondeva con tale
chiarezza e decisione, come se lui stesso avesse vissuto questo. O Gesù
mio, se ce ne fossero di più di tali guide spirituali, le anime sotto
una simile direzione giungerebbero in breve tempo all'apice della
santità e non sprecherebbero grazie tanto grandi. Io ringrazio
continuamente Dio per questa grande grazia, perché nella Sua bontà si è
degnato di porre sulla strada della mia vita spirituale queste colonne
luminose che mi rischiarano il cammino, affinché non vada fuori strada
o non mi attardi nel tendere all'intima unione col Signore. Ho un
grande amore per la Chiesa che educa le anime e le conduce a Dio.
31.X.36.
Colloquio con la Madre Generale. Quando parlai con la Madre Generale
della questione di uscire, ottenni questa risposta: « Se Gesù vuole che
lei, sorella, abbandoni questa Congregazione, mi dia un qualche segno
che è Lui che lo vuole. Lei, sorella, preghi per tale segno, poiché io
temo che lei possa essere vittima di qualche illusione. Ma d'altra
parte non vorrei porre ostacoli alla volontà di Dio, né oppormi ad
essa, poiché anch'io desidero fare la volontà di Dio ». E così ci
accordammo che rimango ancora così come sono, fino al momento in cui il
Signore farà conoscere alla Madre Superiora che Lui vuole che abbandoni
questa Congregazione. E quindi tutta questa faccenda è stata rinviata
ancora per un po'. Vedi, Gesù, che ora dipende soltanto da Te. Sono
completamente tranquilla, nonostante le grandi sollecitazioni; io da
parte mia ho fatto tutto, ed ora tocca a Te, Gesù mio, e così apparirà
evidente che la causa è Tua. Io da parte mia sono pienamente d'accordo
con la Tua volontà, fa' di me quello che Ti piace, o Signore, dammi
solo la grazia di amarTi con sempre maggior ardore; questa è la cosa
che mi sta più a cuore, non desidero nient'altro all'infuori di Te, o
Eterno Amore. Non importa per quali strade mi condurrai, se dolorose o
gioiose. Io desidero amarTi in ogni attimo della mia vita. O Gesù, se
Tu mi ordini di andare a compiere la Tua volontà, io andrò ... se mi
ordini di restare, resterò. Non importa quello che dovrò soffrire, sia
in un caso che nell'altro. O mio Gesù, se andrò, so quello che debbo
sopportare e patire; sono d'accordo con ciò con piena consapevolezza e
l'ho già accettato con un atto della mia volontà. Non m'importa quello
che è racchiuso per me in questo calice, mi è sufficiente sapere che me
l'ha dato la mano amorevole di Dio. Se mi richiami da questa strada e
mi ordini di restare, resterò nonostante tutte le sollecitazioni
interiori. Se me le manterrai ancora nell'anima e mi lascerai in questa
agonia interiore anche fino alla fine della vita, l'accetto con piena
consapevolezza della volontà e con amorevole sottomissione a Te, o mio
Dio. Se rimarrò, mi nasconderò nella Tua Misericordia, o mio Dio, così
profondamente in modo che nessuno sguardo possa scorgermi. Nella mia
vita desidero essere un incensiere pieno di fuoco nascosto; e Ti sia
gradito il fumo che s'innalza verso di Te, o Ostia viva. Sento nel mio
cuore che ogni piccolo sacrificio fomenta il fuoco del mio amore verso
di Te, benché in modo così silenzioso e nascosto, che nessuno riesce a
vederlo. Quando dissi alla Madre Generale che il Signore voleva che la
Congregazione recitasse questa coroncina per placare lo sdegno di Dio,
la Madre mi rispose che per il momento non poteva introdurre queste
nuove preghiere non approvate. « Ma, sorella, mi dia questa coroncina;
forse durante qualche adorazione si potrà recitare. Vedremo. Sarebbe
bene che il reverendo dr. Sopocko stampasse un opuscoletto con la
coroncina. In tal caso sarebbe meglio e più facile poterla recitare in
Congregazione; mentre così è un po' difficile ». Le anime sante in
paradiso esaltano la Misericordia del Signore, poiché esse hanno
sperimentato su di sé questa infinita Misericordia. Ciò che quelle
anime fanno in paradiso, io incomincio a farlo già su questa terra.
Glorificherò Dio per la Sua infinita bontà e m'impegnerò perché altre
anime conoscano e adorino questa inesprimibile ed inconcepibile
Misericordia di Dio.
+ Promessa del Signore: «
La Mia Misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell'ora della
morte le anime che reciteranno questa coroncina ». O mio
Gesù, insegnami ad aprire le viscere della Misericordia e dell'amore a
tutti coloro che me lo chiedano. O Gesù, o mia Guida, ammaestrami Tu,
affinché tutte le mie preghiere ed azioni abbiano impresso il sigillo
della Tua Misericordia.
18.XI.1936.
Oggi ho cercato di fare tutte le mie pratiche di pietà prima della
benedizione, perché mi sentivo peggio del solito. Perciò subito dopo la
benedizione sono andata a coricarmi. Però quando entrai in dormitorio,
conobbi all'improvviso interiormente che dovevo entrare nella cella di
Sr. N. che aveva bisogno d'aiuto. Entrai subito in quella cella e Sr.
N. mi disse: « Che fortuna che Dio l'ha condotta qui sorella ». E
parlava con una voce così bassa che riuscii a capire a malapena. Mi
disse: « Sorella, mi porti per favore un po' di tè col limone, perché
ho una gran sete e non posso muovermi perché soffro molto ». Ed in
realtà soffriva molto ed aveva la febbre alta. Le feci il servizio e
con quel po' di tè spense l'arsura delle sue labbra. Quando entrai
nella mia cella, la mia anima venne avvolta da un grande amor di Dio e
compresi quanto occorra fare attenzione alle ispirazioni interiori e
seguirle fedelmente. E la fedeltà ad una grazia, ne attira altre.
19.XI.1936.
Oggi, durante la S. Messa, ho visto Gesù che mi ha detto: « Sta' tranquilla, figlia Mia;
vedo i tuoi sforzi, che gradisco molto ». Ed il Signore
scomparve ed era il momento di accostarsi alla S. Comunione. Dopo la S.
Comunione all'improvviso vidi il Cenacolo ed in esso Gesù e gli
Apostoli. Vidi l'istituzione del SS.mo Sacramento. Gesù mi permise di
penetrare nel Suo intimo e conobbi la Sua grande Maestà e nello stesso
tempo il Suo grande abbassamento. Quella luce misteriosa, che mi
permise di conoscere la Sua Maestà, mi svelò contemporaneamente quello
che c'è nella mia anima. Gesù mi fece conoscere l'abisso della Sua
mitezza e della Sua umiltà e mi fece capire espressamente che vuole
questo da me. Sentii lo sguardo di Dio nella mia anima, che mi riempì
di un amore ineffabile, ma capii che il Signore guardava con amore le
virtù ed i miei sforzi eroici e conobbi che questo attirava Iddio verso
il mio cuore. Per questo compresi che non era sufficiente che mi
preoccupassi solo delle virtù normali; perciò m'impegno a praticare le
virtù eroiche. Benché la cosa all'esterno sia del tutto normale,
tuttavia diverso è il modo che solo l'occhio di Dio riesce a scorgere.
O Gesù mio, quello che ho scritto è soltanto una pallida ombra di
quello che comprendo nell'anima; e queste sono cose puramente
spirituali. Ma per scrivere qualche cosa di quello che il Signore mi fa
conoscere, debbo usare dei termini che non mi soddisfano affatto,
poiché non rendono bene la realtà. La prima volta che ricevetti questa
sofferenza fu così: dopo i voti annuali, un certo giorno mentre pregavo
vidi un grande bagliore e da quel bagliore uscirono dei raggi che
m'investirono e subito provai un terribile dolore alle mani, ai piedi
ed al costato e le punture della corona di spine. Provavo questa
sofferenza il venerdì durante la santa Messa, ma durava un momento
molto breve. La cosa si ripeté per alcuni venerdì, ma in seguito non
sentii alcun dolore fino al momento attuale cioè fino alla fine di
settembre di quest'anno. Nel corso di questa malattia, il venerdì
durante la santa Messa, sento che vengo investita dalla stessa
sofferenza, che si ripete ogni venerdì e qualche volta quando incontro
un'anima che non è in stato di grazia. Benché la cosa avvenga
raramente, la sofferenza dura pochissimo; ma è terribile e senza una
particolare grazia di Dio non potrei sopportarla. Esternamente non ho
alcun segno di questa sofferenza. Quello che verrà in seguito non lo
so. Tutto per le anime...
