LA PATERNITÀ SPIRITUALE DI PADRE PIO
Il rapporto spirituale e mistico che intercorse tra due anime singolari
come quelle di Luigina e Padre Pio, merita un'attenta pausa di
riflessione ed una trattazione tutta particolare.
L'unione fra queste due anime, se è stata meravigliosa, è anche molto
misteriosa. E tanti avvenimenti non sono giunti fino a noi perché
velati dal segreto celeste. Come poter percepire i palpiti spirituali
che senza posa intercorrevano fra due spiriti eletti e prediletti dal
Signore e dalla Madre di Dio? Molti sono stati i punti in comune che
hanno fatto vibrare all'unisono due «vittime offerte» come Padre Pio e
Luigina! E il punto base è senz'altro la sofferenza!
Fortunatamente, grazie al Cappuccino Padre Tarcisio da Cervinara,
sappiamo quanto basta per penetrare, almeno in parte, il rapporto di
alta mistica che ha unito le nostre due Figure. Padre Tarcisio conobbe
personalmente Luigina a San Giovanni Rotondo nel 1953 quando egli stava
accanto a Padre Pio, come sacrista del Convento.
Lasciamo pertanto allo stesso Padre Tarcisio il racconto di quanto è
accaduto nell'arco di un venticinquennio, cioè fino alla morte di
Luigina.
«La mamma di Filomena portò Luigina da Padre Pio negli anni venti,
quando, preoccupata per i fatti singolari che succedevano alla piccola,
la mamma volle avere un giudizio personale del Padre, che già era
conosciuto come grande «Anima di Dio» e portava le stigmate di Gesù
Crocefisso.
L'intervento del Padre però si fece sentire con continuità per questa
giovane figlia spirituale. E Gina è stata testimone di molti segni
particolari di Padre Pio verso di lei.
Ad esempio durante gli anni della guerra, che furono particolarmente
difficili per lei, era ammalata, senza lavoro e non aveva di che
sfamare e vestire i fratelli e la sorella. Ma, durante tutto quel
periodo, ricorda che ogni mattina appena sveglia trovava sul comodino i
soldi necessari per il fabbisogno della giornata. Era il Padre che
provvedeva, anche materialmente, a farle pervenire il necessario.
Gina intanto aveva un santo desiderio: conoscere la ferita del costato
del Padre. Si era durante l'Anno Santo del 1950 ed un giorno Padre Pio
andò da lei in bilocazione: «Ho capito! Sei curiosa e te lo devo
concedere» e le mostrò la ferita del costato. Passato poco tempo le
venne il desiderio di conoscere anche le stigmate delle mani e
constatare se le mani presentassero dei fori. E ancora,
accondiscendente, Padre Pio si fece vedere e togliendosi i guanti
mostrò a Gina le mani ferite. «Vedi? e poi dicono che questo è
“eczema”!» Era questa, infatti, la voce che circolava, messa in giro
dai denigratori del Padre. - «Senti, ne dicono tante a me e ne dicono
tante a te, perché ne hanno dette tante a quell'Altro che ci ha
preceduto nella sofferenza!».
Il secondo ed importante «impatto» di persona con il Padre, avvenne nel
1953 dopo che Gina fu incolpata di appropriazione indebita di varie
somme di denaro nella ditta romana in cui era cassiera.
Con il cuore gonfio di dolore Luigina corse a San Giovanni Rotondo per
parlarne con Padre Pio e consigliarsi sul da fare.
Padre Pio, come un vero padre, la trattenne per parecchi giorni e la
tranquillizzò sul suo avvenire. Ma Luigina non aveva soldi e non sapeva
come fare. Il Padre, a cui tante persone davano elemosine per i poveri,
passò del denaro a Gina per il soggiorno e, prima che lei rientrasse a
Roma, le diede anche il necessario per il viaggio».
Padre Tarcisio appena scoprì le virtù di Luigina, si accorse che
«qualche parola» andava al di là di quelle che erano «le parole
ordinarie», perciò coltivò sempre questa santa amicizia. Anche quando
lasciò San Giovanni Rotondo, l'amicizia continuò e, passando lui da
Roma, non lasciava mai di farle visita o di telefonarle.
Padre Tarcisio si è sempre chiesto quali fossero «le somiglianze» di
Gina con Padre Pio ed ogni volta la prima che balzava agli occhi era la
grande sofferenza, portata da ambedue con eroismo, con amore.
«Gina mi ha confidato che ogni volta che scendeva al Gargano chiedeva a
Gesù di poter partecipare alle sofferenze del Padre e fu sempre
esaudita. Mi diceva: «La Mamma e Gesù non mi hanno mai negato una tale
grazia». Anzi una volta mi confidò che si scambiavano perfino le
sofferenze.
