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IL MISTERIOSO QUADERNO DEI SOGNI - ANNA SCHAFFER
"IL
DOLORE E’ STATO CREATO PER SUPPLIRE LE DEBOLEZZE DELL'AMORE. SI DIVIENE
MIGLIORI SOFFRENDO. IL DOLORE E IL PIÙ GRANDE ARTEFICE DELLA PERFEZIONE
DELLE ANIME. " (FRANCESCO BERSINI )
PRESENTAZIONE
L'abilità di un medico sta nel trovare i rimedi ai mali dei suoi pazienti.
I tempi sono come gli uomini: si ammalano di questo o di quel male e spesso di molti mali contemporaneamente.
E
il buon Dio (laureato in medicina nell'università del Paradiso e
specializzato in "medicina interna", in "medicina profonda" e in
"medicina sociale") è il solo che conosce e sa applicare i rimedi ai
mali di ogni tempo.
Quali sono i mali di questo nostro secolo che ormai sta morendo? Sono tanti, troppi, forse tutti i mali possibili!
Un
giorno Gesù, parlando del suo ritorno alla fine dei tempi disse:
"Quando tornerò, troverò ancora la fede sulla terra?" (cfr.: Lc 18, 8).
Una
domanda inquietante che ci lascia preoccupati; ...preoccupati,
amareggiati, ma non sorpresi. Infatti ci sono già sotto gli occhi di
tutti molti e gravi segni del declino della fede. Se in epoche passate
erano i cristiani a convertire il mondo, oggi è il mondo a convertire i
cristiani. Ormai, tra quelli che portano il nome di Cristo la fede sta
diventando merce sempre più rara.
Dicevo che, forse, il nostro
tempo è ammalato di tutti i mali possibili. Quando si spegne la fede,
si fa buio sul mondo e nelle tenebre create dal folle orgoglio
dell'uomo che non vuol più saperne di Dio, tutti i mali diventano
possibili.
È proprio allora che c'è bisogno delle cure più radicali.
Quando
il tempo è malato di incredulità, Dio tenta di curarlo inviando uomini
e donne stracolmi di fede, fino a giocarsi tutto per Lui. Anna
Schifffer è una di questi!
Quando il tempo è malato di troppa
attenzione alle cose di quaggiù, Dio tenta di curarlo inviando uomini e
donne estremamente attenti alle cose di lassù. Anna Schliffer è una di
questi!
Quando il tempo è malato di egoismo, Dio tenta di
curarlo inviando uomini e donne che si nutrono solo di amore (quello
più vero, quello più grande) e lo irradiano intorno a loro. Anna
ScUffer è una di questi!
Quando il tempo è malato di
un'ingordigia mai sazia di godere, Dio tenta di curarlo inviando uomini
e donne che, come Cristo, non sono mai sazi di soffrire. Anna Schaffer
è una di questi!
Quando il tempo è malato fino alle radici e
marcisce nella melma del peccato, Dio tenta di guarirlo inviando uomini
e donne che, come angeli, sono stracolmi di grazia. Anna Schdffer è una
di questi!
Quando il tempo, per non voler mai soffrire, si
condanna a soffrire anche nei piaceri, Dio tenta di curarlo inviando
uomini e donne che gioiscono anche nel dolore. Anna Schdffer è una di
questi!
Quando il tempo è così malato che premia Satana con un
diluvio di peccati, Dio tenta di guarirlo inviando uomini e donne che
sono colpiti da Satana per la loro fedeltà. Anna Schdffer è una di
questi!
Quando il tempo è malato di non-senso e l'uomo non sa
neanche perché vive, Dio tenta di guarirlo inviando uomini e donne che
sanno anche perché si muore. Anna Schaffer è una di questi!
Quando
il tempo è malato di estrema superficialità, Dio tenta di guarirlo
inviando uomini e donne che sanno vivere solo nelle profondità dello
spirito. Anna Schdffer è una di questi!
Sì, Anna Schdffer è tutto questo e molto di più. È un dono di Dio al mondo, un dono di Dio al nostro tempo senza Dio!
A
una "generazione incredula e perversa" (cfr.: At 2,40) per la quale Dio
conta meno di niente, Anna Schhfer ricorda che per noi, per tutti noi,
Dio non può essere qualcosa di meno del TUTTO!
Anna Schdffer e
le altre anime vittime che, come lei, per amore hanno consegnato la
loro vita in mano al dolore, sono la medicina più efficace che Dio usa
contro i mali del mondo e in particolare del nostro tempo.
Il
mondo considera queste creature le persone più inutili e assurde e non
sa quanto deve a questi "Cristi" crocifissi per amore, a questi
riflessi di paradiso inviati sulla terra.
Queste pagine ci
aprono il sipario di un'anima totalmente plasmata da Dio. Gettare uno
sguardo in questi abissi di grazia, di amore e di dolore, può servire
ad arare i nostri cuori induriti dalla mediocrità, dalla freddezza o
dal tradimento.
Anna Schdffer... un dono che il Signore ha fatto
anche a te, perché tu diventi migliore di quello che sei. Pensaci! Don
Enzo Boninsegna Verona, 7 aprile 1996 Pasqua di Risurrezione
INTRODUZIONE
Il
3 agosto 1975 un amico sacerdote (Ludwig Fischl), anziano e malato, mi
scrisse: "Mi sta molto a cuore la pubblicazione de “Il Quaderno dei
sogni” di Anna Schaffer; io ho ricopiato e riordinato i suoi scritti
(35 facciate). Carissimo confratello, vedrai che questo scritto farà
molto scalpore e servirà a far conoscere questa creatura meravigliosa.
Qui ci troviamo di fronte al soprannaturale, sia da parte del Cielo,
come da parte dell'inferno. Questo scritto è un dono di Dio al nostro
tempo disorientato.
Qualche tempo dopo mi giunse dallo stesso
sacerdote un'altra lettera: "La mia speranza di poter fare ancora
qualcosa per “Il Quaderno dei sogni” di Anna Schaffer la devo
definitivamente seppellire. Soltanto con molta fatica riesco a scrivere
qualcosa a macchina, ma non posso più leggere molto. Le mie forze
fisiche e soprattutto i miei occhi non mi permettono più di portare a
termine questo lavoro che mi sta tanto a cuore. Tuttavia, voglio fare
qualcosa per Anna. Ti prego pertanto di assumerti tu l'incarico e, se
le tue forze ancora te lo permettono, di dare alla luce questo
libretto. Io non posso far altro, ormai per me... “si fa sera”.
Letti i quaderni di Anna con profonda commozione, li deposi ai piedi della Madonna e chiesi a Lei di provvedere.
Poi
telefonai al Vescovo di Ratisbona, Mons. Graber, per avere la sua
benedizione. Mons. Graber conosceva bene Anna: è stato in
pellegrinaggio alla sua tomba quattro volte. Una volta, davanti a 5.000
persone tenne un commovente discorso. Parlando delle eroiche sofferenze
di Anna, ne citò alcune parole: “Io ho accettato tutto con amore e
fedeltà... tutto per Te, Sacro Cuore di Gesù. Mio Dio, io ti ringrazio
per ogni ora di sofferenza”: "Per amore di verità, non si può ignorare
- proseguì Mons. Graber - che le acutissime sofferenze corporali e
spirituali, che la tormentarono per 25 anni, furono rese più
sopportabili dalle intime gioie dell'anima che le furono concesse dal
Salvatore, dalla Madre di Dio, dagli Angeli e dai Santi. Dolori
esteriori e intime gioie hanno tenuto in equilibrio la bilancia di
Anna. E non potrebbe essere diversamente! Nessuna persona potrebbe
sopportare per così lungo tempo solo dolore e ancora dolore! Con questa
celebrazione Eucaristica, diremo grazie a Dio per averci donato, in
questi tempi difficili, l'esempio di questa giovane eroica. E
chiederemo al Signore di elevare agli onori degli altari quest'anima
pura e di concederci, per la sua intercessione, di non dimenticare che
anche noi possiamo arrivare alla gloria solo attraverso la passione di
Cristo e la sua Croce."
Anche il Vescovo Ausiliare Mons.
Guggenberger, presidente della Commissione che conduce il processo
informativo per la beatificazione di Anna Schaffer, benedice questa
pubblicazione.
Solo per obbedienza al suo Padre spirituale Anna
buttò giù il resoconto di questi "sogni" e non di sua iniziativa:
l'umiltà glielo avrebbe impedito. Lo stesso Parroco Rieger venne a
conoscenza di queste annotazioni solo dopo la morte di Anna. La
barriera che separa la terra dal Cielo, fal di qua dall'aldilà fu tante
volte rimossa per lei dal Signore, perché potesse spingere lo sguardo
nel mondo della gloria, a suo e nostro vantaggio.
Questo
avveniva spesso nel sogno... un mezzo come altri di cui Dio può
servirsi per far conoscere i suoi disegni o per dare qualche anticipo
della gioia che ha preparato per chi lo ama.
La Bibbia
testimonia che il Signore ha parlato in sogno a Giuseppe, figlio di
Giacobbe, e con quei messaggi dati in sogno lo ha portato alla libertà
e ha costruito la sua grandezza.
Ancora più noti sono i sogni
con cui il Signore Dio ha parlato a Giuseppe, lo Sposo di Maria, per
svelargli l'Incarnazione di suo Figlio e per suggerirgli le strategie
necessarie per salvare da Erode il piccolo Gesù.
E più vicino a
noi... San Giovanni Bosco. Questo Santo sacerdote educatore ha avuto,
fin da bambino, dei messaggi dall'aldilà attraverso i sogni e furono
proprio questi sogni a indicargli la strada da prendere e a
manifestargli cose future.
Per umiltà, Anna chiama "sogni" le
sue visioni mistiche. Ma saranno stati soltanto "sogni"? In molti casi
certamente, ma almeno in qualche caso si è trattato di visioni avute da
sveglia, in piena lucidità di coscienza, come il primo fatto narrato:
la visita che Gesù le ha fatto e molti attacchi subiti da parte del
demonio.
In questo libretto abbiamo aggiunto altre annotazioni
che non sono contenute ne “Il Quaderno dei sogni”; ma che sono
riportate dalla sorella Kathi o da altre persone amiche.
Anna,
grande mistica dei nostri tempi, è vissuta in Germania sul finire del
secolo scorso (è nata nel 1882) e nella prima parte del nostro secolo
(è morta nel 1925). Una vita, la sua, lievitata dalla grazia, una vita
breve ma intensa che il Signore ha plasmato secondo il suo Cuore per
parlare al nostro tempo materialista e corrotto.
Spesso ai
visitatori di Anna è stato possibile vedere il suo volto luminoso dopo
aver ricevuto la Santa Comunione. Quello splendore sovrumano era solo
un pallido riflesso dello splendore di Colui che ha detto: “Io sono la
luce del mondo” (Gv 8, 12).
I "sogni" di Anna sono perle
preziose della letteratura ascetico-mistica, doni che il Cielo ha
offerto a lei per il bene di tutti..
La grandezza di Anna non
sta comunque in queste rivelazioni che ha avuto dal Cielo, ma nella sua
fede immensa e in ciò che lei ha dato al Signore come risposta di
amore. Il Vangelo infatti proclama "beati" non quelli che vedono, ma
quelli che credono (cfr.: Gv 20, 29).
Possa la lettura de “Il
Quaderno dei sogni” risvegliare il "santo" che si nasconde in ognuno di
noi; possa ravvivare la nostra fede, risvegliare il nostro amore,
consolidare la nostra speranza e rendere bruciante in ognuno la
nostalgia di Dio, il desiderio di essere totalmente suoi, già in questa
vita, perché Egli possa essere totalmente nostro per tutta l'eternità.
Alfons Weigl
1 - ANNA, UNA PREDILETTA DI GESÙ LE APPARE IL BUON PASTORE
Nel
giugno del 1898 ebbi un sogno eccezionale. Lo descrivo come un sogno
perché, per il momento, non saprei che altro nome dargli.
Non
ero ancora coricata e la luna splendeva nella mia stanza. Verso le
dieci recitai le preghiere della sera. Appena finito, improvvisamente,
si fece buio nella camera ed io mi spaventai. Poi, sempre
improvvisamente, divenne tutto luminoso e davanti a me vidi una
"Figura" vestita con una tunica azzurra ed una toga rossa sopra, come
certe immagini di Gesù Buon Pastore. La "Figura" teneva in mano un
rosario e mi parlò di questa preghiera; mi disse anche che avrei dovuto
patire molto, sia prima di arrivare ai vent'anni, sia poi, per molto
tempo. Subito dopo, quel Personaggio sparì ed io ero talmente agitata
per la paura da non riuscire a ricordare quasi nulla di quanto avevo
sentito. Poi la luna ritornò a illuminare con la sua pallida luce la
mia stanzetta, ma per quasi tutta la notte non potei dormire: avevo
sempre davanti quel volto.