21.XI.1936.
O Gesù, vedi che non sono né gravemente malata e nemmeno sana.
M'infondi nell'anima l'entusiasmo per l'azione e non ho le forze, arde
in me il fuoco del Tuo amore e quello che non riesco ad ottenere con le
forze fisiche, viene pareggiato con l'amore. Gesù, il mio spirito
soffre di nostalgia e desidera ardentemente unirsi a Te, ma mi
trattengono le Tue opere. Non è ancora completo il numero delle anime
che debbo condurre a Te. Desidero le fatiche, le sofferenze; si adempia
in me tutto quello che hai stabilito prima dei secoli, o mio Creatore e
Signore. Comprendo soltanto la Tua parola; essa sola mi dà forza. Il
Tuo spirito, Signore, è spirito di pace e nulla riesce a turbare il mio
intimo, poiché vi dimori Tu, Signore. So di essere sotto il Tuo
particolarissimo sguardo, o Signore. Non indago con timore sui Tuoi
disegni nei miei riguardi; il mio compito è quello di accettare tutto
dalle Tue mani. Non temo nulla, benché imperversi la tempesta e
tremendi fulmini si abbattano attorno a me. Ed allora mi sento
veramente sola, ma il mio cuore sente Te e la mia fiducia aumenta
notevolmente e vedo tutta la Tua onnipotenza che mi sostiene. Con Te, o
Gesù, vado attraverso la vita, nelle giornate serene e in quelle di
tempesta, con un grido di gioia, cantando sottovoce l'inno della Tua
Misericordia. Non interromperò il mio canto d'amore, finché non lo
riprenderà il coro degli angeli. Non c'è alcuna forza al mondo che
possa trattenermi nella mia corsa verso Dio. Vedo che non sempre,
nemmeno i superiori, comprendono la strada attraverso la quale il
Signore mi conduce e non me ne meraviglio. Un certo momento vidi Don
Sopocko che pregava e che esaminava questa causa. Ad un tratto vidi che
veniva tracciato un cerchio di luce sul suo capo. Benché lo spazio ci
separi, lo vedo spesso, specialmente quando lavora, allo scrittoio,
nonostante la stanchezza.
22.XI.1936.
Oggi durante la santa confessione Gesù mi ha parlato per bocca di un
certo sacerdote. Quel sacerdote non conosceva la mia anima ed io mi
sono accusata solo dei peccati. Egli tuttavia mi ha detto queste
parole: « Adempi
fedelmente tutto quello che Gesù vuole da te, nonostante le difficoltà.
Sappi che, se gli uomini dovessero anche adirarsi contro di te, Gesù
non si adira e non si adirerà mai contro di te. Non badare ad alcuna
considerazione umana ». Sulle prime mi stupii di questo
insegnamento, ma poi compresi che il Signore parlava per mezzo suo,
mentre lui si rendeva ben poco conto della questione. O sacro mistero,
quali grandi tesori racchiudi in te! O fede santa, segnale nel mio
cammino!
24.XI.
Oggi ho ricevuto una lettera da Don Sopocko. Da questa lettera ho
saputo che di tutta questa causa s'interessa Dio stesso. Come l'ha
iniziata il Signore, allo stesso modo il Signore la porterà a termine,
e più difficoltà vedo, più sono tranquilla. Se tutta questa causa non
riguardasse una grande gloria per Dio ed il bene di tante anime, il
demonio non si opporrebbe a questo modo; ma egli intuisce quello che
sta per perdere con quest'opera. Ora ho capito che satana odia più che
mai la Misericordia; essa è il suo maggior tormento. Ma la parola del
Signore si realizzerà. La parola di Dio è viva e le difficoltà non
annientano le opere di Dio, ma dimostrano che sono di Dio... Un certo
momento ho visto il convento di questa nuova Congregazione. Mentre
giravo e visitavo tutto, all'improvviso ho visto un gruppo di bambini,
la cui età si aggirava dai cinque agli undici anni. Appena mi videro,
mi circondarono e cominciarono a gridare ad alta voce: « Difendici dal
male » e mi fecero entrare nella cappella che c’era in quel convento.
Quando entrai nella cappella, vidi Gesù martoriato. Gesù guardò
benevolmente verso di me e mi disse che veniva «offeso gravemente dai
fanciulli. Tu difendili dal male!». Da quel momento prego per i
fanciulli. Ma sento che la sola preghiera non basta. O mio Gesù, Tu sai
quanta fatica occorre per trattare sinceramente e con semplicità con
coloro dai quali la nostra natura rifugge, oppure con coloro che
consapevolmente od anche inconsapevolmente ci hanno fatto soffrire.
Umanamente la cosa è impossibile. In quei momenti più che in altre
circostanze, cerco di scoprire Gesù in quelle date persone e per amore
di Gesù faccio tutto per quelle persone. In queste azioni l'amore è
puro; questo esercitarsi nella carità tempra l'anima e la rafforza. Non
m'aspetto nulla dalle creature. Per questo non provo alcuna delusione;
so che la creatura è povera in sé e che posso dunque attendermi da
essa? Dio per me è tutto, desidero valutare tutto alla luce di Dio.
+ Il mio rapporto col Signore è al presente totalmente spirituale. La
mia anima è toccata da Dio e s'immerge tutta in Lui fino a dimenticare
se stessa. Imbevuta di Dio da parte a parte annega nella Sua bellezza,
annega tutta in Lui. Non riesco a descrivere ciò, poiché scrivendo
adopero i sensi e li, in quell'unione, i sensi non agiscono. C'è la
fusione di Dio e dell'anima, c'è una così stretta vita in Dio alla
quale è ammessa l'anima, che è impossibile esprimerla a parole. Quando
l'anima ritorna alla vita normale, allora s'accorge che questa vita è
un crepuscolo, una foschia, una sonnolenta inerzia, quasi una
fasciatura che avvolge un bimbo. In quei momenti l'anima riceve
soltanto da Dio, poiché essa da sé non fa nulla, non fa il minimo
sforzo; Dio opera tutto in lei. Però quando l'anima torna allo stato
normale, vede che non è in suo potere rimanere di più in quell'unione.
Quei momenti sono brevi, ma duraturi nei loro effetti. L'anima non può
rimanere a lungo in quello stato, poiché diversamente per forza di cose
si libererebbe per sempre dai vincoli del corpo, sebbene anche così sia
sostenuta miracolosamente da Dio. Iddio fa conoscere all'anima in modo
chiaro quanto l'ama, come se essa sola fosse oggetto della Sua
compiacenza. L'anima conosce ciò in modo chiaro e quasi senza veli. Si
lancia di getto verso Dio, ma si sente bambina. Essa sa che ciò non è
in suo potere; perciò Iddio si abbassa fino a lei e la unisce a Se in
un modo... Qui debbo tacere poiché non so descrivere quello che l'anima
sta vivendo. È strano che, sebbene l'anima che vive quest'unione con
Dio non sappia darle una forma precisa e una definizione, tuttavia
quando incontra un'altra anima simile, s'intendono misteriosamente fra
di loro in queste cose, anche se non parlano molto fra loro. L'anima
unita in tal modo a Dio conosce facilmente un'altra anima simile, anche
se quella non le ha svelato il suo intimo, ma ha solo parlato
normalmente con lei. E una specie di parentela spirituale. Di anime
unite in questo modo a Dio non ce ne sono molte: sono meno di quanto
pensiamo.