Il 24 Aprile 1965 Padre Pio stava molto male. Le persone che
l'attorniavano non ne capivano nulla. Telefonai a Gina e le disse che
pregasse la Madonna perché ci lasciasse ancora sulla terra Padre Pio.
«Mi telefoni domani», rispose. Il giorno seguente la richiamai e le
dissi che il Padre si era ripreso ed aveva perfino celebrato la Santa
Messa. Però venni a sapere che Gina era a letto e non si poteva muovere
perché tutta sofferente. Aveva chiesto su di lei le sofferenze del
Padre perché potesse scendere in Chiesa a confessare.
Il 5 Agosto 1966 Gina arrivò a San Giovanni Rotondo perché il giorno
dopo, il 6, era un giorno particolare nella vita spirituale del Padre.
Assistette alla Santa Messa e poi incontrò il Padre che le ordinò di
andare al Santuario di San Michele a pregare per ambedue. Gina ubbidì
ma al pomeriggio quando tornò stava molto male. Si mise pertanto a
letto. Doveva però ripartire per andare in Terra Santa e chi le stava
vicino la sconsigliò di intraprendere il viaggio.
Ma durante la stessa notte Padre Pio andò da lei, in bilocazione e le
disse: «Stai tranquilla! Tutto passerà presto e andrai in Terra Santa.
Appena la nave si staccherà da terra tu ti sentirai benissimo ed io ti
accompagnerò e ti sarò vicino». Infatti, partì ed appena la nave si
staccò dal porto di Brindisi si sentì benissimo. In Palestina poi, a
Gerusalemme, al Getsemani, a Betlemme e a Nazaret sentì continuamente
il profumo intenso del Padre. Si accorse che non solo la aveva
assistita ma le si era reso anche presente.
Ai primi di Maggio del 1967 Gina venne a San Giovanni Rotondo per
conferire con Padre Pio di cose urgentissime e molto delicate. Al
termine del colloquio le disse: «Ehi! scappa subito a Roma e mettiti a
letto, altrimenti non ti alzerai neanche per Pentecoste». Gina non capì
il perché di quest'ordine, ma ubbidì. Dopo una diecina di giorni,
passando io da Roma, mi fermai a salutarla. Mi confidò che, secondo
l'ordine del Padre, si era messa subito a letto e quello era il primo
giorno che poteva mettere i piedi a terra.
Il 10 Agosto, passando ancora da Roma visitai Luigina ma la trovai a
letto molto ammalata. Alle mie domande mi rispose che soffriva
parecchio. «Anche Padre Pio è molto sofferente», le dissi. Luigina
allora mi spiegò che stava offrendo una Novena di sofferenza alla Mamma
perché Padre Pio fosse alleggerito delle sue.
L'offerta ottenne al Padre di ristabilirsi prontamente e di ritornare
al suo ministero sacerdotale.
Passato qualche mese, sempre durante una mia visita, ritrovai Gina
gravemente ammalata. - «Gina, le chiesi, come fai a sopportare tante
sofferenze?» Di risposta lei: «Stai tranquillo! Ho sopportato tutto
molto bene perché ben tre volte Padre Pio è venuto a consolarmi».
Quando Luigina si trovava a San Giovanni Rotondo parecchie volte chiese
al Signore di poter partecipare alle sofferenze che Padre Pio pativa
mentre celebrava la Santa Messa. E Gesù l'accontentò sempre. Così potè
vedere che dalla fronte del Padre scendevano delle gocce di sangue che
cadevano sull'Altare. Era il momento della Incoronazione di spine.
Nel 1966 mentre pregava in Chiesa, e Padre Pio era nel matroneo, vide
uscire dal cuore del Padre come una forte luce rossa che si proiettava
sul Tabernacolo. Chiese al suo Angelo Custode cosa fosse. La
spiegazione fu: «È l'amore di Padre Pio per Gesù Sacramentato!» Gina
poi osservò lo stesso fenomeno durante l'ultima Messa del Padre, il 22
Settembre 1968.
A Roma il 15 Agosto 1968 Padre Pio si mostrò a Gina e le disse: «
Ti
voglio a San Giovanni Rotondo». Gina aveva un itinerario già
prestabilito a cui non poteva rinunciare. Lasciò però tutto e ubbidì
come sempre. Il Padre, appena la vide, le disse: «Beh, sei venuta!»
Il 23 Agosto seguente in confessionale Padre Pio le confidò che tra un
mese sarebbe morto e soggiunse: «
Non dire niente a nessuno». Gina presa
dallo sgomento disse: «Padre, e quando non ci sarete più, noi come
faremo?» E il Padre con dolcezza: «
Andrai innanzi al Tabernacolo. In
Gesù troverai anche me!»
E Padre Pio morì esattamente il 23 Settembre! Quando arrivò la morte
del Padre tutti si domandarono il «perché»! Gina allora lo chiese alla
Mamma. Ecco la risposta: «Ci voleva una grande vittima nei momenti
attuali della Chiesa!»