Quando successero queste cose, io
avevo sedici anni. Due anni dopo, a diciotto anni, ebbi un infortunio,
proprio come aveva predetto quel Personaggio della visione. Si è dunque
verificato quanto mi era stato predetto: prima di arrivare ai vent'anni
avevo già sofferto molto (Vedi: Nota 1).
Nota 1- Questo fatto è
tutt'altro che un sogno. La stessa Anna parla di una "visita", quindi
di una visione che non porrà più dimenticare per tutta la vita. Il
giorno dopo, come racconta la sorella Kathi, Anna lasciò il suo posto
di lavoro a Landstat e nonostante l'insistenza della madre, mar volle
più tornarci.
Più tardi ella comprese chiaramente che il Buon
Pastore, l'aveva così chiamata sulla via della Croce. Questa sofferenza
riparatrice iniziò proprio quando, a diciotto anni, Anna cadde
nell'acqua bollente.
Ancora oggi quel volto (scrive Anna dopo
molto tempo) è chiaramente impresso nella mia memoria, come se quel
"sogno" fosse successo ieri.
IL SACRO CUORE DI GESÙ, MIA DIFESA E MIA FORZA
In
un periodo di grande sofferenza per me, caddi anche ammalata. Un giorno
feci questo sogno che mi diede paura e conforto insieme.
Con
indosso una bellissima veste bianca, camminavo con grande leggerezza,
perché ero morta, e quindi senza il peso del corpo. Non sentivo più
alcun dolore. Ero felice di essere stata liberata dal mondo e una gioia
indescrivibile mi rallegrava il cuore mentre dall'alto guardavo giù,
verso questa misera terra. Ad un certo punto vidi davanti a me una
montagna molto alta sulla quale avrei dovuto salire. Quando vi arrivai
vicino, ecco un drago spaventosamente grande comparirmi davanti per
impedirmi di proseguire il cammino. Spalancò le fauci come se volesse
inghiottirmi ed io fui presa da così grande angoscia che quasi svenni.
Presto però venne in mio soccorso una forza invisibile che mi trasportò
oltre il drago e così potei scalare la montagna senza alcuna fatica.
Arrivata
alla sommità, vidi una scala molto alta, tutta dorata; ad ogni scalino
che salivo, aumentava la mia felicità e ringraziavo il Signore;
benedivo il fatto di aver tanto sofferto sulla terra. Arrivata a metà
della scala, una forca sconosciuta voleva impedirmi di salire tirandomi
violentemente indietro, tanto che credetti di precipitare giù
nell'abisso, a sinistra della scala. Nuovamente angosciata, invocai tre
volte il santo Nome di Gesù; alla terza invocazione il Signore mi
apparve con le braccia aperte e dal suo santissimo Cuore uscì una luce
così splendente che, per la gioia e la beatitudine che mi invase, avrei
potuto morirne.
In quell'istante mi svegliai e mi trovai di
nuovo nel mio letto di sofferenza. Ringraziai allora mille volte il
santissimo Cuore di Gesù per la protezione e l'aiuto che mi dava in
tanto dolore. Non pensai più ad altro se non che ormai ero vicina alla
morte. Questo pensiero mi dava un'intima gioia, per il ricordo della
beatitudine provata nel sogno.
Poter vedere il santissimo Cuore
di Gesù così splendente fu sicuramente un grande conforto che mi diede
la forza di poter ancora soffrire volentieri secondo i misteriosi e
santi disegni di Dio.
"Santissimo Cuore di Gesù, io confido in te!"
IL SACRO CUORE DI GESÙ E I PECCATORI
Il 16 agosto 1918 feci questo sogno.
Mi
trovavo in una chiesa e stavo pregando in ginocchio davanti al
tabemacolo quando, ad un tratto, vidi sull'altare un Cuore circondato
di spine che si librava in aria. Dal Cuore cadevano in un calice, posto
sull'altare, innumerevoli gocce di Sangue, ed una voce disse: "Ecco come viene profanato il prezioso Sangue del Salvatore! Offri le tue sofferenze e prega per la conversione dei peccatori!". Non so chi abbia detto queste parole, perché io sentii solo la voce che le pronunciava.
Risposi: "Mio
Gesù, ti chiedo perdono per tutte le anime dei peccatori! Sacratissimo
Cuore di Gesù, donami tante anime, specialmente quelle che, essendo in
procinto di cadere nell'abisso, hanno maggiormente bisogno della tua
grazia".
IL BAMBINO GESÙ IN UN GIARDINO DI GIGLI
Un
giorno sognai di camminare in un bellissimo giardino pieno di rose e di
altri fiori. In mezzo a questo giardino vidi un Bambino bellissimo di
circa nove anni. Mi avvicinai e vidi che era il Bambino Gesù. Tutto
attorno a Lui c'erano dei gigli bianchi. Egli mi condusse su un altro
tappeto di fiori e qui vidi cinque gigli rossi. Il caro Bambino Gesù mi
disse che io avrei ricevuto un giglio bianco e uno rosso (Vedi: Nota 2).
Nota
2 – Il giglio bianco rappresentala purezza, quello rosso il martirio,
inteso come morte violenta o come offerta volontaria della sofferenza.
Gli dissi: "Finora non avevo mai visto dei gigli rossi", e il Bambino mi rispose: "I cinque gigli rossi rappresentano le mie cinque piaghe e sono nutriti dal mio preziosissimo Sangue".
Egli prese allora uno di quei gigli, lo piegò e dal calice di quel
fiore usci del Sangue; anche dagli altri gigli uscivano gocce di Sangue
in abbondanza.
Stare in quel giardino mi riempiva il cuore di una gioia indescrivibile.
"O caro Gesù Bambino, io sono tua nella vita, nel dolore e nella morte!"
LE SANTE FERITE DI GESÙ
Il 5 marzo 1919, mercoledì delle Ceneri, feci questo sogno.
Un
Giovane vestito tutto di bianco mi si avvicinò, mi mostrò le mani e mi
chiese di fasciargliele perché erano ferite. Mi spaventai molto vedendo
che erano trapassate da una parte all'altra. Nello stesso istante da
quelle ferite uscì una luce splendente e meravigliosa e così pure dal
volto e dal corpo di quel Giovane: sembrava trasparente come un
cristallo; e in questo fulgore sparì. "O mio caro Gesù, più bello del sole, più chiaro della luna, più splendente delle stelle, abbi pietà di me, povera peccatrice."
IL SALVATORE LA FA PASSARE OLTRE LE SPINE
Il
16 giugno 1919, nell'ottava del Corpus Domini, feci questo sogno.
Sognai che avevo un vestito bianco e una corona sul capo; stavo
entrando in una grande chiesa per ricevere la santa Comunione. La
corsia centrale di quella chiesa era coperta di spine ed era così lunga
che non ne vedevo la fine. Essendo a piedi nudi riuscivo ad avanzare
solo molto faticosamente. Arrivata circa a metà, cominciò a risuonare
una musica talmente dolce e meravigliosa che non posso descriverla.
Nello stesso istante apparve davanti a me il Salvatore e mi sorrise. Mi
prese per mano e in un attimo mi trovai oltre le spine. Mi condusse
davanti al tabemacolo e qui scomparve in un indescrivibile splendore.
Anche la musica cessò. Arrivò poi un sacerdote e potei ricevere la
santa Comunione. Molte altre volte feci questo sogno.
"Sacratissimo Cuore di Gesù, ti ringrazio!"
GESÙ IN PRIGIONE
Il
25 novembre 1919 in sogno vidi Gesù in prigione legato con pesanti
catene (Vedi: Nota 3) ed io rimasi a lungo in ginocchio a pregare.
Nota
3 -Anna, vedendo Gesù in prigione e legato da catene, è spinta da una
amorosa adorazione e si sente spronata ad affrontare nuove sofferenze.
LA CORONA DA SPOSA
Il
giorno di Pasqua, nel 1921, sognai il mio dolce Salvatore: mi diede una
corona di mirto e mi invitò ad andare con Lui. Mi condusse in una sala
meravigliosa, mai vista prima, piena di fiori bellissimi; una musica
incantevole si diffondeva nell'aria e infondeva nel cuore una
beatitudine indescrivibile.
GESÙ SUL MONTE CALVARIO
Il
sabato santo del 15 aprile 1922 sognai di trovarmi sul monte Calvario.
Mi trovavo proprio sul posto dove era stata issata la Croce che però
nel sogno non vidi. Vi erano anche molti angeli adoranti in ginocchio.
La terra era tutta bagnata, io ne presi una manciata e vidi scendere
del Sangue. Restai in preghiera e in adorazione fino a quando non mi
svegliai.
"O Volto tanto degno
di essere adorato nelle tremende cadute sotto la Croce, coperto di
Sangue e di sputi, abbi pietà di me, povera peccatrice."
SUL MIO CUSCINO
Il
21 gennaio 1923 sognai che sul mio cuscino ci fossero impresse nove
immagini del caro Salvatore. Tutto il cuscino ne era pieno.
Rappresentavano alcuni episodi della vita di Gesù: dalla sua
fanciullezza trascorsa accanto alla sua SS. Madre, fino al tremendo
momento della salita al Calvario. Nel basso, in mezzo, c'erano tre
immagini di Gesù con la pesante Croce e la corona di spine. Da queste
immagini il Salvatore mi guardava pieno di compassione e mi disse: "La
mia Croce sia il tuo letto e il tuo luogo di riposo e la mia corona di
spine sia il cuscino per il tuo capo, per ulteriori dolori" (Vedi: Nota 4).
Nota 4 - Con questa visione Anna viene Introdotta nel cuore della mistica, nella compartecipazione alla passione di Gesù.
2 - ANNA E L'EUCARISTIA
Già
da viva, ma ancor più dopo la morte, Anna è stata una predicatrice
entusiasta dell'Eucaristia, specialmente attraverso la diffusione dei
suoi scritti che ci parlano del suo amore e della sua quotidiana
adorazione al Santissimo Sacramento, della sua mistica partecipazione
alla Santa Messa, delle sue Comunioni e della sua intima e continua
unione con Gesù Eucaristico. "Dio ha scelto ciò che è debole e infermo per confondere i sapienti e i forti." (cfr.: 1 Cor 1,28).
Spesso
Anna ha ricevuto la Comunione in sogno, specialmente quando il
sacerdote non poteva portarle Gesù Eucaristia. Gesù non ha voluto
lasciare nella “fame” di Lui quest'anitra tanto innamorata e così
abbandonata al suo amore. Anna teneva sempre spalancata la porta del
suo cuore perché Gesù potesse entrare in lei in ogni momento.
Ringraziamo
il Signore di aver plasmato un cuore come quello di Anna, così assetato
di Dio. Tutte queste visioni ed esperienze eucaristiche, che ci
testimoniano l'adorazione e l'amore di Anna per la Santissima
Eucaristia, sono un grande dono dell'Altissimo al nostro tempo,
superficiale o indifferente e incredulo verso il Santissimo Sacramento.
ANNA PREDICA L'EUCARISTIA
Una
volta sognai di trovarmi molto lontana, in paesi pagani, in un posto di
missione e lì entrai in una bellissima chiesa nella quale era esposto
solennemente il Santissimo Sacramento.
In chiesa non c'era
nessuno; mi misi quindi molto vicina all'altare, davanti al Santissimo
e adorai il caro Gesù. Pregai a lungo, ma non venne nessuno. Ad un
tratto mi alzai e cominciai a predicare; in pochi istanti la chiesa si
riempì di gente e tra queste persone ce n'erano alcune che conoscevo.
Al sentirmi predicare in quel modo, arrossirono in volto. Per un'ora
intera parlai, davanti al Santissimo Sacramento, dell'amore di Gesù per
noi, poveri pellegrini sulla terra. Potei predicare con grande facilità
di parola, come se qualcuno mi mettesse sulle labbra le parole da dire.
Poi arrivò un Padre missionario e disse: "Signore, grazie per questa
fiducia in Dio! ". Sempre nel sogno, mi spaventai nel sentire ciò che
disse il Padre, perché mi venne in mente che io, non essendo sacerdote,
non potevo predicare; fui quindi felice di svegliarmi e di trovanni
nuovamente nel mio letto di inferma.
LA SANTA OSTIA SI INNALZA
Il venerdì santo del 1917 sognai di trovarmi in una chiesa col vivissimo desiderio di ricevere la Santa Comunione.
Mentre
il sacerdote teneva in mano la Santissima Ostia, questa partì dalle sue
mani e si librò alta e libera, in aria. Emanava una luce abbagliante,
in un alone simile ad una nuvola e dopo alcuni istanti ritornò sulla
patena dei sacerdote e la potei ricevere nel mio povero cuore.
"O Gesù beato, io ti cerco e ti credo realmente presente nella Santissima Eucaristia."