Ho notato che il Signore concede questa grazia alle anime per due
motivi. Il primo è quando l'anima deve compiere una grande opera che,
parlando esclusivamente dal punto di vista umano, supera le sue forze.
Nel secondo caso ho notato che Dio la concede per guidare e
tranquillizzare simili anime, benché il Signore possa concedere questa
grazia come Gli piace ed a chi Gli piace. Inoltre ho notato questa
grazia in tre sacerdoti, uno dei quali è un sacerdote secolare e due
sono religiosi e in due suore, ma non nello stesso grado. In quanto a
me, ho ottenuto per la prima volta questa grazia e per un brevissimo
momento all'età di diciotto anni, nell'ottava del Corpus Domini,
durante i vespri, quando feci a Gesù il voto perpetuo di castità.
Vivevo ancora nel mondo, ma dopo poco entrai in convento. Questa grazia
durò un brevissimo momento, ma la potenza di tale grazia è grande. Dopo
questa grazia sopravvenne un lungo intervallo. Per la verità durante
questo intervallo ottenni dal Signore molte grazie, ma di altro genere.
Quello fu un periodo di prove e di purificazione. Quelle prove furono
così dolorose che la mia anima sperimentò il completo abbandono da
parte di Dio, venne immersa in tenebre fitte. Notai e compresi che
nessuno poteva liberarmi da quei tormenti e che non potevano nemmeno
capirmi. Ci furono due momenti nei quali la mia anima fu sprofondata
nella disperazione, una volta per mezz'ora, la seconda volta per tre
quarti d'ora. Sia per quanto riguarda le grazie sia per quanto concerne
le prove di Dio, non posso descriverne esattamente la grandezza; anche
se usassi non so quali parole, tutto ciò non sarebbe che una pallida
ombra. Tuttavia il Signore m'immerse in quei tormenti ed il Signore mi
liberò. La cosa però durò un paio d'anni; poi ottenni di nuovo questa
eccezionale grazia dell'unione col Signore che dura tuttora. Tuttavia
anche in questo secondo periodo dell'unione ci furono dei brevi
intervalli. Però al presente da un po' di tempo non ho avuto alcun
intervallo, ma la grazia m'immerge sempre più profondamente in Dio. La
grande luce, da cui viene illuminato l'intelletto, fa conoscere la
grandezza di Dio, non come se l'anima dovesse conoscere in Lui i
singoli attributi come prima; no, qui avviene diversamente: in un
attimo conosco tutta l'essenza di Dio. L'anima nello stesso istante si
sprofonda tutta in Lui e prova una felicità così grande come gli eletti
in paradiso, benché gli eletti in paradiso vedano Dio faccia a faccia e
siano completamente felici, in modo assoluto. La loro conoscenza di Dio
però non è uguale, come mi ha fatto conoscere Dio.
Questa conoscenza più profonda ha inizio qui sulla terra in base alla
grazia, ma in larga misura dipende dalla nostra fedeltà alla grazia.
Tuttavia l'anima che sperimenta questa ineffabile grazia dell'unione,
non può dire di vedere Iddio faccia a faccia, dato che qui c'è il
lievissimo velo della fede; ma così lieve che l'anima può dire che vede
Dio e parla con Lui. Essa è divinizzata, Iddio fa conoscere all'anima
quanto l'ama e l'anima vede che anime migliori e più sante di lei non
hanno ottenuto queste grazie, perciò è investita da un sacro stupore,
che la mantiene in una profonda umiltà e si sprofonda nel suo nulla e
nel suo sacro stupore e più essa si umilia, tanto più intimamente Iddio
si unisce a lei e si abbassa fino a lei. L'anima in quel momento è come
nascosta; i suoi sensi inattivi; essa in un attimo conosce Dio e
s’immerge in Lui. Conosce tutta la profondità dell'Insondabile e più la
sua conoscenza è profonda, tanto più ardentemente l'anima anela a Lui.
È grande la reciprocità tra l'anima e Dio! Quando l'anima esce dal
nascondimento, i sensi gustano ciò di cui l'anima si è deliziata;
senz'altro anche questa è una grande grazia di Dio, ma non è puramente
spirituale. Alla prima fase i sensi non prendono parte. Ogni grazia dà
all'anima potenza ed energia per l'azione, coraggio per affrontare le
sofferenze. L'anima sa bene quello che Dio vuole da lei e compie il Suo
volere nonostante le contrarietà. L'anima però in cose di questo genere
non può procedere da sola, deve attenersi ai consigli di un confessore
illuminato, poiché diversamente può sbagliare oppure non ottenere alcun
profitto.
+ Comprendo bene, o mio Gesù, che come una malattia si misura col
termometro ed una febbre alta indica la gravità della malattia, così
nella vita spirituale la sofferenza è il termometro che misura l'amor
di Dio di un'anima.
+ Il mio fine è Dio... e la mia felicità è fare la volontà di Dio e
nessuna cosa al mondo riuscirà a turbarmi questa felicità: nessuna
potenza, nessuna forza. Oggi in cella da me c'è stato il Signore e mi
ha detto: « Figlia Mia,
ti lascio ormai per poco in questa Congregazione. Te lo dico, affinché
approfitti con maggior diligenza delle grazie che ti concedo».
27.XI.1936.
Oggi in spirito sono stata in paradiso e ho visto l'inconcepibile
bellezza e felicità che ci attende dopo la morte. Ho visto come tutte
le creature rendono incessantemente onore e gloria a Dio. Ho visto
quanto è grande la felicità in Dio, che si riversa su tutte le
creature, rendendole felici. Poi ogni gloria ed onore che ha reso
felici le creature ritorna alla sorgente ed esse entrano nella
profondità di Dio, contemplano la vita interiore di Dio, Padre, Figlio
e Spirito Santo, che non riusciranno mai né a capire né a sviscerare.
Questa sorgente di felicità è immutabile nella sua essenza, ma sempre
nuova e scaturisce per la beatitudine di tutte le creature. Comprendo
ora San Paolo che ha detto: « Occhio non vide, né orecchio udì, né mai
entrò nel cuore d'uomo ciò che Dio prepara per coloro che Lo amano ». E
Dio mi fece conoscere la sola ed unica cosa che ai Suoi occhi ha un
valore infinito e questa è l'amore di Dio, l'amore, l'amore ed ancora
una volta l'amore. E nulla è paragonabile ad un solo atto di puro amor
di Dio. Oh, quali ineffabili favori concede Iddio ad un'anima che Lo
ama sinceramente! Oh, felici quelle anime che già qui su questa terra
godono dei Suoi particolari favori! Ed esse sono le anime piccole ed
umili. Grande è la Maestà di Dio, che ho conosciuto più a fondo, che
gli spiriti celesti adorano secondo il grado della loro grazia e la
gerarchia in cui si dividono. La mia anima quando ha visto la potenza e
la grandezza di Dio non è stata colpita dallo spavento né dal timore;
no, no, assolutamente no! La mia anima è stata colmata di serenità e
d'amore e più conosco la grandezza di Dio e più gioisco per come Egli
è. E gioisco immensamente per la sua grandezza e sono lieta di essere
così piccola, perché, proprio perché sono piccola, mi prende in braccio
e mi tiene accanto al Suo cuore. O mio Dio, quanta pena mi fanno gli
uomini che non credono nella vita eterna! Quanto prego per loro,
affinché li investa il raggio della Misericordia e Dio li stringa al
Suo seno paterno. O Amore, o regina delle virtù! L'amore non conosce
timore; attraversa tutti i cori degli angeli che montano la guardia
davanti al Suo trono. Esso non teme nessuno, esso raggiunge Dio e
s'immerge in Lui come nel suo unico tesoro. Il Cherubino con la spada
di fuoco, che fa la guardia al paradiso, non ha potere su di esso. O
puro amor di Dio, quanto sei grande ed impareggiabile! Oh, se le anime
conoscessero la Tua potenza!