RICEVE LA SANTA COMUNIONE IN SOGNO
Il
17 maggio 1917, festa dell'Ascensione di Gesù al cielo, sognai di
trovarmi davanti al Santissimo Sacramento in attesa di ricevere la
Santa Comunione. Il primo giugno dello stesso anno sognai di essere in
chiesa. Stavo assistendo alla Santa Messa ed ero vicinissima
all'altare. Al momento della Consacrazione, all'improvviso, vidi la
Madonna addolorata e San Giovanni, alla destra e alla sinistra del
sacerdote. L'apostolo prediletto da Gesù mi rivolse uno sguardo che non
potrei mai descrivere.
Spesso posso ricevere la Santa Comunione
in sogno, specialmente nei giorni in cui non posso comunicarmi perché
il Parroco è assente.
ANGELI IN ADORAZIONE DEL SANTISSIMO SACRAMENTO
Il
31 agosto 1918 sognai di essere in una grande chiesa nella quale era
esposto solennemente il Santissimo Sacramento. Era circondato da
moltissimi ceri. Furono cantati i quattro Vangeli con grande solennità;
al quarto Vangelo vidi improvvisamente una innumerevole quantità di
Angeli che aleggiavano attorno al Santissimo: due di loro, di una
bellezza indescrivibile, stavano in ginocchio, uno a destra e l'altro a
sinistra del Santissimo, con così tanta devozione e rispetto che io ne
fui edificata e toccata nel mio intimo, tanto che credevo di svenire.
Per lo splendore del Santissimo e dei due Angeli, sembrava uscire da
loro una luce simile ad una nube di fuoco e ad ogni momento mi pareva
di morire di gioia.
Questa visione durò per più di un'ora.
Molte
altre volte ebbi visioni del Santissimo Sacramento e sempre Lo vedevo
circondato da un numero indefinito di fiori di ogni colore.
"Sia lodato in eterno il Santissimo Sacramento!"
GIGLI PER IL SANTISSIMO SACRAMENTO
Nella festa dell'Epifania del 1919 sognai che veniva celebrata la Santa Messa nella mia stanza di ammalata.
Il
19 febbraio 1919 sognai di portare davanti al Santissimo due bei mazzi
di gigli ed ero molto contenta di poter onorare il Salvatore Gesù con
quei bellissimi fiori. Un mazzo era formato da cinque gigli sbocciati e
l'altro da cinque gigli in bocciolo. Mentre stavo in adorazione davanti
al Santissimo Sacramento, sbocciarono anche i cinque boccioli e si
diffuse attorno all'altare un intenso profumo.
LA VERGINE E TRE ANGELI DAVANTI ALL'EUCARISTIA
Il
2 luglio 1919 mi vidi in sogno in una chiesa nella quale c'era una
grande moltitudine di persone, la maggior parte delle quali si era
confessata. Venne il sacerdote per la Santa Comunione; le persone si
radunarono davanti alla balaustra e sembravano tutte molto raccolte e
devote.
Quando il sacerdote aprì la porticina del tabernacolo,
improvvisamente vidi a destra dell'altare la Santa Vergine seduta su un
trono con tre Angeli accanto. Ciascun Angelo, dopo aver deposto in
grembo alla Madonna un calice, teneva in mano una patena.
Intanto
il sacerdote recitò le preghiere che precedono la Comunione e quindi
andò alla balaustra per dare l'Eucaristia. I tre Angeli andavano da una
persona all'altra e tenevano la patena molto vicina alla bocca dei
comunicandi e di tanto in tanto, scambiandosi, ritornavano dalla
Madonna e mi sembrava versassero dalle loro patene qualche cosa nei
calici già deposti.
Quando gli Angeli facevano questo, a volte
la Madonna sorrideva, a volte aveva un aspetto molto triste e altre
volte ancora piangeva. Pianse molto, ed io, stando in ginocchio davanti
all'altare, potei vedere tutto. Ad un certo punto Maria pianse così
amaramente che io mi alzai e andai, piena di commozione, da Lei e le
chiesi il motivo di tante lacrime. Allora, indicandomi i calici, mi
disse: "Tutte queste mie lacrime
indicano la profonda compassione che provo per mio Figlio, vedendo la
sua santissima Carne e il suo preziosissimo Sangue che vengono presi da
molti in maniera indegna ". E mi mostrò uno dei tre calici: era
quasi pieno di Sangue. Poi mi mostrò il secondo, che conteneva invece
dell'acqua, e mi disse: "Quest'acqua indica l'indifferenza, la superficialità, la distrazione con la quale tanti ricevono la Santa Comunione" (Vedi: Nota 5). Poi mi mostrò il terzo calice che conteneva oro splendente e mi disse: "L'oro
di questo calice indica le anime pure; i loro cuori splendono come oro,
quando il Signore del Cielo e della terra riposa in essi". Dal terzo calice usciva un indicibile splendore, e mi svegliai.
Nota
5 - Questa visione impressionò moltissimo Anna Ai nostri giorni, più
che mai, questo sogno dovrebbe far molto riflettere. Quanti, oggi, si
comunicano con tanta, troppa superficialità e senza pensare minimamente
a confessarsi, non sentendosi peccatori davanti a Dio. Vanno alla Santa
Comunione come si andrebbe a prendere un oggetto qualsiasi, magari la
prendono in mano, o con le mania penzoloni o in tasca addirittura, e
poi, tornati alloro posto, si siedono e magari chiacchierano e non
fanno alcun ringraziamento, né adorazione verso il Santissimo che hanno
appena ricevuto.
Anche per questo la Vergine Madre piange lacrime di dolore!
L'AGNELLO DI DIO E IL CUORE DI GESÙ
Il
12 giugno 1920, festa del Sacro Cuore, sognai che il Parroco mi portava
la santa Comunione. Mentre recitava le preghiere del rito: "Domine, non
sum dignus... " ("O Signore, non sono degno..."), dalla Santa Ostia
uscì una luce sfolgorante e tutt'intorno vidi una bellissima corona di
rose fresche dai più svariati colori. In mano al sacerdote non vidi più
la Santa Ostia, ma un Agnello bianco con la Croce e su questa aleggiava
un Cuore circondato di spine. Appena il sacerdote ebbe finito di
recitare le preghiere, la Santa Ostia riprese le sue normali sembianze
e così potei comunicarmi.
"Sacratissimo Cuore di Gesù,
circondato di splendore e di gloria e nascosto nel Santissimo
Sacramento, abbi pietà della mia povera anima!"
IL SANTO VIATICO PER LA SALITA SU UN MONTE ALTO
Il
26 giugno 1920, alle quattro del mattino, sognai di dover salire su
un'altissima montagna che arrivava fino al cielo. Mentre mi accingevo a
salire pensai: "Questo è il monte che porta all'eternità" e quindi
cominciai a camminare in fretta, ma con grande fatica. Quando fui molto
in alto, mi vennero in mente le parole: "Il regno dei cieli è di chi sa
farsi violenza" (cfr.: Mt 11, 12) e capii molto bene cosa volesse dire
questa frase. Continuavo a pregare il santissimo Cuore di Gesù e quanto
più salivo, tanto più mi riusciva facile e d'un tratto mi trovai in
cima al monte. Non è proprio possibile descrivere la bellezza di quel
luogo! Ero giunta là forse da appena un minuto, quando vidi il signor
Parroco col Santissimo che saliva la montagna a passi leggeri,
raggiungendo la cima in pochissimo tempo. E molto più in basso, lungo
le pendici del monte, altre persone (tra cui alcune che conoscevo)
salivano, ma si arrampicavano a fatica e molto adagio. Il Parroco mi
diede la Santa Comunione e il Salvatore Gesù mi offrì una bellissima
rosa bianca, una rossa e una palma (Ve di: Nota 6). Avevo appena preso
in mano le rose e la palma, quando la signorina Elis mi svegliò
dicendomi che potevo ricevere la Santa Comunione.
Nota 6 - La
rosa bianca indica la purezza, la rosa rossa indica l'amore ardente e
la palma indica il martirio. E nel caso di Anna a ragione si può
parlare di martirio: non è martire solo chi muore di morte violenta per
mano altrui pur di restare fedele a Dio, ma di fatto è martire anche
chi, liberamente, si offre come vittima al Signore per la redenzione
dei fratelli.
GESÙ STESSO LE PORGE LA SANTA COMUNIONE
L'11
luglio 1921 sognai che stavo per accostarmi alla Santa Comunione. Dopo
una lunga preparazione, vidi che sul tavolino nella mia stanzetta, dove
il signor Parroco deponeva di solito la patena col Santissimo, divenne
tutto meravigliosamente luminoso. Da 13 vidi il Salvatore Gesù sulla
strada: era tutto vestito di bianco, ma senza il mantello rosso, come a
volte si vede in qualche statua che lo raffigura col Sacro Cuore; aveva
solo un abito bianco splendente, indescrivibile e pieno di luce. Veniva
verso di me con una patena in mano e mi diede la Santa Comunione.
Quando mi svegliai, il mio cuore batteva così tanto dalla gioia che
passai in adorazione tutte le ore della notte.
CINQUE GIORNI DI NEBBIA NELL'ANIMA
Il
17 dicembre 1921 sognai di trovarmi in una grande chiesa tutta in
penombra, proprio com'era la mia anima da cinque giorni (Vedi: Nota 7).
Dopo essere rimasta parecchio tempo in quella chiesa, decisi di
andarmene. Allora raccomandai ancora una volta la mia povera anima
oscurata al dolce Salvatore nel tabernacolo: non avevo nient'altro da
offrire. Avevo già raggiunto la porta quando, di colpo, divenne tutto
chiaro e luminoso attorno all'altare maggiore e vidi sui gradini
dell'altare il Bambino Gesù seduto. Egli sorrise e tutto divenne di
nuovo luminoso anche nella mia anima.
Quando mi svegliai ero tutta piena di gioia "Mio Gesù, non essermi giudice, ma Salvatore!"
Nota
7- Anna ha dovuto soffrire non solo molti dolori fisici, ma anche
dolori morali e spirituali, anche lei ha sperimentato, come tanti altri
Santi, la solitudine, il vuoto, l'abbandono... È la tremenda notte
dello spirito vissuta anche da Santa Teresa dAvila, da San Giovanni
della Croce, da Santa Maria Maddalena de' Pazzi e da tanti altri ancora.
3 - LA MADRE DI DIO È VICINA AD ANNA CHIAMATA ALLA SOFFERENZA
Una volta vidi in sogno la Madonna Addolorata che piangeva tanto. Le chiesi il perché, e Lei mi rispose: "Piango
perché Gesù è offeso da tanti peccati degli uomini e il mondo è così
lontano da Dio che io non posso non soffrirne con il mio Gesù".
Allora
chiesi alla Madonna se potevo anch'io fare qualche cosa e Lei mi
rispose: "Tu devi soffrire molto di più di quanto hai sofferto finora".
Questo sogno avvenne nel 1905 e negli anni seguenti i dolori crebbero notevolmente (Vedi: Nota 8).
Nota
8 - Le lacrime di Maria sono un mistero di difficile comprensione e un
avvertimento. Poiché Anna vide spesso la Madonna piangere, sorge la
domanda può piangere la Madonna?
Il 17 ottobre 1954, il Papa Pio
XII nel suo radiomessaggio per il Congresso Mariano di Siracusa, disse:
"Noi abbiamo udito con grande commozione delle dichiarazioni unanimi
dei Vescovi circa il fatto che in una povera casa di un operaio, da una
statua della Madonna siano uscite delle lacrime. Senza dubbio Maria, in
cielo, è beata: essa non soffre né dolore né tristezza. Tuttavia la
Madonna non è priva di sentimento e di sensibilità: no, essa dimostra
sempre amore e misericordia verso il genere umano. Ella fu data
all'umanità come Madre quando stava ai piedi della Croce. Capiranno gli
uomini il misterioso linguaggio di queste lacrime?".
LA MADRE DI DIO VIENE A TROVARE LA SUA BAMBINA
Anche da piccola sognai più volte la Madre di Dio.
Nel maggio 1909, mentre ero sotto narcosi e mi venivano raschiate le ossa, vidi in sogno la Madonna Addolorata e Gesù Bambino.
La
mia dolcissima Madre stava sopra il mio letto e poiché anche nel sogno
soffrivo una sete tremenda, il Bambino Gesù, sorridendo, mi porse un
bicchiere d'acqua da bere.
La Madonna non disse niente: solo mi
guardava con tanta compassione come la migliore delle madri può
guardare una figlia che si trova in estremo bisogno.
PREGARE E SOFFRIRE PER RIPARARE MOLTO
Sognai
di trovarmi, insieme ad altre persone, nella cappella presso la Madonna
Addolorata; nuovamente la vidi piangere. Piangeva talmente tanto che
nella cappella si formò della nebbia. Dopo lungo tempo la Madonna prese
dal suo petto una spada e me la diede perché la consegnassi ad una
signora, lì presente, che indossava un'uniforme grigia e una cintura in
pelle fornita di un fodero, nel quale ella avrebbe dovuto infilare la
spada. Nel sogno conobbi anche chi era quella signora.
Feci
tutto quanto mi aveva detto la Madonna, quindi mi avvicinai a Lei, ed
Ella mi disse: "Bisogna patire, pregare e riparare molto!". Dicendo
queste parole mi guardò con tanta compassione e dai suoi occhi
cominciarono a scendere molte lacrime.
Feci questo sogno nell'estate del 1911.
"O mia cara, dolce Madre di Gesù, fa' che io pensi continuamente a Te!"
UNA RAGAZZA MI INTRODUCE IN CHIESA
Una volta sognai che stavo facendo un pellegrinaggio; percorrevo una strada sconosciuta alquanto lunga.
Ad un tratto vidi un alto monte ed una chiesa e salii fin lassù.
Quando
arrivai alla Chiesa, la trovai chiusa e perciò non riuscii ad entrare.
Pregai a lungo quando, a un tratto, un forte malessere si impadronì di
me perché mi resi conto di essere su un'alta montagna e in un luogo a
me totalmente sconosciuto. Immersa in questi pensieri, all'improvviso
vidi davanti a me una ragazza di sedici o diciassette anni, con i
capelli biondi. Teneva in mano una chiave d'argento e mi sorrideva, mi
apri la porta della chiesa; entrammo assieme e mi condusse all'altare
di Nostra Signora Poi mi sorrise nuovamente e sparì.
Pregai a
lungo fino a quando, alzando gli occhi, vidi che avevo davanti a me non
una statua, ma la Madonna viva che mi guardava con tanto amore. Allora
le chiesi dove mi trovavo, perché non riuscivo a capire nulla e non
sapevo come avrei potuto trovare la via del ritomo. Lei mi sorrise e mi
disse: "Adesso ti trovi a Marching, in questa chiesa consacrata a mio
onore e gloria". Ed ecco che vidi di nuovo accanto a me la ragazza
bionda con la chiave in mano; mi fece uscire e richiuse la porta con la
chiave.
Questa chiesa si trova effettivamente a un'ora e mezza
di distanza da noi ed su un'alta montagna: tutto proprio come nel
sogno. Non sono mai stata di persona in quel luogo, ma poiché lo sognai
per sette volte e sempre di sabato, un giorno chiesi ad una signora che
mi era venuta a trovare chi fosse il Patrono principale di quella
chiesa. Mi disse che la Patrona principale era la Madonna, celebrata
come "Maria Assunta in Cielo". Seppi anche che una volta quel luogo era
stato meta di grandi pellegrinaggi. Ebbi questi sogni nell'anno 1912.
"O Santa Madre di Dio, Ti ringrazio per quei sette pellegrinaggi che ho potuto compiere in sogno."
L'IMMACOLATA CONCEZIONE IN UN GRANDE SPLENDORE
Sognai
di trovarmi in una grande chiesa molto bella. Il Parroco stava
celebrando la Santa Messa alla quale io pure potei assistere. Finita la
celebrazione, il Parroco invitò i presenti a fermarsi ancora un po' in
chiesa, poiché un Padre missionario sarebbe venuto a impartire la
benedizione. La chiesa era così piena di gente che non c'era più un
posto libero. Dopo un paio di minuti arrivò il Padre missionario e
diede la benedizione, quindi, assieme al Parroco, si avviò all'uscita
che si trovava nella parte destra della chiesa.
All'improvviso,
proprio da quella parte, apparve l'Immacolata Vergine: usciva da Lei
uno splendore così grande (Vedi: Nota 9) che impallidii e quasi svenni.
Anche il Parroco e il Padre La videro e rimasero fermi in ammirazione e
venerazione davanti a Lei.
Nota 9 - L'Immacolata, che non
conobbe alcuna ombra di colpa, brilla in una luce splendida, come
conviene all'unica perfetta Immagine di Dio.
La Beata Vergine
teneva le mani giunte e sorrideva amorevolmente. Delle altre persone
presenti in chiesa, nessuna si accorse di nulla, tranne una suora che
si dedicava alla cura degli infermi, che vide solo un grande bagliore.
Uscita dalla chiesa, mi chiese di spiegarle che cos'era successo. "Mi
sembra - disse - che tu abbia visto qualcosa". Riuscii a risponderle
solo: "Ho visto la Santa Madre del Cielo!". Ripetei la frase tre volte
e a voce così alta che tutta la gente si voltò a guardartisi. In quello
stesso istante mi svegliai.
"Sia benedetta la Santa Immacolata Concezione della Vergine Maria."
LA SANTA CASA DI LORETO
Il primo maggio potei vedere in sogno la santa casa di Loreto e le vesti di Nostra Signora.
IL GRANDE ROSARIO DALLE MANI DI GESÙ BAMBINO
Il 3 maggio 1918, venerdì, festa del Sacro Gore, feci questo sogno.
Mi
trovavo in una chiesa molto grande nella quale, sulla sinistra, c'era
un altare dedicato alla Regina del Santo Rosario con il Bambino Gesù in
braccio. Stavo in ginocchio davanti all'altare e guardavo verso la
statua, quando vidi che la Madonna, sorridendomi amorevolmente, mi
porgeva un grande rosario. Il Bambino Gesù lo prese dalle sue mani e lo
diede a me (Vedi: Nota 10). Fui felicissima di trovarmi tra le mani un
così prezioso rosario con tutto il salterio e subito lo recitati
davanti al tabernacolo.
Nota 10 - La Madonna continua a
presentare il Santo Rosario in tutte la sue apparizioni; in questo caso
Gesù ne accentua il valore prendendolo dalle mani di sua Madre per
porgerlo personalmente ad Anna.
LA MEDAGLIA DELLA MADONNA
Il 9 maggio 1918, festa dell'Ascensione di Gesù, feci questo sogno.
Vidi
a oriente, dalla parte dove sorge il sole, una grande luce rossa ovale,
di uno splendore meraviglioso, che saliva con l'avanzare del sole. A un
tratto vidi in quella luce la Madonna con il Bambino Gesù in braccio e
tutt'intorno a loro una meravigliosa corona di bellissime rose e ogni
rosa aveva un colore particolare e una luminosità diversa; ai piedi
della Madonna c'era una Croce con una medaglia.
Dalla Madonna,
dalla Croce e dalle rose uscivano torrenti di raggi di una luce
indescrivibile, talmente forte che quasi non riuscivo a sopportarne
l'intensità. Nel sogno provai in tutto il corpo i dolori più acuti e
gridai talmente forte da svegliare mia madre.
IL MONTE DEI MERITI E IL MONTE DEI PECCATI
Il
16 maggio 1918 sognai di ricevere la Santa Comunione. Capii che dopo il
ringraziamento avrei dovuto percorrere una strada che però non sapevo
dove mi avrebbe portato. Dopo aver camminato a lungo, mi trovai in
un'immensa landa in mezzo alla quale vidi un enorme albero la cui cima
arrivava fino alle nubi. Andai verso questa pianta e quando vi giunsi
vicino vidi che sotto questo albero c'era la Madonna Addolorata seduta
con il Salvatore crocifisso tra le braccia; piangeva tanto e,
indicandomi un piccolo monte alla sua destra, disse: "Questo
è il monte del dolore per la guerra, della riparazione e di tutto il
bene con cui le persone buone implorano la salvezza delle anime e la
pace, portando le loro croci per amore di Gesù".
Poi la Madonna mi indicò un monte enorme alla sua sinistra, e mi disse: "Questa è la montagna dei peccati e dei sacrilegi, che invece di diminuire continua a crescere".
Nell'istante stesso nel quale guardai questo spaventoso monte, mi svegliai. "Santa Madre Addolorata, prega per noi, poveri peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen."
LA REGINA DEL SANTO ROSARIO
Il
9 ottobre 1918 sognai di vedere la Madonna del Santo Rosario elevata da
terra a metà della chiesa. Teneva in braccio il Bambino Gesù ed era
circondata da molti fasci di bellissimi fiori e da Lei usciva una luce
indescrivibile. Più volte sparì, riapparendo però dopo qualche istante
nel medesimo posto.
"O Regina del Santo Rosario, prega per me!"
Il
sabato 27 marco 1920 sognai invece che la Regina del Santo Rosario
fosse discesa dall'altare e uscita dalla chiesa, guardando nel
frattempo per tre volte tutt'intorno a Sé e verso l'altare maggiore.
La
domenica di Pentecoste del 1921, di notte, sognai la dolcissima Madre
Celeste: era così bella che non è possibile descriverla. Teneva in
braccio Gesù Bambino e tutti e due portavano sul capo una bellissima
corona di rose bianche e foglie verdi; ai piedi della Madonna pendeva
una grande Croce. Maria disparve tre volte e per altrettante volte
riapparve al medesimo posto.
Vedevo questa immagine molto in
alto, fra le nubi, direttamente fuori dalla finestra della mia stanza,
dalla quale, pur stando a letto, posso vedere la chiesa. Qualche mese
fa ebbi ancora un sogno simile e vidi la Madonna Regina del Cielo al
medesimo posto.
TUTTE LE SOFFERENZE SI CAMBIERANNO IN GIOIA
Il
mercoledì delle ceneri del 1920 sognai di essere gravemente ammalata e
di soffrire moltissimo per riparare le colpe dei poveri peccatori.
Mentre ero come immersa tra le spine, venne da me una bellissima
Signora vestita di bianco che portava tra le braccia un grande cesto di
rose fresche e di boccioli. Svuotò tutto il cesto sopra di me, sul mio
letto e disse: "Tutti i dolori fioriranno in rose". E mentre diceva
queste parole tutte le rose e i boccioli si drizzarono e crebbero e
fiorirono meravigliosamente diffondendo nella stanza un delicato e
soave profumo.
PREGA, OFFRI E SOFFRI MOLTO PER QUESTE ANIME
Il lunedì di Pentecoste, il 24 maggio 1920, sognai la dolce Madre di Dio. Mi fece vedere una lunga fila di persone e mi disse: 'Prega,
offri e soffri molto per queste anime, per la loro conversione! Tutte
queste anime devono entrare nel Sacratissimo Cuore di Gesù durante il
mese di giugno, a Lui dedicato".
Fra quelle anime c'erano anziani e giovani, ricchi e poveri. La dolce Madre di Dio mi diede una bella rosa bianca e disparve.
"Sacratissimo Cuore di Gesù abbi pietà di me e di tutte le povere anime!"
ANNA, È TEMPO CHE TU RICEVA L'ABITO
Il 1° marzo 1922, mercoledì delle ceneri, sognai la Beata Vergine vicino al mio letto; mi disse: "Anna, è tempo che tu venga rivestita".
Poi prese un abito e me lo mise indosso, proprio come si fa con una
religiosa. Mi mise anche un velo. Lo lasciò sul mio capo solo pochi
istanti, poi lo tolse e al suo posto vi mise una corona di spine e
quindi nuovamente il velo, dicendomi: "Ora dovrai soffrire ancora più di prima ". Poi pose la sua mano sui miei piedi piagati e disse: "Queste ferite si chiuderanno presto, in cambio però tu dovrai soffrire molto per gli altri... fino al tuo ritorno a casa" (Vedi: Nota 11). In sogno Le dissi: "O Mamma, se potessi stare davanti al Santissimo Sacramento solo una notte!" ed Ella mi portò allora in una piccola cappella dove era conservato Gesù Eucaristia.
Nota
11 -Anna aveva un grande desiderio di diventare suora missionaria. II
suo desiderio si realizzò, sia pure in maniera diversa, ed è questo ciò
che volle dirle la Madonna con questo sogno. Anna portò Gesù alle anime
non con la parola, ma servendosi del suo dolore.
4 - MESSAGGI DAI SANTI
Anna
contava molti amici tra i Santi; dai suoi scritti sappiamo che anche
Santa Teresina e Padre Pio da Pietrelcina le erano apparsi in sogno.
Un
giorno un'amica le chiese come appariva un Santo in una visione. Ella
rispose: "I Santi si vedono com'erano durante la loro vita, ma tuttavia
come se fossero trasparenti. Sono avvolti da raggi di luce di uno
splendore soprannaturale che non si può descrivere con le nostre povere
parole umane".
SAN LUIGI, PIO X E SANTA MARIA MADDALENA DE' PAZZI
Avevo
già visto in sogno San Luigi Gonzaga in due occasioni. Una volta vidi
il giardino di questo Santo: era pieno di fiori molto belli, come mai
ne avevo visti, ricchi di colori e di profumo. Che spettacolo
indescrivibile!
Nel giardino c'era anche il Santo Papa Pio X:
stava seduto su un trono dorato e parlava con San Luigi. Un'altra volta
vidi San Luigi e Santa Maria Maddalena de' Pazzi.
SAN FRANCESCO DI ASSISI
Una
volta sognai il serafico San Francesco di Assisi. Egli mi fece vedere
le sue stimmate dalle quali usciva un tale splendore che io quasi
svenni. Mi disse: "Bambina, tu dovrai soffrire ancora molto!".
CRESCENZIA DI KAUFBEUREN
Una
notte fra il sabato e la domenica, sognai la Beata Crescenzia di
Kaufbeuren. Vedevo la Beata molto in alto nel firmamento e lei mi
disse: "Questa mattina offri la Santa Comunione in mio onore e gloria".