+ Oggi sono molto debole, non posso nemmeno fare la meditazione in
cappella, ma debbo andare a coricarmi. O mio Gesù, Ti amo e desidero
adorarTi con la mia debolezza, sottomettendomi totalmente alla Tua
santa volontà.
+ Devo vegliare molto su me stessa soprattutto oggi, perché comincia a
invadermi un'eccessiva sensibilità per tutto. Cose alle quali, se fossi
in buona salute, non baderei affatto, oggi mi irritano. O mio Gesù, mio
scudo e mia forza, concedimi la grazia di uscire vittoriosa da questa
contingenza. O mio Gesù, trasformami in Te, con la potenza del Tuo
amore, affinché io sia un degno strumento per annunciare la Tua
Misericordia.
+ Ringrazio il Signore per questa malattia e per i disturbi fisici,
poiché ho tempo per parlare con Gesù. La mia delizia sta nel
trascorrere lunghi momenti ai piedi di Dio nascosto; e le ore mi
passano come minuti, senza che me ne accorga. Sento che arde in me un
fuoco e non comprendo altra vita, se non quella del sacrificio, che
proviene dall'amore puro.
29.XI.1936. La
Madonna mi ha insegnato a prepararmi alla festa del Natale del Signore.
L'ho vista oggi senza il Bambino Gesù e mi ha detto: « Figlia Mia, procura di essere
mite e umile affinché Gesù che dimora continuamente nel Tuo cuore possa
riposare. Adoralo nel tuo cuore. Non uscire dai tuo raccoglimento
interiore. Ti otterrò, figlia Mia, la grazia di questo genere di vita
interiore, di modo che senza che abbandoni la tua intimità, possa
adempiere all'esterno tutti i tuoi doveri con maggior precisione.
Rimani continuamente con Lui nel tuo cuore. Egli sarà la tua forza. Con
le creature mantieni quei rapporti che la necessità ed i tuoi doveri
esigono. Sei un'abitazione gradita del Dio vivente, nella quale Egli
dimora continuamente con amore e compiacimento, e la viva presenza di
Dio, che senti in maniera più viva ed evidente, ti confermerà, figlia
Mia, in ciò che ti ho detto. Cerca di comportarti così fino al giorno
di Natale ed in seguito Egli ti farà conoscere come dovrai trattare con
Lui e come unirti a Lui ».
30.XI.1936.
Oggi, durante i vespri, un dolore mi ha attraversato l'anima. Vedo che
quest'opera oltrepassa le mie forze sotto ogni aspetto. Sono una
piccola bimba di fronte all'enormità di questo compito e solo per un
ordine preciso di Dio mi accingo a compierla. E d'altra parte anche
queste grandi grazie sono divenute per me un peso che riesco a
sopportare a malapena. Vedo l'incredulità da parte dei superiori e i
dubbi di vario genere e di conseguenza il comportamento diffidente nei
miei confronti. O Gesù mio, vedo che anche grazie così grandi possono
essere una sofferenza ed è proprio così; non solo possono essere per
questo motivo delle sofferenze, ma debbono esserlo come caratteristica
dell'azione di Dio. Comprendo bene che se non fosse Dio stesso a tener
salda l'anima in queste varie prove, essa da sola non ci riuscirebbe; e
per questo Dio stesso è il suo scudo. Mentre di seguito, durante i
vespri, continuavo ad esaminare questa specie di miscuglio di
sofferenze e di grazie, ad un tratto udii la voce della Madonna: «Sappi, figlia Mia, che sebbene Io
sia stata innalzata alla dignità di Madre di Dio, sette spade dolorose
mi hanno trafitto il cuore. Non far nulla a tua difesa; sopporta tutto
con umiltà. Dio stesso prenderà le tue difese».
1.XII.1936. RITIRO
SPIRITUALE DI UN GIORNO.
Oggi, durante la meditazione del mattino, il Signore mi ha fatto
conoscere e comprendere chiaramente l'immutabilità dei Suoi desideri. E
vedo chiaramente che nessuno mi può dispensare dall'obbligo di compiere
la volontà di Dio da me conosciuta. La salute gravemente compromessa e
la mancanza delle forze fisiche non sono un motivo sufficiente e non mi
dispensano da quest’opera, che il Signore stesso sta portando avanti,
mentre io debbo essere soltanto uno strumento nelle Sue mani. Ed eccomi
dunque, Signore, per fare la Tua volontà. Comandami secondo i Tuoi
eterni disegni e le Tue predilezioni, concedimi però la grazia di
esserTi sempre fedele. Quando ho parlato con Dio nascosto, mi ha fatto
conoscere e comprendere che non debbo pensarci su molto e non debbo
aver paura delle difficoltà che posso incontrare. «Sappi che Io sono con te. Io
stabilisco le difficoltà e Io le supero e in un attimo posso mutare gli
atteggiamenti contrari in atteggiamenti favorevoli a questa causa».
Nel colloquio odierno il Signore mi ha chiarito molte cose, ma qui non
scrivo tutto. Dare sempre la precedenza agli altri in tutte le
circostanze specialmente durante la ricreazione. Ascoltare
tranquillamente senza interrompere, anche se mi raccontassero dieci
volte la stessa cosa. Non farò mai domande su di una cosa che suscita
molto la mia curiosità. Proposito: continuare la stessa cosa, cioè
unirmi con Cristo Misericordioso. Proposito generale: raccoglimento
interiore, silenzio. Nascondimi, Gesù, negli abissi della Tua
Misericordia e poi mi giudichino pure gli altri come loro piace. Non
parlare mai delle proprie vicende. Nella sofferenza cercare sollievo
nella preghiera. Nei dubbi anche i più piccoli, consigliarsi solo col
confessore. Avere sempre il cuore aperto per accogliere le sofferenze
degli altri, e le proprie sofferenze immergerle nel cuore di Gesù, in
modo che all'esterno non vengano notate, per quanto è possibile.
Cercare di mantenere sempre l'equilibrio, anche se le circostanze sono
eccezionalmente tempestose. Non permettere che venga turbata la propria
quiete ed il proprio raccoglimento interiore. Nessuna cosa è
paragonabile alla tranquillità dell'anima. Quando mi viene rimproverata
qualche cosa ingiustamente, non giustificarsi; se la superiora vorrà
conoscere la verità, cioè se ho torto o ragione, lo apprenderà non
necessariamente da me. Io debbo accettare tutto con un atteggiamento
interiore di umiltà. Trascorrerò questo Avvento secondo le indicazioni
datemi dalla Madonna: nella mitezza e nell'umiltà. Trascorro dei
momenti con la SS.ma Vergine. Attendo con ardente nostalgia la venuta
del Signore. I miei desideri sono grandi. Desidero che tutti i popoli
conoscano il Signore; desidero preparare tutte le nazioni a ricevere il
Verbo Incarnato. O Gesù, fa' che la sorgente della Tua Misericordia
scaturisca con maggiore abbondanza, poiché l'umanità è molto malata, e
perciò ha più che mai bisogno della Tua compassione. Tu sei un mare
sconfinato di Misericordia per noi peccatori e maggiore è la nostra
miseria, maggiore è il diritto che abbiamo alla Tua Misericordia. Tu
sei la sorgente che rende felice ogni creatura per mezzo della Tua
infinita Misericordia. Oggi parto per Pradnik, che è nei dintorni di
Cracovia; vado a curarmi e debbo restarvi tre mesi. Mi sistema colà il
grande ed amorevole interessamento dei superiori e specialmente della
nostra amata Madre Generale, che ha tanta sollecitudine per le suore
ammalate.
Ho accettato questa grazia della cura, ma mi affido completamente alla
volontà di Dio. Faccia Dio di me quello che vuole. Non desidero altro
se non fare la Sua santa volontà. Mi unisco alla Madonna e abbandono
Nazaret per andare a Betlemme, dove trascorrerò le feste del santo
Natale fra estranei, ma con Gesù, Maria e Giuseppe, poiché questa è la
volontà di Dio. Cerco di compiere in tutto la volontà di Dio, non
desidero maggiormente la guarigione che la morte; mi sono affidata
totalmente alla Sua infinita Misericordia e come una piccola bimba vivo
nella massima tranquillità. Procuro soltanto che il mio amore per Lui
sia sempre più profondo e più puro, per essere la delizia del Suo
sguardo ...... Il Signore mi ha detto di recitare questa coroncina per
nove giorni prima della festa della Misericordia. La novena deve
cominciare il Venerdì Santo. «Durante
questa novena elargirò alle anime grazie di ogni genere».