Mi
svegliai subito ed ero molto triste perché sapevo che quel giorno non
avrei potuto ricevere la Santa Comunione e per questo non riuscii più
ad addormentarmi. Verso le sei, però, mi giunse la bella notizia che di
lì a poco avrei potuto ricevere Gesù nella Santa Eucaristia.
Sicuramente, in quel momento, non poteva esserci creatura più felice di
me! Come mi era stato detto, offrii la Santa Comunione in onore della
Beata Crescenzia (Vedi: Nota 12). "O beata Crescenzia, patrona del mio
ordine, prega per me, povera peccatrice."
Nota 12- La Beata
Crescenzia, nata in Germania nel 1684, per la sua povertà si vide
negato per lungo tempo l'ingresso, da lei sospirato, in un convento
francescano. Quando finalmente venne accolta, fu trattata come una
mendicante e subì penose umiliazioni da parte delle consorelle. La sua
dolcezza e la sua pazienza fecero ricredere le altre religiose che, non
solo mutarono il loro atteggiamento, ma la elessero loro superiora.
Mori il 5 aprile 1744. La fama della sua santità si sparse per il paese
e la sua tomba divenne meta di pellegrinaggi popolari, che tributarono
all'umile francescana l'affetto e l'onore che le furono negati a lungo
fin che era in vita.
SAN GIUSEPPE
Una volta feci un
sogno simile a quello appena descritto, ma con San Giuseppe; egli stava
davanti al mio letto con un viso sorridente e mi disse: "Svegliati e preparati alla Santa Comunione".
Mi svegliai subito: erano le quattro del mattino. Sapevo che quel
giorno non avrei potuto ricevere la Santa Comunione. Già nel sonno
avevo tanto sofferto per via di questa impossibilità. Mi preparai
spiritualmente davanti al tabernacolo per accogliere Gesù Eucaristia.
Due ore dopo, alle sei, ricevetti la notizia che dopo mezz'ora avrei
potuto ricevere la Santa Comunione. Chi più felice di me? Forse San
Giuseppe aveva implorato per me quella grazia e quella gioia?
"Ti
ringrazio, San Giuseppe, perché mi assisti nella mia sofferenza! Ti
prego di prendermi sotto la tua protezione e di condurmi a Gesù!"
ANNA MARIA TAIGI E SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA
Il
23 febbraio 1917 potei vedere in sogno una serva del Signore, e
precisamente la Beata Anna Maria Taigi (Vedi: Nota 13), della quale
solo una volta avevo letto qualche cosa.
Nota 13 - Anna Maria
Taigi visse a Roma. Sposa e madre, si offrì vittima al Signore. Ebbe
molte visioni che le permettevano di conoscere in anticipo diversi
avvenimenti di portata mondiale e la sorte di tante persone. Morì a
Roma il giorno 9 giugno 1837 e fu beatificata il 30 maggio 1920.
La
sognai due volte: nella prima la vidi ricevere la Santa Comunione.
Potessi descrivere il suo volto raggiante quando Gesù entrò nel suo
cuore! Con quale gioia e con quanta intimità fece il ringraziamento! La
seconda volta la vidi nel suo letto di inferma. Un'immagine da non
descrivere!
Non so chi fosse la persona che mi accompagnò dalla
Beata Anna Maria, ma comunque assomigliava moltissimo al Beato Gabriele
Dell'Addolorata. Dopo questi sogni cominciai ad avere una profonda
venerazione per la Beata Anna Maria Taigi.
"O beata Serva del Signore Anna Maria Taigi, prega per me, povera peccatrice, adesso e specialmente nell'ora della mia morte."
SANTA GEMMA GALGANI E SAN STANISLAO KOSTKA
Il
21 marzo 1917 sognai la Serva di Dio Gemma Galgani (Vedi: Nota 14). Mi
portò con sé a Lucca, dove si trova la sua tomba e qui mi fece vedere
un'urna nella quale un giorno sarebbe stato deposto il suo corpo per la
pubblica venerazione. Da quell'urna usciva un torrente meraviglioso di
luce e qui venivano schiere di pellegrini per chiedere la sua
intercessione.
Un'altra volta, era un giovedì, in sogno rividi
nuovamente Gemma. Prima di mezzanotte caddi in dormiveglia e sognai di
parlare a lungo con lei. Improvvisamente udii una voce che mi chiamava
e diceva: "Seguimi nel dolore, nella persecuzione e nell'abbandono".
All'udire queste parole, presa dall'ansia mi svegliai: era già l'una e
mezza. Mi rammaricai di aver dormito proprio in quell'ora, perché, di
solito, a mezzanotte facevo un'ora di preghiera. Quella volta, dunque,
la feci in ritardo.
Il 16 novembre 1919 sognai il piccolo
Bambino nella mangiatoia, la sua Santissima Madre Maria, San Giuseppe e
San Stanislao Kostlca.
NOTA 14 - Santa Gemma, una delle più
grandi mistiche del secolo scorso, morì nel 1903, a 25 anni, divorata
dal male, ma chiedendo, fino all'ultimo, ancora dolore. Fu guida
spirituale di parecchie anime favorite dalla grazia; una di queste fu
Mariella Klimaschka della Slesia superiore, morta nel 1956. (adesso è
Santa)
MARIA ANNA JOSEFA LINDMAYER
Il
18 novembre 1919 vidi in sogno la venerabile Serva di Dio Maria Anna
Lindmayer di Monaco di Baviera mentre, piangendo, implorava
misericordia per le povere anime del purgatorio. Maria Anna mi disse:
"Mi sei tanto cara".
SAN GIOVANNI APOSTOLO ED EVANGELISTA
Il
primo marzo 1920 sognai che San Giovanni, il discepolo prediletto di
Gesù, mi faceva vedere il tavolo dell'ultima Cena mostrandomi in
particolare il suo posto a quella mensa; poi mi disse: "Il mio posto sarà anche il tuo!".
SAN FRANCESCO LE MOSTRA LA GERUSALEMME CELESTE
Il
4 ottobre 1920 in sogno vidi ancora San Francesco di Assisi: teneva in
mano un grande rosario, dai grani color rosso sangue, delle sette gioie
di Maria. Alla croce finale era fissata una capsula di vetro e San
Francesco me la mostrò dicendomi: "Qui, in questa capsula, si vede la Gerusalemme Celeste". Lo pregai allora di permettermi di guardarci dentro, ma egli mi rispose: "Non sei ancora pronta per guardare qui dentro"; ma io tomai a pregarlo con così tanta insistenza, che alla fine me lo permise.
Già
al primo sguardo mi sembrò che tutto il corpo e l'anima si immergessero
in un bellissimo mondo mai visto, che è impossibile descrivere a
parole... e mi svegliai.
5 - ANNA E LE ANIME DEL PURGATORIO
In
questi sogni riguardanti il purgatorio (Vedi: Nota 15), Anna vede le
povere anime soffrire spaventosamente perché comprendono fino in fondo
quanto male si sono fatte non amando in pienezza il Signore. La
separazione dall'Infinito Bene per propria colpa è il massimo dei
dolori di queste povere anime. Esse soffrono un lacerante fuoco di
nostalgia verso l'eterno Amore.
In purgatorio ci sono anche
delle anime "dimenticate", perché si pensa che siano già in Cielo e
nessuno fa più, per loro, delle preghiere di suffragio. Purtroppo molti
credono che il purgatorio sia un semplice passaggio quasi indolore, ma
la nostalgia di quel Dio intravisto nell'attimo del giudizio non può
non far bruciare. Dio è santissimo e solo se l'anima è santissima può
stare davanti a Lui. E poiché Dio è anche giustissimo, ogni debito
dev'essere pagato "...fino all'ultimo centesimo" (cfr.: Mt 18,34), come
dice Gesù in una parabola. Nota 15 - Si ricordi che l'esistenza del
purgatorio è verità di fede, non credendo alla quale ci si autoesclude
dalla comunità cristiana.
È così importante pregare per queste
povere anime, che la Chiesa le ricorda tutte al Signore in ogni Santa
Messa che viene celebrata. È bene perciò che anche nella nostra
preghiera personale ci ricordiamo di loro. Un giorno saranno altri a
ricordarsi di noi nelle loro preghiere.
Per approfondire
l'argomento si raccomanda la lettura di "Preghiere per le povere anime"
(pag. 36) di D. Silvio Dellandrea. - Per ordinazioni rivolgersi a: D.
Enzo Boninsegna - Via Polesine, 5 - 37134 Verona - Tel. 04518201679.
L'AMORE DI GESÙ PER LE
POVERE ANIME
Dalle
quattro alle sei del venerdì 19 aprile 1918 sognai di trovarmi in
chiesa. Inginocchiata davanti all'altare maggiore, in adorazione di
Gesù Eucaristia, pregai a lungo. Improvvisamente divenne tutto luminoso
e vidi quel Cuore che ha tanto amato gli uomini avvolto in uno
splendore indicibile: da esso uscivano dei raggi di fuoco. Continuai a
pregare per raccomandare a Gesù molte anime. Ogni volta che pregavo per
un'anima (sia conosciuta che sconosciuta), usciva dal Sacro Cuore un
raggio che raggiungeva proprio quell'anima, che anch'io in quel momento
potevo vedere. Nel sogno pregavo dicendo: "Gesù mio, misericordia!".
D'un tratto mi trovai circondata da tante anime; sembravano tutte
abbandonate e mi dicevano: 'Anche per me!' ed erano molte, talmente
tante che non riuscivo a vederle tutte e provai una grande angoscia e
continuavo a ripetere: "Gesù mio, misericordia!". Ogni volta usciva dal
tabernacolo un torrente di luce che sembrava illuminare tutta la terra;
poi mi svegliai.
"Santissimo Cuore di Gesù, Re e centro di tutti i cuori, abbi pietà di noi."
UN'ANIMA LUMINOSA
Il 22 luglio 1918 feci questo sogno riguardante le povere anime.
Mi
sembrò di andare a trovare una donna molto ammalata; questa mi disse
che dalla sua stanza dovevo attraversare altre sei e poi fermarmi a
lungo nella settima. Feci come mi disse: attraversai sei stanze e
quando giunsi alla settima, mi trovai davanti ad una porta di vetro
attraverso la quale vidi che al di là c'erano molte persone.
Mi
prese una forte angoscia e pensai: "Certamente queste sono delle povere
anime". Tuttavia, senza esitare aprii la porta e gridai: "Mio Gesù,
misericordia per tutte voi!" e tutte mi ringraziarono con molta
riconoscenza.
Fra tutte quelle persone, una ragazza molto
giovane cominciò a parlare con me. Sul suo capo e sulle sue guance
c'era una luminosità viva e chiara, cosa che non notai sulle altre che,
al contrario, avevano un aspetto molto sofferente. Questa ragazza piena
di luce mi disse che da viva era appartenuta alla nobiltà e che stava
ancora espiando i suoi peccati, particolarmente quelli della lingua e
della vanità (era orgogliosa della sua bellezza). Poi prese la mia mano
destra e la tenne davanti alla sua bocca per farmi sentire quale calore
doveva sopportare per quei peccati: dai suoi denti usciva un tale
calore che, nel sogno, credetti mi si fossero bruciate anche le ossa
della mano. Ebbi paura e per questo continuai a recitare delle
giaculatorie. Le chiesi quindi se con preghiere del tipo "Gesù mio,
misericordia" potevo portar loro un po' di sollievo. Mi rispose che nel
medesimo istante nel quale da parte di un cuore pentito venivano
recitate delle giaculatorie per loro, esse provavano un grande conforto
e sollievo.
Allora pregai a lungo in quel modo e tutte quelle anime si misero a piangere, tranne quella luminosa.
Poi questa mi prese per mano, mi condusse alla finestra e disse: “Vedi, qui fuori c'è il mondo e il mondo, cieco, non pensa quanto duramente dovrà essere tutto espiato”. Guardando fuori vidi tanta gente che passava.
L'anima
tutta luminosa si mise a sedere vicino a un tavolino; le altre, invece,
non si mossero dal loro posto. Vedendola triste le chiesi di dirmi se
c'era ancora qualcosa che non andava bene per lei, così avrei pregato
con più diligenza. Le dissi anche: "Se preferisci scrivere, allora
scrivi ciò che ti manca" e le porsi un foglio con una matita. Lei
cominciò a scrivere; sulla prima riga c'era scritto: "Ho bisogno di una
Messa"; purtroppo non riuscii a leggere il resto e neppure il suo nome.
Tutto però era scritto molto bene, con una calligrafia molto bella.
UNA FOLLA DI ALTRE ANIME
Quando
le altre videro questo, cominciarono a chiedere di poter fare la stessa
cosa, per cui dissi loro: "Scrivete anche voi tutto ciò che vi manca" e
diedi loro foglio e matita. Purtroppo, non potei leggere nulla di
quanto avevano scritto, perché i fogli erano tutti grigi. Mentre queste
povere anime scrivevano un sacco di cose, io continuavo a recitare
giaculatorie per loro e dissi: "Per ognuna di voi che siete qui offro
una Santa Comunione" e nel medesimo istante cominciarono a ringraziare
e a piangere. Poi dissero che la Santa Comunione, la Santa Messa e il
prezioso Sangue di Gesù erano per loro di infinito conforto e sollievo.
Allora, nel sogno, pensai che ero rimasta in quel luogo abbastanza a
lungo e che era ora di andarmene.
UN RAGAZZO DI DICIOTTO ANNI
Mentre
mi guardavo intorno, vidi seduto in un angolo, un ragazzo di circa
diciotto anni. Teneva in mano un rosario e piangeva amaramente. Andai
da lui e gli dissi: "Non mi dimenticherò di te e farò anche per te
tutto ciò che farò per le altre". Ne fu molto contento e mi ringraziò.
Poi
l'anima tutta luminosa mi prese per mano e mi disse: "Ora sono le
dodici" ed io ripetei: "Il Signore Gesù abbia misericordia per tutte
voi; non vi dimenticherò!" e quindi me ne andai. Però non erano le
dodici, ma le cinque del mattino.
"Mio Gesù, misericordia per tutte le povere anime del purgatorio."
IL FANCIULLO DI DODICI ANNI
Il
21 ottobre 1918 sognai un ragazzo di dodici anni morto poco tempo
prima; pur così giovane, si trovava anche lui in purgatorio.
Mi disse che stava soffrendo moltissimo la sete e mi chiese di pregare per lui, perché aveva un caldo tremendo.
LA FANCIULLA DI OBERDOLLING
Il
12 gennaio 1919 sognai che una ragazza, tra i quattordici e i sedici
anni, veniva nella mia stanza. Quando mi prese la mano per salutarmi,
la sentii completamente gelida e quindi le chiesi: "Sei così fredda
perché sei uno spirito?" ed ella mi rispose: "Sì,
ed è per questo che sono venuta da te, per dirti: 'Prega per me';
nessuno lo fa da molto tempo, perché tutti mi credono ormai nella
visione beatifica di Dio, mentre invece sto ancora soffrendo in
purgatorio". Allora le chiesi di dove fosse ed ella mi rispose
che era di Oberdolling. Le consigliai quindi di ritornare dai suoi
parenti: "Può darsi che anche loro riprendano a pregare per te".
Quella
povera ragazza andò, come le avevo detto dai suoi congiunti, ma passata
un'ora bussò nuovamente alla mia porta e mi disse piangendo: "I miei
parenti non hanno pregato per me" e continuò: "Quando morii ebbi come
potente avvocata la Santissima Vergine, ma anche la patrona di cui ho
portato il nome e un'altra santa vennero in mio aiuto". Mi disse anche
il nome di queste sue protettrici, ma una volta svegliata, non riuscii
più a ricordarli. Le risposi: "Stai tranquilla: pregherò molto per te",
ed ella aggiunse: "La mia patrona mi aveva già predetto tutto questo:
grazie a lei, infatti, so anticipatamente i conforti che riceverò".
MI TROVAI IN PURGATORIO E VIDI DEI CONOSCENTI
Il primo marzo 1919 sognai per tre volte il purgatorio e ogni volta tra quelle anime riconobbi dei conoscenti.
Sabato
29 novembre 1919 sognai di essere in purgatorio e vidi le anime
soffrire in maniera indicibile. Non è proprio possibile descrivere
tutta la sofferenza di queste povere anime! Vidi fra loro anche dei
conoscenti, morti già da parecchi anni, che soffrivano moltissimo.
LA MIA SOFFERENZA È COME FRESCA RUGIADA
Il
25 luglio 1920 sognai di una donna che avevo conosciuto e che era morta
già da molti anni; era ancora in purgatorio e mostrava di soffrire in
maniera indicibile. Vedendola così le dissi: "Per quanto io abbia
sofferto moltissimo fino ad ora, il mio patire non è niente in
confronto al tuo: è come fresca rugiada!" Quella donna mi raccomandò
tanto: "Prega per me".
6 - ANNA, BERSAGLIO DI SATANA
Tra i dolori che afflissero la vita di Anna, non vanno dimenticati i durissimi e prolungati attacchi del demonio.
Come
disse il Santo Curato d'Ars: "gli amici di Dio sono sempre in duro
combattimento col demonio e specialmente coloro che, con amore e
fedeltà, si interpongono per la salvezza delle anime".
Quando
Satana, col permesso di Dio, tormenta duramente un'anima, viene vinto
proprio dal sacrificio di questa creatura: è proprio l'offerta di
questo sacrificio che impedisce al diavolo di far del male ad altre
anime. Queste sofferenze riparatrici sono però molto pesanti per chi ne
è colpito, perché la rabbia del demonio si scatena in maniera tremenda
su chi gli toglie un'anima.
Grande è il mistero della malvagità
di Satana e del suo odio. I tormenti che Anna dovette patire da parte
del demonio furono prove permesse da Dio. Il suo direttore spirituale,
a conoscenza di tutto, così testimonia: "Anche se immersa nelle
tenebre, tormentata, percossa da Satana, la povera Anna non si rifiutò
mai di accettare la volontà di Dio. Diceva sempre il suo 'sì' e
manifestava in questo modo il suo totale abbandono e la sua insondabile
fiducia nell'aiuto della grazia di Dio. Quando la sua anima era immersa
in un'angoscia mortale, si rivolgeva con una fiducia illimitata al
Sacro Cuore di Gesù dicendogli: 'Sacratissimo Cuore di Gesù, io confido
in Te!'. Questa giaculatoria le era tanto cara e le dava grande forza".
LA GIOVANE DI HIENDORF E IL MALIGNO
Molte volte e a lungo ricevetti dei duri colpi dal maligno.
La
notte fra il 13 e il 14 ottobre 1918 fu molto dolorosa e sopportai
molte sofferenze. Erano le due e mezza di notte quando udii una
carrozza che proveniva al galoppo da Hiendorf, passando quindi davanti
alla chiesa.
Compresi subito che questa carrozza era venuta a
prendere il sacerdote perché portasse il santo Viatico ad una giovane
di quel paese che era molto ammalata. Dopo pochi minuti la carrozza
ripartì velocemente verso Hiendorf. Accompagnai spiritualmente il
Salvatore lungo quel viaggio, pregandolo con fervore perché concedesse
a quella povera ragazza di riceverlo nell'Eucaristia così da compiere,
unita a Lui, il grande viaggio verso l'eternità.
Pregai per
quella ragazza fino alle quattro e mezzo, poi caddi in un sonno molto
leggero, ma solo per pochi minuti. Quel breve tempo fu però sufficiente
perché potessi avere un sogno bruttissimo. Mi sembrava che il maligno
fosse lì vicino a me e mi percuotesse così duramente e così a lungo da
togliermi quasi il respiro. Il diavolo mi disse che mi picchiava perché
avevo pregato tanto per quella ragazza di Hiendorf. "Questa faccenda -
disse - non ti deve interessare!". Sempre nel sogno, cominciai a
gridare con tutte le mie povere forze. Nel frattempo udii delle persone
sotto la finestra della mia camera e riconobbi la voce del Parroco che
diceva: “Anna, Lei deve andare subito a Hiendorf; la figlia del sindaco
è morta!”, ma io non potevo muovermi perché continuavo a ricevere
colpi. Sentii mia madre che diceva: "Svegliati e non gridare così
forte; ti sentono fino in strada e già qualcuno dei vicini è venuto a
bussare!". Io volevo risponderle: "Sì, mamma, ma è morta la figlia del
sindaco di Hiendorf!". Avrei voluto rispondere, ma non riuscii a
pronunciare neppure una sillaba.
Intanto continuavo a invocare
con tutto il cuore il santissimo Nome di Gesù e dopo alcuni istanti mi
svegliai del tutto. Erano quasi le cinque del mattino. Dopo questo
brutto sogno mi sentii così debole da non riuscire a parlare. Rimasi
così gravemente indebolita e disfatta per tutto il giorno, che era come
se tutte le mie membra fossero state spezzate in due.
Ho avuto molte altre volte sogni così tremendi e quasi sempre ne uscivo talmente distrutta da non riuscir neanche a parlare.
TU NON DEVI SCRIVERE A NESSUNO!
La
notte dal 5 al 6 novembre 1919 sognai che il maligno mi percuoteva di
nuovo e diceva: "Tu non devi scrivere a nessuno, non devi interessarti
degli altri" (Vedi: Nota 16) e continuava a percuotermi e a minacciarmi.
NOTA
16 - Satana cerca di impedire che venga fatto in qualsiasi modo dei
bene, anche quel po' di bene che può produrre una lettera e la povera
Anna lo dovette sperimentare a sue spese, sopportando le tremende
percosse con le quali il demonio colpiva il suo corpo, soprattutto le
sue piaghe ed i suoi piedi scorticati. Ciò nonostante Anna non smise
mai di scrivere lettere, portando conforto a chi era nell'avvilimento e
speranza a chi era nella disperazione.
PER CHI SOFFRI?
Una
volta sognai che qualcuno batteva alla mia porta. Dissi: "Avanti!".
Entrò una persona spaventosamente brutta che mi domandò subito: "Per
chi soffri?". Risposi: "Per Gesù, solo per Gesù!". Appena dissi "Per
Gesù", quell'individuo prese la mia mano destra e mi percosse con essa
quanto poté, sbattendola anche contro la sponda del letto. Poi mi colpì
duramente sulla testa e lasciò la stanza con orrende bestemmie.
Ogni
volta che scrivo una lettera a una persona per aiutarla con qualche
buona parola, oppure quando mando un libro a qualcuno, subito in sogno
ricevo una quantità di percosse dal maligno.
Il 20 gennaio 1920
sognai di nuovo che il maligno mi volesse percuotere violentemente, ma
non riusciva a prendermi. In cuor mio, chiamavo il santissimo Nome di
Gesù e per questo il nemico era arrabbiatissimo con me. Per più di
un'ora non mi lasciò in pace. Sempre in sogno, quando il diavolo si
avvicinava, io cominciavo a gridare con tutte le forze. Udivo mia madre
che cercava di svegliarmi, ma il maligno, nonostante io invocassi il
santissimo Nome di Gesù, non se ne andava. Comunque, non poteva né
venirmi molto vicino, né percuotermi.
"Sacratissimo Cuore di Gesù sii il mio rifugio, sia quando sono sveglia, sia quando dormo!"
Il
20 e il 24 dicembre 1920 sognai nuovamente il maligno. Nel sogno del
primo marzo 1921 il diavolo mi percuoteva molto forte e diceva: "Adesso
potrai gridare davvero!", ma pur dicendo questo mi tappava la bocca.
Il
21 dicembre 1921 sognai di essere a letto, con la mano destra
abbandonata lungo la sponda, quand'ecco venire il demonio che cominciò
a graffiare e a scuoiare la mia mano. Ogni volta che cercavo di
sollevarla, egli la tirava giù di nuovo. Mi svegliai e vidi che
effettivamente avevo la mano a penzoloni lungo la sponda del letto.
DURI COLPI DAL DEMONIO
Alla fine di maggio del 1921 sognai il diavolo.
Verso
la metà della notte, dopo una giornata veramente dolorosa, caddi in un
breve torpore e vidi in sogno il maligno vicino al mio letto che
percuoteva quanto più poteva le mie ferite.
LA TESTIMONIANZA DI UNA PERSONA AMICA
Una
persona che ha regolarmente assistito la povera Anna, così racconta nei
suoi scritti: "Il bene che Anna fece, con la parola e con l'esempio,
non poteva piacere a Satana. Anna mi ha detto spesso (e sua madre lo ha
confermato) che il demonio andava da lei di notte e la percuoteva,
talvolta anche in sogno. La maggior parte delle volte Anna non poteva
gridare forte, ma solo sospirare. Sua madre spesso si svegliava e
capiva subito che il maligno era di nuovo là e da là non si allontanava
fino a che Anna non veniva cosparsa di acqua santa.
Talvolta
teneva tappata la bocca di Anna e le diceva: 'Prova a gridare se sei
capace'. Altre volte la picchiava sui suoi poveri piedi piagati.
Anna
mi raccontò spesso che, a causa delle percosse del maligno, quasi
sempre riportava delle graffiature e delle tumefazioni in tutto il
corpo. Spesso, appena il diavolo arrivava alla sua vista, Anna cadeva
in svenimento per la paura.
Se Anna pregava per la conversione
di qualche anima, l'ira del demonio non aveva limiti; infuriato le
gridava: “Non posso prendere te, questo lo so, ma tu non devi
interessarti delle altre anime; non ti permetto di strapparle dalle mie
mani. Tu non devi pregare per nessuno”.