Quando fui presa da un po' di timore per dover rimanere così a lungo
sola fuori dalla Congregazione, Gesù mi disse: « Non sarai sola, poiché Io sono
con te sempre ed ovunque. Accanto al Mio Cuore non aver paura di nulla.
Sono Io stesso che ho provocato la tua partenza. Sappi che il mio
occhio controlla con grande attenzione ogni movimento del tuo cuore. Ti
trasferisco in quel luogo isolato, per poter Io solo plasmare il tuo
cuore secondo le Mie intenzioni per il futuro. Di che cosa hai paura?
Se sei con Me, chi oserà toccarti? Però sono enormemente contento,
figlia Mia, che tu Mi confidi i tuoi timori. ParlaMi di tutto così
semplicemente ed alla buona, Mi procurerai una grande soddisfazione. Io
ti comprendo, poiché sono Dio e Uomo. Questo linguaggio semplice del
tuo cuore Mi è più gradito degli inni composti appositamente per
onorarMi. Sappi, figlia Mia, che più il tuo linguaggio è semplice, più
riesci ad attirarMi verso di te. Ed ora sta' tranquilla accanto al Mio
Cuore; deponi la penna e preparati a partire ».
9.XII.1936.
Questa mattina sono partita per Pradnik. Mi ha accompagnata Suor
Crisostoma. Ho una cameretta per conto mio; assomiglio in tutto ad una
carmelitana. Dopo che è partita Suor Crisostoma e sono rimasta sola, mi
sono immersa nella preghiera, affidandomi alla speciale protezione
della Madonna. Essa sola è sempre con me ed Essa, come una buona Madre,
segue tutte le mie vicende ed i miei sforzi. All'improvviso vidi Gesù,
che mi disse: «Sta'
tranquilla, bambina Mia; vedi che non sei sola. il Mio Cuore veglia su
di te ». Gesù mi ha dato tanta forza nei riguardi di una
certa persona; sento la forza nell'anima.
UN PRINCIPIO MORALE.
Quando non si sa che cosa sia meglio fare, occorre riflettere,
esaminare la cosa e chiedere consiglio, poiché non è lecito agire nel
dubbio della coscienza. Nell'incertezza dire a se stessi: qualunque
cosa farò, sarà ben fatta; ho l'intenzione di farla bene. Dio accetta
quello che noi consideriamo buono, questo Dio lo accetta e lo considera
buono. Non abbattersi se, passato il tempo, ciò che abbiamo fatto non
si dimostra buono. Il Signore Dio guarda l'intenzione con la quale
cominciamo e secondo questa darà la ricompensa. Questo è un principio
al quale dobbiamo attenerci. Anche oggi sono andata a fare una breve
visita al Signore prima di coricarmi. Il mio spirito si è immerso in
Lui, come nell'unico mio tesoro; il mio cuore ha riposato un momento
vicino al Cuore del mio Sposo. Sono stata illuminata su come
comportarmi con le persone che mi stanno attorno e sono tornata alla
mia solitudine. Il medico mi ha circondato con le sue premure; vedo
attorno a me dei cuori ben disposti.
10.XII.1936.
Oggi mi sono alzata presto e, ancora prima della santa Messa, ho fatto
la meditazione. Qui la santa Messa è alle sei. Dopo la santa Comunione
il mio spirito è sprofondato nel Signore, come l'unico oggetto del suo
amore. Ho notato che venivo inghiottita dalla Sua onnipotenza. Quando
sono tornata nella mia solitudine non mi sono sentita bene ed ho dovuto
coricarmi subito. Una suora mi ha portato delle gocce, ma mi son
sentita male tutto il giorno. Verso sera ho cercato di fare l'ora
santa, ma non ci sono riuscita; mi sono unita soltanto a Gesù
sofferente. La mia stanzetta isolata è vicino ad una sala dove ci sono
gli uomini. Non sapevo che gli uomini fossero così chiacchieroni; dal
mattino fino a notte fonda continuano a parlare di svariati argomenti.
Nella sala delle donne c'è molto più silenzio. Si fa sempre questa
accusa alle donne; io però ho avuto modo di convincermi del contrario.
Difficile per me concentrarmi nella preghiera in mezzo a quelle risate
e a quelle spiritosaggini. Non mi danno alcun disturbo solo quando la
grazia di Dio prende totalmente possesso di me, poiché allora non so
quello che avvenga attorno a me. O Gesù mio, questa gente quanto poco
parla di Te! Parlano di tutto, ma non di Te, o Gesù. E se parlano poco,
certamente non Ti pensano affatto. Si occupano del mondo intero, ma su
di Te, o Creatore, il silenzio. È triste per me, o Gesù, vedere questa
grande indifferenza e ingratitudine da parte delle Tue creature. O mio
Gesù, desidero amarTi per loro e ricompensarTi col mio amore.
L'IMMACOLATA CONCEZIONE.
Fin dal mattino ho avvertito la vicinanza della Madre SS. ma. Durante
la santa Messa l’ho vista così splendente e bella, che non ho parole
per poter esprimere almeno in piccola parte la Sua bellezza. Era tutta
bianca, cinta da una sciarpa azzurra; anche il manto azzurro, la corona
sul capo e da tutta la Sua persona s'irradiava uno splendore
inconcepibile. “Sono la
Regina del cielo e della terra, ma soprattutto la vostra Madre”.
Mi strinse al Suo Cuore e disse: «
Ti sono sempre vicina nelle sofferenze ». Sentii la
potenza del Suo Cuore Immacolato che si trasmise alla mia anima. Ora
comprendo perché da due mesi mi sono preparata a questa festa e perché
l'ho attesa con tanta nostalgia. Da oggi m'impegnerò per la massima
purezza dell'anima, in modo che i raggi della grazia di Dio vi si
riflettano in tutto il loro splendore. Desidero essere come il
cristallo, per trovare compiacimento davanti ai Suoi occhi.
+ In questo giorno ho visto un certo sacerdote circondato dallo
splendore che proveniva da Lei; evidentemente quell'anima ama
l'Immacolata. Una misteriosa nostalgia avvolge la mia anima; mi
meraviglio che essa non distacchi l'anima dal corpo. Desidero Iddio,
desidero immergermi in Lui. Comprendo che mi trovo in un terribile
esilio; tutta la potenza della mia anima tende ad innalzarsi verso Dio.
O abitanti della mia patria, ricordatevi di questa esiliata. Quando
cadranno i veli anche per me? Benché io veda e senta in maniera
ravvicinata, un velo molto tenue mi divide dal Signore. Io desidero
vederLo faccia a faccia, ma avvenga tutto secondo la Tua volontà.