L'ULTIMO FEROCE ATTACCO DI SATANA
Questo
fatto è riportato dalla sorella di Anna, Kathi: "Il 9 agosto 1925,
alcuni mesi prima della morte di Anna, il Parroco le volle portare la
Santa Comunione alle quattro del mattino, perché poi alle cinque doveva
partire. La nostra mamma si alzò quindi alle tre e mezza e subito andò
nella stanza di Anna; la vide immobile nel letto: sembrava dormire.
Stava ritornando sui suoi passi per andare a vestirsi, quando sentì un
colpo pauroso. Si voltò di scatto spaventata: Anna giaceva nell'angolo
della stanza con il viso sul pavimento, raggomitolata come un verme. I
denti superiori erano rotti, la lingua gonfia e bucata da parte a
parte. Sanguinava dalla bocca e dal naso, sopra l'occhio sinistro c'era
una profonda ferita, simile a quella che si vede sul volto di Cristo
nella Sindone.
Anna non sarebbe mai stata capace di rialzarsi,
né avrebbe potuto muoversi per i suoi piedi piagati. Era stata sbalzata
lontana dal letto, oltre il comodino; un ultimo attacco furioso
dell'inferno a questa creatura piena di dolori che aveva strappato
tante anime al demonio.
La caduta le procurò anche conseguenze
mentali: da quel momento, infatti, spesso le sue parole divennero
confuse. In certi periodi, comunque, ritornava alla piena conoscenza".
7 - ANNA PREVIDE COSE FUTURE I BRANI SCRITTI
Una
volta sognai un Padre cappuccino che stava seduto al mio tavolo e
correggeva degli scritti. Mentre stavo ad osservarlo, mi capitò sotto
gli occhi un foglio su cui erano scritte tre righe con l'inchiostro e
il resto con la matita Poi, il Padre cappuccino mi diede in mano quei
brani scritti dicendomi qualche cosa che però non capii.
Due
giorni dopo questo sogno, che avvenne il primo novembre 1915, ricevetti
da un reverendo Padre una lettera nella quale mi si chiedeva se ero
disposta a scrivere la vita di una giovane, compagna di sofferenza, che
era morta da poco, riordinando anche le sue annotazioni (Vedi: Nota
17). Risposi affermativamente a questo invito e pochi giorni dopo
ricevetti tutto il materiale occorrente. Sfogliando queste pagine, ad
un tratto riconobbi chiaramente il foglio che avevo visto così
chiaramente nel sogno: tre righe scritte con l'inchiostro e il resto a
matita.
Possa quella cara compagna pregare anche per me, presso il trono della divina misericordia!
NOTA
17 - È volere di Dio che vengano scritte e conosciute le vite di anime
sante tanto sofferenti, perché coloro che poi le leggeranno possano
essere spronati, da questi grandi esempi, ad abbandonarsi alla volontà
del Signore ed anche perché venga richiesta la loro intercessione.
PORTATA IN CHIESA SU UNA POLTRONA
L’11
maggio 1917 sognai di trovarmi fuori dalla nostra cappella, dove il
Parroco stava facendo una predica che aveva come soggetto la nostra
cara Madre celeste.
Finita la meditazione, mi sembrò di essere
entrata in chiesa, dove era solennemente esposto il Santissimo
Sacramento. Ero su una poltrona, posta in obliquo proprio vicino
all'altare maggiore, davanti al Signore. L'accesso all'altare era
coperto da un tappeto rosso.
Ero piena di gioia perché potevo
stare così vicina al Santissimo. Poi mi svegliai e mi trovai nuovamente
nel mio letto di sofferenza.
Il 20 maggio, nella festa
principale della patrona della Baviera, veniva fatta una processione
dalla chiesa alla cappella e di là nuovamente in chiesa dove, alla
fine, veniva impartita la benedizione con il Santissimo Sacramento. In
questa occasione ebbi la grande gioia di parteciparvi (Vedi: Nota 18)
proprio come avevo visto nel sogno, poiché delle persone buone mi
portarono fuori dalla cappella dove, appunto, il Parroco tenne una
predica. Anche il resto avvenne esattamente come nel sogno.
Sia lodato e benedetto il Santissimo Sacramento dell'Altare ora e sempre!
NOTA
18 - Quanti pochi adoratori si trovano oggi nelle nostre chiese, benché
non manchino né le occasioni, né il tempo.... Una sola cosa manca: lo
zelo e l'amore per il Signore! Anche per questa mancanza gravissima
devono fare riparazione le anime generose che si sacrificano per gli
altri.
LA STATUA DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Nella
notte dal 31 agosto al primo settembre 1917, feci un sogno bellissimo e
indescrivibile sul Cuore Immacolato di Maria (Vedi: Nota 19). Una voce
mi disse per ben due volte: "Oggi riceverai una bella statua che raffigura Maria col suo Cuore Immacolato". Una volta sveglia, non pensai più al sogno.
Era
di sabato e nel pomeriggio il piccolo studente ospitato dalla signora
Rainer di Elsendorf mi portò proprio una bella statuetta del Cuore
Immacolato di Maria.
"Dolce Cuore di Maria, sii la mia salvezza!"
NOTA
19 - Il Cuore di Maria è il simbolo del suo amore materno, ma è un
Cuore Immacolato e quindi il suo è amore purissimo, espressione viva di
quelle parole: "Ecco la serva del Signore..." (Lc 1, 38). Questo Cuore
Immacolato deve trovare il suo posto nelle nostre case, nelle nostre
famiglie e dentro di noi; solo allora il Cuore Immacolato di Maria
"trionferà" su Satana e sui suoi collaboratori.
UN'ANIMA TORNA A DIO E UNA BIMBA VOLA IN CIELO
La
sera di tutti i Santi del 1919, sognai di vedere un'anima, fino a quel
momento molto lontana dalla fede, fare la Confessione generale da Padre
Wolfang.
Poi vidi anche che la sorellina di quest'anima sarebbe presto tornata a casa, nella terra dell'eterna felicità.
LA CARTOLINA DEL PADRE
Il
9 novembre 1919 sognai di ricevere una cartolina firmata da due Padri.
Non riuscii a leggerne il testo, ma solo l’indirizzo. Uno dei due Padri
era stato qui nella festa del rosario. Vidi che raccontava all'altro
qualcosa di me, ma non capii che cosa.
Otto giorni dopo ricevetti la cartolina proprio come avevo sognato.
QUESTA SARA’ LA TUA TOMBA
Il 29 febbraio 1920 sognai di essere in un cimitero, forse in quello di Mindelstetten.
Dopo
essere passata attraverso alcune file di tombe, vidi vicino alla croce
della Missione una signora che mi invitò a seguirla. Mi condusse presso
una tomba aperta, piena di bellissimi fiori ancora freschi. Ovunque
nella cappella, anche sulle pareti, era pieno di fiori. Quella signora
mi disse: "Questa sarà la tua tomba" e così dicendo mi condusse in
chiesa e lì, alla sinistra del banco della Comunione, accanto alla
sacrestia, c'era una fossa scavata da poco: era colma di rose rosso
sangue. La signora tornò a dirmi: "Questa sarà la tua tomba". A questo
punto mi prese per mano e mi condusse fuori dalla chiesa, passando
dalla parte destra. Ci trovammo in una specie di grande nicchia, simile
ad una grotta, cinta come da una corona di gigli e di rose molto belle.
Per
la terza volta, quella signora mi disse: "Questa sarà la tua tomba.
"Allora le dissi: "Signora, sono contenta di sapere che avrò una tomba,
ma che me ne farò di tre?". Ma la signora sparì, e non ebbi quindi
risposta (Vedi: Nota 20).
NOTA 20 - Questo sogno delle tre tombe si è poi avverato alla lettera.
Era
naturale che Anna venisse deposta nella tomba del suoi (prima tomba),
ma il Parroco, che solo molto tempo dopo venne a conoscenza di questo
quaderno e quindi di questo sogno, volle farla seppellire in un posto
presso il quale i fedeli potessero facilmente passare (seconda tomba in
cui il corpo di Anna rimase fino al 26 luglio 1972).
Da allora
la serva di Dio è deposta nella nuova chiesa (terza tomba), dalla parte
destra, come descritto. Tutto l'anno vicino a quella tomba ardono molti
ceri e non passa giorno senza che vengano delle persone a riflettere, a
ringraziare o a chiedere aiuto.
Sono molti quelli che testimoniano la forza della sua Intercessione.
IL "MEMORARE" IN ONORE DEL SACRO CUORE DI GESÙ
Il
6 maggio 1920 sognai di essere davanti al Santissimo Sacramento;
recitavo il "Memorare" al Sacro Cuore di Gesù ed ero piena di gioia.
Una
volta sveglia, però, pensai: "Eppure, non esiste un 'Memorare' al Sacro
Cuore di Gesù, o almeno, io non ne ho mai sentito parlare".
Due
giorni dopo ricevetti da una suora, mia conoscente, una novena al
Sacratissimo Cuore di Gesù con il "Memorare". La preghiera era proprio
così come l'avevo recitata nel sogno!
8 - ALTRI SOGNI
CROCIFISSA CON CRISTO
Dopo
la morte di Anna fu trovato un foglietto a quattro facciate, scritte di
suo pugno, sul quale era descritto come aveva ricevuto le stimmate.
Questo il contenuto.
"La
notte del 4 ottobre 1910, festa di San Francesco, come ogni giovedì,
feci l'Ora Santa, spiritualmente raccolta davanti al Santissimo
Sacramento. Dopo aver pregato per un po' di tempo, mi vidi circondata
da una luce meravigliosa che penetrava tutto il mio spirito e il mio
corpo. In questo mare di luce vidi il dolcissimo Salvatore che mi
disse: "Io ti ho chiamata ad essere riparatrice del mio Santissimo
Sacramento. Alla santa Comunione tu proverai quei dolori della mia
passione con i quali ho salvato te, povero niente. Soffri, offri e
ripara in silenzioso nascondimento". Poi il dolce Salvatore disparve.
Tremavo tutta e piangevo sui miei peccati pregando il Signore di essere
misericordioso e benigno con me, povera peccatrice.
Era frattanto venuta l'una di notte, ma non potei chiudere occhio, così cominciai a prepararmi per la Santa Comunione.
Al
mattino, quando il reverendo Parroco venne per portarmi Gesù
Eucaristia, mentre diceva le preghiere iniziali vidi uscire dalla
Santissima Ostia cinque raggi di fuoco che, come un lampo, mi entrarono
nel cuore. Avvertii subito un acutissimo dolore. Quando ricevetti la
Santa Comunione, sentii dentro di me un tal fuoco che credetti di
bruciare.
O mio Dio, sii misericordioso con me!
Con questi miei dolori, partecipai da allora, senza alcuna interruzione, ai dolori del Salvatore (Vedi: Nota 21)."
NOTA 21- Anna visse per ben 15 anni la passione di Gesù, di questa cosa furono a conoscenza solo pochissime persone.
SUI CAMPI DI BATTAGLIA
Durante la guerra, molte volte fui presente in sogno sui campi di battaglia e potei assistere ai combattimenti.
Una
volta mi trovai su un campo rumeno nel bel mezzo di una grande
battaglia: tutto era avvolto in una nebbia di fumo e di vapori. Era
buio: solo il fuoco degli spari, che facevano cadere le pallottole come
grandine, illuminava il campo. Mi trovavo vicinissima ai nostri soldati
che cadevano a terra, uno dopo l'altro; tra loro vi erano anche molti
miei conoscenti. Anche se il nemico era molto vicino e quindi poteva
vedermi, continuavo ad andare su e giù lungo la linea di fuoco; ogni
volta che gli spari illuminavano il volto dei nostri soldati, li vedevo
coperti di sudore; le loro guance erano come quelle dei moribondi e
gemevano paurosamente. Alcuni soldati mi vedevano e mi gridavano: "Sta'
davanti a me! Sta' davanti a me!" e io continuavo ad andare dall'uno
all'altro. Ogni volta che uno gridava: "Sta' davanti a me!", venivo
investita da innumerevoli pallottole che, colpendo me, risparmiavano i
soldati (Vedi: Nota 22).
Quanto dev'essere stata tremenda quella realtà per i soldati, se un semplice sogno era stato per me così sconvolgente e pesante!
Nota
22 - Con questi fatti Dio ha voluto dimostrare alla generosa e paziente
Anna, ma anche a noi, come le ardenti preghiere e le silenziose offerte
del propri dolori possano donare grande aiuto anche ai combattenti sui
fronti di guerra e a tutti coloro che soffrono per le più diverse
ragioni.
UNA CROCE IMMENSAMENTE GRANDE
Il
10 ottobre 1918 feci questo sogno: vidi che una persona mi dava una
croce immensamente grande. La pose davanti a me, ma era talmente grande
e pesante che non riuscivo assolutamente ad alzarla e neppure a
spostarla leggermente dal, suo posto. Questa croce era adornata da
perle preziose e da pietre nobili e splendeva come un cristallo.
Rimasi
incantata a guardarla, provandone intimamente una grande gioia, quando,
a un tratto, vidi aprirsi da solo il coperchio di questa croce e ne
vidi l'interno. Dentro era scritta in ogni sua parte con una bellissima
calligrafia, ma non riuscii purtroppo a leggere nulla. Il braccio
orizzontale era straordinariamente decorato e in mezzo stava scritto il
mio nome: "Anna Schaffer".