+ 11.XII. Oggi
non ho potuto esser presente a tutta la santa Messa; sono rimasta solo
durante le parti più importanti e, dopo la santa Comunione, sono
tornata subito nella mia stanzetta d'isolamento. All'improvviso mi ha
investito la presenza di Dio e in quel momento per un brevissimo
istante ho sperimentato la Passione del Signore. In quell'animo ho
conosciuto più a fondo l'opera della Misericordia. Di notte sono stata
svegliata di soprassalto e sono venuta a sapere che una certa anima si
rivolgeva a me perché pregassi e che aveva un gran bisogno di
preghiere. Brevemente, ma con tutta l'anima, ho pregato che il Signore
le facesse la grazia. Il giorno appresso, dopo mezzogiorno, quando sono
entrata nella sala, ho visto una persona che stava agonizzando ed ho
saputo che l'agonia era cominciata di notte. Dopo aver verificato ho
saputo che era proprio quando mi era stato chiesto di pregare. Ad un
tratto sentii nell'anima una voce: “Recita
la coroncina che ti ho insegnato”. Corsi a prendere il
rosario, m'inginocchiai vicino all'agonizzante e cominciai con tutto il
fervore dello spirito a recitare la coroncina. Improvvisamente
l'agonizzante aprì gli occhi, guardò verso di me e non riuscii a
terminare tutta la coroncina che essa era già morta in una misteriosa
serenità. Pregai fervorosamente il Signore, perché mantenesse la
promessa che mi aveva fatto per la recita della coroncina. Il Signore
mi fece conoscere che quell'anima aveva ottenuto la grazia che il
Signore mi aveva promesso. Quell'anima fu la prima che sperimentò la
promessa del Signore. Sentii come la potenza della Misericordia
avvolgeva quell'anima. Quando entrai nella mia cameretta d'isolamento
udii queste parole: «Nell'ora
della morte difenderò come Mia gloria ogni anima che reciterà questa
coroncina, oppure altri la reciteranno vicino ad un agonizzante, ed
otterranno per l'agonizzante lo stesso perdono. Quando vicino ad un
agonizzante viene recitata questa coroncina, si placa l'ira di Dio e
l'imperscrutabile Misericordia avvolge l'anima e si commuovono le
viscere della Mia Misericordia, per la dolorosa Passione di Mio Figlio».
Oh, se tutti conoscessero quanto è grande la Misericordia del Signore,
e quanto noi tutti abbiamo bisogno di questa Misericordia e
specialmente in quell'ora decisiva!
+ Oggi per un'anima ho ingaggiato una battaglia con gli spiriti delle
tenebre. Che odio tremendo nutre satana per la Misericordia di Dio! Lo
vedo da come si oppone a tutta quest'opera.
+ O Gesù Misericordioso, disteso sulla croce, ricordati dell'ora della
nostra morte! O Misericordiosissimo Cuore di Gesù, aperto dalla lancia,
nascondimi nell'ultima ora della morte. O Sangue e Acqua, che
scaturisti dal Cuore di Gesù, come sorgente d'insondabile Misericordia
per me, o Gesù agonizzante, ostaggio di Misericordia, mitiga l'ira di
Dio nell'ora della mia morte.
+ 12.XII.1936.
Oggi sono stata soltanto alla santa Comunione e per un po' alla santa
Messa. Tutta la mia forza sta in Te, o Pane Vivo. Sarebbe difficile per
me trascorrere una giornata, senza accostarmi alla S. Comunione. Egli è
il mio scudo. Senza di Te, Gesù, non riesco a vivere. Gesù, il mio
Amore, oggi mi ha fatto comprendere quanto mi ami, sebbene fra di noi
ci sia un abisso così grande: il Creatore e la creatura, e tuttavia in
un certo modo è come se ci fosse l'uguaglianza; l'amore pareggia
l'abisso. Egli stesso si abbassa fino a me e mi rende idonea a trattare
familiarmente con Lui. Mi sono immersa in Lui annientandomi quasi
completamente, e tuttavia, sotto il Suo sguardo amorevole la mia anima
acquista potenza, vigore e la consapevolezza che ama ed è amata in modo
particolare, sa che l'Onnipotente la difende. Una simile preghiera
benché breve, dà però molto all'anima, mentre ore intere di preghiera
normale non danno all'anima la luce, che le dà un breve istante di
preghiera superiore.
+ Dopo mezzogiorno sono stata per la prima volta sulla veranda. E’
venuta a trovarmi Suor Felicia e mi ha portato qualche cosetta che mi
serviva e alcune bellissime mele e i saluti dell'amata Madre Superiora
e delle care consorelle.
13.XII.1936. LA
CONFESSIONE DAVANTI A GESU’.
Quando considerai che erano già tre settimane che non mi confessavo, mi
misi a piangere, vedendo la fragilità della mia anima e certe
difficoltà. Non mi ero confessata a causa di circostanze sfavorevoli.
Il giorno in cui ci fu la confessione, in ero a letto. La settimana
dopo, la confessione ci fu nel pomeriggio ed io la mattina ero partita
per l'ospedale. Questo pomeriggio è venuto nella mia cameretta
d'isolamento Padre Andrasz e si è seduto, affinché mi confessassi.
Prima non ha scambiato nemmeno una parola. Sono stata enormemente
contenta, poiché desideravo tanto confessarmi. Come al solito svelai
tutta la mia anima. Il Padre mi rispose ad ogni piccola cosa. Mi sentii
stranamente felice per aver potuto così dire tutto. Per penitenza mi
disse di recitare le litanie del Nome di Gesù. Quando volevo fargli
presente la difficoltà che avevo per recitare quelle litanie, si alzò e
mi diede l'assoluzione. Improvvisamente dalla Sua persona cominciò a
sprigionarsi un grande splendore e vidi che non era Padre Andrasz, ma
Gesù. Le Sue vesti erano bianche come la neve e scomparve
immediatamente. In un primo momento rimasi un po' ansiosa, ma poco dopo
una certa tranquillità entrò nella mia anima. Notai che Gesù confessa
come gli altri confessori. Tuttavia il mio cuore durante quella
confessione intuii stranamente qualche cosa, che in un primo momento
non ero riuscita a capire che significato avesse.
16.XII.1936.
La giornata odierna l'ho offerta per la Russia; tutte le mie sofferenze
e preghiere le ho offerte per quel povero paese. Dopo la S. Comunione,
Gesù mi ha detto: «Non
posso sopportare più a lungo questo paese; non legarMi le mani, figlia
Mia». Compresi che, se non fosse per le preghiere delle
anime care a Dio, tutta questa nazione sarebbe stata già annientata.
Oh, quanto soffro per questa nazione, che ha espulso Dio dai propri
confini!
+ O sorgente inesauribile della Misericordia di Dio, riversati sopra di
noi. La Tua bontà non ha confini. Conferma, Signore, la potenza della
tua Misericordia sull'abisso della mia miseria, poiché la Tua pietà è
senza limiti. Misteriosa ed irraggiungibile è la Tua Misericordia, che
riempie di stupore le menti degli uomini e degli angeli. L'Angelo
Custode mi ha raccomandato di pregare per una certa anima e la mattina
ho saputo che si trattava di una persona che era entrata in agonia in
quel momento. In maniera sorprendente Gesù mi fa conoscere che qualcuno
ha bisogno delle mie preghiere. In modo particolare vengo a conoscerlo
quando, chi ha bisogno delle mie preghiere, è un'anima in agonia.
Questo ora si verifica più spesso che in passato. Gesù mi ha fatto
conoscere quanto Gli è cara un anima che vive della volontà di Dio,
dando con ciò a Dio la massima gloria. Oggi ho compreso che, se anche
non portassi a termine nulla di quello che vuole il Signore da me, so
che verrò ricompensata come se avessi concluso tutto, poiché Egli vede
l'intenzione con la quale ho iniziato. E se anche mi chiamasse a Sé
oggi stesso, quest'opera non soffrirebbe nulla per questo, poiché Lui
solo è il Padrone e dell'opera e dell'operaio. Il mio compito è quello
di amarLo alla follia. Tutte le opere sono una gocciolina davanti a
Lui; l'amore ha un significato, ha forza e merito. Ha svelato alla mia
anima vasti orizzonti; l'amore pareggia gli abissi.
17.XII.1936.
Ho offerto la giornata odierna per i sacerdoti. Oggi ho sofferto più di
qualunque altro giorno, sia interiormente che esteriormente. Non
pensavo che si potesse soffrire tanto in un giorno solo. Ho cercato di
fare l'ora santa, durante la quale il mio spirito ha assaporato
l'amarezza dell'Orto degli Ulivi. Lotto da sola sostenuta dal Suo
braccio contro ogni genere di difficoltà, che mi si posano davanti come
muri incrollabili; tuttavia ho fiducia nella potenza del Suo Nome e non
ho paura di nulla. In questa solitudine Gesù stesso è il mio Maestro.