MARTIRE PER LA CHIESA
Il
primo febbraio 1919 sognai il Vescovo di Salisburgo: mi diede la sua
santa benedizione, poi tenne una predica nella quale si augurava che la
Santa Madre Chiesa uscisse vittoriosa anche da questa lotta (Vedi: Nota
23). Allora io risposi: "Preferisco diventare martire, piuttosto che la
Santa Chiesa venga ferita anche in maniera lieve ".
Nota 23 -
Tutti! cristiani dovrebbero amare in questo modo la Santa Chiesa.
Quanti oggi la criticano invece di invocare su di essa lo Spirito
Santo! Ogni vero cristiano dovrebbe pregare tutti i giorni per la
Chiesa sofferente e insidiata e in particolare per tutti i suoi
ministri.
UN BOUQUET DI FIORI PER UN MARTIRE
II
30 marzo 1920, martedì, vidi in sogno due Angeli, ciascuno dei quali
aveva un meraviglioso mazzo di fiori con rose fresche e garofani. Ogni
bouquet era avvolto in un velo nero. Chiesi loro per chi erano quei
fiori ed essi mi risposero che erano per un'anima (un uomo) morto da
poche ore, come un martire. Uno degli Angeli mi disse: "Quando muore
qualcuno come martire, lo onoriamo con i fiori. E i fiori in questo
caso sono particolarmente belli per le molte sofferenze patite da
questo martire".
Dicendo questo mi fece vedere anche uno di questi mazzi di fiori.
VIENI, ADESSO PUOI VENIRE CON NOI
Il 2 agosto 1920 sognai che due ragazze, vestite di bianco, entravano nella mia stanza dicendo: "Vieni, devi venire con noi!".
Mi aiutarono a vestirmi in fretta e mi condussero via. Mi portarono
attraverso un giardino nel quale c'erano tanti fasci di spine più alti
della mia statura. Mi pungevano mani, piedi e tutto il corpo, tanto che
mi usciva sangue dappertutto. Vedendo questo le mie accompagnatrici
sorridevano, dicendo: "Tutto per il Signore, che ti vuole tanto bene!".
Arrivata
alla fine del giardino, tutto si fece luminoso e io vidi il caro
Salvatore circondato da un innumerevole stuolo di vergini. Portavano in
mano delle palme e camminavano come fossero in processione. Le mie
accompagnatrici mi condussero vicino a Gesù che mi diede la sua santa
benedizione.
Porterò volentieri tutte le mie croci e le mie pene: grazie a queste, alla mia morte potrò andare in Paradiso!
Il
primo novembre 1920 passai una notte molto pesante e in preda ad una
forte sete. Verso le quattro del mattino mi addormentai e sognai che il
mio Angelo custode mi portava un bicchiere d'acqua.
COME ANNA CATERINA EMMERICH
Il 26 aprile 1921 feci un sogno che inizialmente mi procurò molta angoscia, ma che poi mi diede molta serenità.
Vidi
un signore con una barba folta che entrava nella mia stanza assieme a
due signore. Appena li ebbi salutati, l'anziano signore pregò le due
donne di lasciarci soli, perché doveva dirmi alcune cose importanti in
privato.
Quando uscirono, mi disse: "Ora la devo visitare fino
infondo e il mio segretario dovrà riportare tutto per iscritto". Vidi
in effetti vicino a me uno scrivano. Un grande timore mi invase quando
cominciò a visitarmi. Iniziò dai piedi e dettava ogni cosa al
segretario. Non riuscivo a capire la maggior parte delle cose che
diceva, capii solo le ultime parole: “...proprio come la giovane
Emmerich di Diilmen!” (Vedi: Nota 24).
Dopo aver detto queste
parole, si mise a pregare e quindi riprese a visitarmi. Io non dovevo
dirgli niente mentre svolgeva il suo lavoro. Prese quindi anche le mie
mani e, come prima, capii solo l'ultima frase, sempre identica:
"...proprio come la giovane Emmerich di Dúlmen!".
Quanto fui felice di uscire da un sogno così pesante!
NOTA
24 - Anna Schàfter, nella sua riservatezza e umiltà, non avrebbe mai
osato paragonarsi ad Anna Caterina Emmerich, la grande mistica tedesca
che ricevette le stimmate nel 1812 ed ebbe importanti visioni. Anche
questo dimostra che ella scrisse alla lettera i suoi sogni.
AL SERVIZIO DI GESÙ PER LA SALVEZZA DI UN FRATELLO
Il
30 maggio 1921 sognai un uomo gravemente ammalato in una stanza.
Qualcuno mi disse: "Prega molto per quest'uomo, perché riceva
degnamente i Sacramenti degli infermi!
Dopo due giorni venni a
sapere che un uomo che io conoscevo bene si era ammalato gravemente;
morì di lì a due giorni, dopo aver chiesto e ricevuto i Sacramenti
degli inferni.
LA GRANDE MISERIA
Il 30 luglio
1921 vidi in sogno due suore di un convento. Una disse: "C'è una grande
carestia che comporterà molti sacrifici!". L'altra suora mi prese con
sé e mi fece vedere quale grande miseria c'era fra la gente. Una
tristezza funerea aleggiava ovunque e molti morivano. Ovunque non si
sentivano che pianti e lamenti. La gente, però, aveva ripreso a
pregare, chiedendo a Dio che mettesse fine a quel castigo e promettendo
al Signore di convertirsi e di migliorarsi. Una suora diceva a quelli
che incontravamo: “Solo se vedrà penitenza e riparazione il Signore
ritirerà la sua mano!”
UNA RICHIESTA PER ME
Nella
domenica dedicata alla consacrazione della chiesa, sognai un grande
campo di grano. Ai margini c'era un signore dall'aspetto cupo che
disse: "Attraverso questo campo di frumento passa la strada della vita"
e mi mostrò una lunga strada che era cosparsa di molte spine (Vedi:
Nota 25). Poi mi raccomandò di stare molto attenta alle spighe che si
trovavano sui lati della strada, affinché il vento non le rompesse,
"perché al tempo della mietitura - mi disse - ogni spiga dev'essere
ritta e questo lavoro è richiesto a te".
Nota 25 - Anna vede la
sua strada come una via piena di spine. Il frutto che maturerà da
quelle spine, cioè da quei dolori, è un ricco campo di frumento con
molte spighe preziose, simbolo delle grazie, nessuna delle quali deve
andare perduta.
UNA VISIONE DEL VENERDÌ SANTO
Anna ha dettato alla signorina Rosa Imlauer quanto segue.
“Il
25 aprile 1923 vidi il dolce Salvatore che mi mostrava una corona di
spine su ciascuna delle quali vi era una goccia di sangue.
Mi
trovai di colpo nell'orto degli ulivi. Vedevo il Salvatore che pregava
e sudava sangue. I discepoli erano lontani e si erano addormentati.
Vidi
anche il momento nel quale il dolce Salvatore fu fatto prigioniero e
come, poco prima, i soldati e i servi del sinedrio caddero al suolo, e
poi, quando gli legarono le mani e lo trascinarono via.
Vidi anche come questi lo condussero davanti a Pilato e davanti al gran Consiglio.
Lo vidi patire tutto solo in carcere: era così buio e freddo ed Egli era da tutti abbandonato.
Lo
vidi poi davanti a Pilato e ancora carico della pesante Croce.
Inizialmente il corteo attraversò una larga strada, poi piegò in un
vicolo molto stretto, quindi passò attraverso una porta. Qui, Gesù
cadde dolorosamente al suolo. Poi il corteo salì verso il Calvario.
Vidi
come il dolce Salvatore venne inchiodato alla Croce ed assistetti anche
alla sua morte. Erano lì la Santa Madre di Dio, San Giovanni e Maria
Maddalena che, da dietro, strinse i piedi di Gesù.
Durante tutta
questa visione io partecipai ai dolori del Signore (Vedi: Nota 26). In
confronto a ciò che il nostro Salvatore patì per noi, anche il castigo
della nostra morte è ben poca cosa.
Ebbi questa contemplazione dalle quattro del pomeriggio fino alla mezzanotte del 25 aprile:
NOTA
26 - Come tutte le grandi anime riparatrici, anche Anna fu fatta
partecipe della passione dolorosa di Gesù. Qui il mistico sognare è
diventato una reale visione e un'esperienza dolorosa. Le sue
espressioni circa questa penosa esperienza sono molto semplici, ma il
suo dolore fu sicuramente molto grande: ella, infatti, fu immersa con
il Signore nella sua indicibile agonia.
È un'altissima grazia
poter soffrire per, con e come Gesù, che, unico vero innocente, ha
assunto su di sé tutte le sofferenze possibili per ricondurre noi
uomini all'amore del Padre.
TRE GIORNI IN CIELO
Wally Knoferl, una povera sarta di Pforring, l'11 luglio 1951, dichiarò all'Arcivescovo Mons. Michele Buchberger quanto segue:
"Nel
1925 ebbi spesso l'opportunità di far visita alla cara Anna Schdffer.
Una volta mi raccontò un sogno meraviglioso, che ancora oggi ricordo
con commozione.
In quell'occasione Anna mi attirò molto vicino a
sé per potermi parlare a bassa voce. Mi disse: 'Wally, pensa, sono
stata tre giorni in Paradiso!'. Le risposi: 'Bene, Anna, com'è
andata?'. E Anna mi raccontò: 'Mentre
stavo pregando, fui rapita dal mondo. La mia vita pendeva soltanto da
un sottilissimo filo. Le nubi si aprirono e apparve un giardino
meraviglioso pieno di fiori, nel quale potei camminare a lungo. Ad un
certo punto mi vennero incontro tante vergini e ciascuna di esse fece
un inchino davanti a me. Quando ripresi a camminare vidi arrivare dei
giovani, molto alti, e in mezzo a loro mi venne incontro una Signora la
cui bellezza non è minimamente descrivibile. Mi prese per mano e mi
disse: Anna, vieni, ora verranno per te i giorni più difficili.
Coraggio! Il mio divin Figlio ti ricompenserà di tutto!'.
'Ciò
che ebbi la fortuna di vedere, non te lo posso descrivere. La dolce
Madre di Dio mi condusse più avanti, su una piazza e disse: Guarda, qui
sarà la tua abitazione per tutta l'eternità! Io guardai e vidi anche il
Santo Padre, in Roma, che mi impartiva la sua benedizione.'
'Fu tremendo, poi, quando dovetti ritornare nel mondo!'
A
questo punto Anna cominciò a piangere con tanta amarezza e soggiunse:
'Ed ora, Wally, non vorrei altro che morire...'. Allora le chiesi di
raccontarmi solo un po' com'era il Paradiso, ed ella mi rispose: 'Non posso descriverti tutte le meraviglie che il Buon Dio dona a coloro che lo amano'.
Ed io le chiesi ancora: 'Ma in Paradiso troveremo le cose che ci sono
qui in terra?'. Capendo cosa intendevo dire, mi rispose: 'Sì,
lì ci sono anche prati e boschi, torrenti e montagne, abitazioni e
palazzi, ma tutto è trasparente e spiritualizzato, mentre qui in terra
tutto è inquinato dalla maledizione del peccato!'.
UN GRAZIE DI TUTTO CUORE
A
te, cara Anna, un grazie di tutto cuore per la tua coraggiosa
accettazione della sofferenza, per tutto l'amore di riparazione che hai
donato a Gesù e alla Madonna Addolorata; grazie anche per il tuo
apostolato che ha salvato tante anime e per il tuo "Quaderno dei
sogni", specchio radioso della tua vita benedetta, che tu hai scritto
immersa nel dolore.
Nonostante la nostra paura di soffrire, vogliamo imparare a pregare come tu hai pregato:
"Gesù,
voglio patire senza lamentarmi. Ti ringrazio e ringrazio il tuo
Sacratissimo Cuore di avermi offerto la possibilità di diventare per
mezzo del dolore, simile al tuo Cuore Divino. Ogni istante della mia
vita voglio che passi nel volere di Dio e nella sua lode!".
NOVENA AD USO PRIVATO
O
buon Padre del Cielo, noi ti ringraziamo con tutto il cuore di averci
donato in Anna Schàffer una sorella che è stata esempio di fedeltà fino
alla Croce e una grande avvocata.
Fa' che, come lei, sappiamo
dire un sì coraggioso alla tua santissima volontà. Per la sua
intercessione, donaci la grazia del tuo aiuto.
Fa' che la tua
serva sia presto innalzata alla gloria degli altari, così la nostra
anima sarà sempre più fiduciosa e piena di riconoscenza e loderà la tua
bontà, per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore. Amen.
È
raccomandabile offrire la Santa Messa e fare la Santa Comunione nei
giorni della novena e, in circostanze particolari, far anche celebrare
una Santa Messa pregando Anna di intercedere presso il Signore.