Egli stesso mi educa e mi ammaestra, sento che mi trovo sotto
l'influsso di una Sua attività particolare. Per i Suoi inesplicabili
disegni ed insondabili decreti, mi unisce a sé in modo speciale e mi
permette di penetrare in segreti impensabili. C'è un segreto che mi
unisce al Signore, di cui nessuno deve essere messo a conoscenza,
nemmeno gli angeli. E benché io volessi rivelarlo, non saprei come
esprimermi; e tuttavia vivo di questo e vivrò in eterno. Questo segreto
mi differenzia dalle altre anime qui in terra e nell'eternità.
+ O giorno luminoso e bello, nel quale si adempiranno tutti i miei
desideri! O giorno agognato, che sarai l'ultimo della mia vita! Sono
lieta per l'ultimo tocco che il mio Artista divino darà alla mia anima,
che conferirà alla mia anima una bellezza particolare, che mi
distinguerà dalla bellezza delle altre anime. O gran giorno, nel quale
si confermerà l'amore di Dio in me! In quel giorno per la prima volta
canterò davanti al cielo ed alla terra l'inno della Misericordia
infinita del Signore. Questa è la mia opera e la missione assegnatami
dal Signore fin dalla fondazione del mondo. Affinché il canto della mia
anima sia gradito alla Santissima Trinità, guida e plasma la mia anima
Tu stesso, o Spirito di Dio. Mi armo di pazienza ed attendo la Tua
venuta, o Dio Misericordioso; ed in quanto ai tremendi dolori ed ai
timori dell'agonia in quei momento, più che in ogni altro, confiderò
nell'abisso della Tua Misericordia e Ti ricorderò, o Misericordioso
Gesù e dolce Salvatore, tutte le promesse che mi hai fatto. Questa
mattina ho avuto una specie di avventura; mi si era fermato l'orologio
e non sapevo quando dovevo alzarmi e mi dispiaceva tralasciare la santa
Comunione. Era sempre buio, perciò non potevo orientarmi per sapere
quand'era l'ora di alzarmi. Mi sono vestita, ho fatto la meditazione e
sono andata in cappella, ma era ancora chiusa e c'era ovunque un gran
silenzio. Mi sono immersa in preghiera, specialmente per gli ammalati.
Adesso vedo che gli ammalati hanno bisogno di tante preghiere.
Finalmente la piccola cappella venne aperta. Ho fatto fatica a pregare,
poiché mi sentivo fortemente esausta e, dopo la santa Comunione, tornai
subito nella mia stanzetta d'isolamento. Improvvisamente vidi il
Signore che mi disse: « Sappi,
figlia Mia, che Mi è gradito l'ardore del tuo cuore, e come tu desideri
ardentemente unirti a Me nella santa Comunione, così anch'io desidero
donarMi tutto a te. E come ricompensa per il tuo zelo ardente, riposa
accanto al Mio Cuore ». In quel momento il mio spirito
sprofondò nel Suo Essere, come una goccia in un oceano sconfinato
annegò in Lui, come nell'unico suo tesoro. Fu allora che conobbi che il
Signore permetteva certe difficoltà per la Sua maggior gloria.
18.XII.1936.
Oggi ero abbattuta poiché è già una settimana che non viene nessuno a
farmi visita. Quando mi sono lamentata col Signore, mi ha detto: « Non ti basta che vengo Io ogni
giorno a farti visita? ». Chiesi perdono al Signore e
scomparve l'abbattimento. O Dio, o mio Sostegno, mi basti Tu. Questa
sera sono venuta a sapere che una certa anima aveva bisogno delle mie
preghiere; ho pregato con fervore, ma ho avvertito che era ancora
troppo poco, quindi ho continuato più a lungo. il giorno dopo ho saputo
che proprio a quell'ora era entrata in agonia una certa anima e
l'agonia era durata fino al mattino. Ho saputo anche che era passata
attraverso dure battaglie. In modo misterioso Gesù mi fa conoscere che
un'anima agonizzante ha bisogno delle mie preghiere. Sento quello
spirito che mi chiede in modo vivo e chiaro di pregare. Non sapevo che
ci fosse una tale unione fra le anime. Spesso è il mio Angelo Custode
che me lo dice. il Bambino Gesù, durante la santa Messa, è la gioia
della mia anima. Spesso lo spazio non esiste per me, vedo un certo
sacerdote che lo fa scendere sull'altare. Con grande nostalgia attendo
il Natale vivo, l'attesa assieme alla Madonna. O Luce eterna, che vieni
su questa terra, illumina la mia mente e rafforza la mia volontà,
affinché non venga meno nei momenti delle prove impegnative. La Tua
luce disperda ogni ombra di dubbio, la Tua onnipotenza operi attraverso
me. Confido in Te, o Luce increata. Tu, o Bambino Gesù, mi sei
d'esempio nel compiere la volontà del Padre Tuo, Tu che hai detto: «
Ecco Io vengo a fare la Tua volontà », fa' che anch'io adempia
fedelmente in tutto la volontà di Dio. O Bambino Divino, concedimi
questa grazia. O mio Gesù, l'anima mia prova nostalgia per i giorni
delle prove, ma quando la mia anima è offuscata, non lasciarmi sola,
stringimi fortemente a Te. Metti una custodia alle mie labbra, affinché
il profumo delle sofferenze sia conosciuto e gradito soltanto da Te. O
Gesù misericordioso, con quale ardente desiderio Ti sei affrettato
verso il Cenacolo, per consacrare l'ostia che debbo prendere durante la
mia vita. Hai desiderato, o Gesù, dimorare nel mio cuore; il Tuo Sangue
vivo si unisce al mio sangue. Chi può comprendere quest'intima unione?
Il mio cuore racchiude l'Onnipotente, l'Incomprensibile. O Gesù, donami
la Tua vita divina; il Tuo Sangue puro e generoso pulsi nel mio cuore
con tutta la Sua forza. Ti dono tutto il mio essere. Trasformami in Te
e rendimi idonea a compiere in tutto la Tua santa volontà e a
contraccambiarTi il mio amore. O mio dolce Sposo, Tu sai che il mio
cuore non conosce nessuno all'infuori di Te. Hai aperto nel mio cuore
un abisso insaziabile di amore per Te; dal primo istante che Ti ho
conosciuto, il mio cuore Ti ha amato e si è immerso in Te, come
nell'unico suo oggetto d'amore. Il Tuo amore puro e onnipotente sia uno
stimolo ad agire. Chi concepisce e comprende a fondo l'abisso di
Misericordia che è scaturito dal Tuo cuore? Ho conosciuto per
esperienza quanta invidia c'è anche nella vita spirituale. Riconosco
che sono poche le anime veramente grandi, pronte a calpestare tutto ciò
che non è Dio. O anima, fuori di Dio non troverai la bellezza. Oh, che
base fragile ha chi s'innalza a danno degli altri! Che perdita!
19.XII.1936.
Questa sera ho avvertito nella mia anima che una certa persona aveva
bisogno delle mie preghiere. Ho cominciato subito a pregare e
improvvisamente ho conosciuto nel mio intimo e sentito lo spirito che
me lo chiedeva. Ho pregato tanto a lungo, finché mi sono sentita
tranquilla. La coroncina è un grande aiuto per gli agonizzanti. Prego
spesso secondo un'intenzione che vengo a conoscere interiormente e
prego tanto a lungo, finché nella mia anima avverto che la preghiera ha
ottenuto il suo effetto. Specialmente ora che sono qui in
quest'ospedale, sperimento un'intima unione con gli agonizzanti che,
all'inizio della loro agonia, mi chiedono di pregare. Iddio mi ha dato
un contatto misterioso con gli agonizzanti. Dato che la cosa succede
abbastanza spesso, ho avuto modo di verificare anche l'ora. Oggi, alle
undici di sera, sono stata svegliata all'improvviso ed ho sentito
chiaramente che c'era accanto a me uno spirito che chiedeva preghiere;
addirittura una forza sconosciuta mi ha costretta a pregare. La mia
visione è puramente spirituale, per mezzo di una illuminazione
improvvisa che in quel momento Dio mi trasmette. Prego tanto a lungo,
finché sento la tranquillità nell'anima. Non dura sempre a lungo allo
stesso modo; capita qualche volta che dopo una «Ave Maria» sono già
tranquilla ed allora recito il «De Profundis» e non prego oltre. E alle
volte capita che recito tutta la coroncina e solo allora arriva la
tranquillità. Ed ho constatato anche che, quando mi sento costretta a
pregare per un tempo più lungo e provo un'inquietudine interiore,
l'anima affronta lotte più accanite ed un'agonia più lunga. Il modo
usato per verificare l'ora è il seguente: ho l'orologio e controllo
l'ora; il giorno dopo mi parlano della morte di quella persona. Domando
l'ora, che corrisponde alla lettera, e lo stesso è per l'agonia. Mi
dicono: « Oggi è morta la tale persona, ma così subito e si è
addormentata tranquillamente ».
Capita che la persona morente si trovi nel secondo o nel terzo
padiglione, ma per lo spirito lo spazio non esiste. Mi capita di venire
a conoscere le stesse cose anche a qualche centinaia di chilometri di
distanza. Mi è capitato più di una volta con parenti e familiari ed
anche con consorelle e con anime che in vita non avevo conosciuto
affatto. O Dio d'infinita Misericordia, che mi permetti di recare
sollievo e aiuto agli agonizzanti con le mie povere preghiere, sii
benedetto tante migliaia di volte, quante sono le stelle nel cielo e le
gocce d'acqua in tutti gli oceani. La Tua Misericordia ti suoni da
tutta l'estensione della terra e s'innalzi fino ai piedi del Tuo trono,
per esaltare questo Tuo massimo attributo, cioè la Tua indicibile
Misericordia. O Dio, questa sconfinata Misericordia rapisce in una
nuova estasi le anime sante e tutti gli spiriti celesti. Quei puri
spiriti s'immergono in un sacro stupore, adorando l'incomprensibile
Misericordia di Dio che li rapisce in una nuova estasi; la loro
adorazione avviene in maniera perfetta. O Dio eterno, quanto
ardentemente desidero adorare questo Tuo massimo attributo, cioè la Tua
insondabile Misericordia. Vedo tutta la mia piccolezza e non posso
paragonarmi agli abitanti del paradiso, che, in una santa ammirazione,
esaltano la Misericordia del Signore, ma anch'io ho trovato un modo
perfetto per adorare questa inconcepibile Misericordia di Dio. O Gesù
dolcissimo, che Ti sei degnato di permettere a me misera di conoscere
la Tua insondabile Misericordia. O Gesù dolcissimo, che hai amabilmente
voluto che io parlassi al mondo intero della Tua inconcepibile
Misericordia, ecco oggi prendo in mano questi due raggi, che sono
scaturiti dal Tuo Cuore misericordioso, cioè il Sangue e l'Acqua e li
spargo su tutta la faccia della terra, affinché ogni anima sperimenti
la Tua Misericordia e, dopo averla sperimentata, l'adori per i secoli
infiniti. O Gesù dolcissimo, che nella Tua inconcepibile benevolenza Ti
sei degnato di unire il mio misero cuore al Tuo Cuore
misericordiosissimo, ecco col Tuo Cuore adoro Dio nostro Padre, come
nessun'anima l'ha mai adorato.
21.XII.1936.
Nel pomeriggio c'è sempre una radio accesa, perciò avverto la mancanza
del silenzio. Fino a mezzogiorno, continua conversazione e chiasso. Mio
Dio, mi ero rallegrata per il silenzio, per parlare solo col Signore,
ma qui è tutto l'opposto. Adesso però non mi disturba più niente, né le
conversazioni né la radio. In una parola, niente. La grazia di Dio ha
fatto in modo che, quando prego, non so nemmeno dove mi trovi; so
soltanto che la mia anima è unita al Signore e così mi passano i giorni
in questo ospedale.
+ Resto ammirata per le tante umiliazioni e sofferenze che affronta
quel sacerdote per la causa; lo vedo in momenti particolari e lo
sostengo con la mia indegna preghiera. Soltanto Dio può dare un tale
coraggio, poiché diversamente l'anima cederebbe. Ma vedo con gioia che
tutte queste difficoltà contribuiscono a procurare una maggior gloria
di Dio. il Signore non ne ha molte di queste anime. O eternità
infinita, tu illumini gli sforzi delle anime eroiche, dato che la terra
ripaga questi sforzi con l'ingratitudine e con l'odio. Queste anime non
hanno amici, sono solitarie. In quella solitudine si rafforzano,
attingono la forza soltanto da Dio; sia pure con umiltà, ma anche con
coraggio affrontano tutte le tempeste che s'abbattono su di loro. Essi,
come quelle querce alte come il cielo, sono irremovibili e solo in
questo c'è il loro unico segreto: attingono la forza da Dio e tutto ciò
di cui hanno bisogno, lo hanno per sé e per gli altri. Portano il loro
peso, ma sanno e sono capaci di prendere su di sé i pesi degli altri.
Sono vere colonne luminose, sulle vie di Dio, che vivono esse stesse
nella luce ed illuminano gli altri. Loro stessi vivono sulle alture e
agli altri, più piccoli, sanno indicarle, aiutandoli a raggiungerle.
+ O mio Gesù, Tu vedi che non so scrivere come si deve; per di più non
ho nemmeno una penna buona e certe volte scrive così male, tanto che
debbo scrivere frasi intere lettera per lettera e questo non è ancora
tutto. Ho anche la difficoltà che prendo nota di queste poche cose di
nascosto dalle suore; perciò certe volte debbo chiudere il quaderno
ogni momento ed ascoltare pazientemente i racconti di una data persona
e così se ne va il tempo che avevo destinato per scrivere e quando lo
chiudo in tutta fretta, il quaderno si macchia. Scrivo col permesso dei
superiori e per ordine del confessore. E curioso il fatto che qualche
volta scrivo in modo passabile, mentre altre volte in verità, io stessa
riesco a leggere a fatica.
23.XII.1936.
Trascorro dei momenti con la Madonna e mi preparo al momento solenne
della venuta di Gesù. La Madonna mi dà degli insegnamenti in merito
alla vita interiore dell'anima con Gesù, specialmente nella santa
Comunione. Solo nell'eternità conosceremo quale grande mistero compie
in noi la santa Comunione. Sono i momenti più preziosi della vita. O
mio Creatore, ho nostalgia di Te. Tu mi comprendi, Signore mio. Tutto
ciò che c'è sulla terra, mi sembra una pallida ombra. Io voglio e
desidero Te, benché Tu faccia per me molte cose inconcepibili, poiché
Tu stesso mi fai visita in modo singolare; tuttavia tali visite non
leniscono le ferite del cuore, ma suscitano in me una sempre maggiore
nostalgia di Te, o Signore. Prendimi con Te, Signore, se questa è la
Tua volontà. Tu sai che muoio, sì muoio di nostalgia di Te, ma non
posso morire. O morte, dove sei? Mi attiri nell'abisso della Tua
Divinità, ma Ti nascondi dietro una fitta nebbia. Tutto il mio essere è
immerso in Te; io però desidero contemplarTi faccia a faccia. Quando
avverrà questo per me? Oggi mi ha fatto visita Suor Crisostoma. Mi ha
portato dei limoni, delle mele ed un piccolo albero di Natale. Mi ha
fatto un grandissimo piacere. La Madre Superiora ha chiesto al medico,
tramite Suor Crisostoma, di permettermi di andare a casa per le feste
ed il medico ha acconsentito volentieri. E stata una gioia per me ed ho
pianto come una bimba. Suor Crisostoma è rimasta meravigliata vedendo
il mio brutto aspetto e che sono tanto cambiata. E mi ha detto: « Sai,
mia cara Faustina, di sicuro morirai; devi soffrire tremendamente! ».
Le ho risposto che oggi soffrivo più degli altri giorni, ma non era
niente; che per la salvezza delle anime non era troppo. O Gesù
misericordioso, dammi le anime dei peccatori.