L'11 Ottobre successivo, allora festa liturgica della Maternità di
Maria, la Mamma mostrò a Luigina come avvenne il transito di Padre Pio.
Vide il Padre, dopo la sua morte, volare al Cielo e nell'entrarvi
andargli incontro una folla enorme di anime che festose gridavano in
coro: «
Noi siamo salvi per te».
Lo stesso giorno, sempre durante la visita della Mamma, vide accanto a
Lei il Padre con le stigmate che mandavano fasci di luce.
Noi sappiamo però che alla morte del Padre le stigmate sparirono, e
questo fatto fece molto parlare nei mesi che seguirono.
Gina, vedendo il Padre Pio con le stigmate che emanavano raggi di luce,
chiese alla Mamma una spiegazione. La Madonna rispose: «
Padre Pio Mi
aveva chiesto che le stigmate si chiudessero almeno alla sua morte. Ed
lo l'accontentai, esaudendo il suo spirito d'umiltà. Le ferite sono
chiuse solo esteriormente, perché i fori sono sempre là, tra le ossa.
Vi sono sempre le stigmate, come resta sempre trafitto anche il cuore.
Lo vedrete alla sua esumazione».
Dal 13 al 16 Ottobre 1968 Luigina fece un pellegrinaggio a Lourdes per
accompagnare degli ammalati. Arrivati a Savona uno sconosciuto la
insultò nel modo più inverecondo. Lei tacque e continuò il viaggio con
una gran pena nel cuore. Arrivata a Lourdes e sistemati gli ammalati si
recò nella Grotta per aprire il suo cuore alla Madonna. E ne ricevette
tanta consolazione!
Il pomeriggio era splendido e decise di fare la Via Crucis. Gina però
aveva ancora il cuore un po' triste ed angosciato. Mentre saliva,
fermandosi alle varie Stazioni, vide ad un tratto, nel Cielo, la Mamma
Fulgida e Gloriosa e ai lati i suoi due Padri Spirituali e santi
protettori: Pio XII e Padre Pio!
La visione la tranquillizzò definitivamente. Passai da Roma qualche
anno più tardi. Era l’11 Maggio 1976. Luigina soffriva di quel
dolorosissimo male che volgarmente è chiamato «Fuoco di Sant'Antonio».
Non solo le si era diffuso a tutto il corpo ma anche alla testa. Questa
le sembrava che scoppiasse dal dolore. «Ho avuto tanta paura, perché mi
sembrava, ad un certo momento, di diventare come pazza, e che la testa
dovesse scoppiare. Allora mi venne in aiuto Padre Pio e mi
tranquillizzò». Egli infatti, pose le sue mani sul capo di Gina e il
male si calmò. «
Poco a poco anche il corpo starà meglio. Ma
ricordati!», soggiunse, «
tu ti sei offerta e se ti sei offerta, io sono
venuto per aiutarti».
Gina mi confidò che in tutte le sofferenze, soprattutto quando erano
più acute, pensava alle sofferenze del Padre, in special modo a quelle
provocate da Stigmate, e soggiunse: «Ogni volta che pensavo alle
sofferenze di Padre Pio, mi si presentava davanti la Passione di
Cristo. E nelle sofferenze di Gesù e quelle del Suo Servo ritrovavo
sempre la gioia, la dolcezza e la forza per superare le mie tante pene».
Dopo questi vari esempi è facile comprendere che le due anime si siano
capite e fra loro ci sia stata correlazione di amore per Dio e per la
sofferenza.
Prima di terminare racconterò ancora un fatto. Luigina chiese alla
Madonna, anche dietro mia richiesta, se la missione di Padre Pio fosse
terminata sulla terra. La Mamma le si mostrò con Padre Pio accanto, e
le indicò un calice posto in alto. Da quel calice, bello, grande e
d'oro, scendeva tanta luce sull'umanità. La Mamma disse: «
Ecco il
calice che Padre Pio ha riempito ed ora si riversa a beneficio
dell'umanità». Allora Gina chiese: «Ma il Padre libera ancora le Anime
Sante del Purgatorio?» «
Ne ha liberate moltissime quando era in vita,»
disse la Mamma, «
ma ne libera ancora di più ora che è in Paradiso». A
Gina premeva un'altra domanda e chiese: «Mamma, per la glorificazione
del Padre?» La Mamma con un dolce sorriso, rispose: «
Stai tranquilla!
Ci penserò io. E quando avverrà, tutti resteranno meravigliati
dell'intervento con cui Gesù glorificherà il Padre».
A questo punto si potrebbero ancora riportare altri fatti, semplici ed
eccezionali, che riguardano la vita di Luigina, ma è preferibile, per
il momento, fermarci qui e ricordare lei, accanto a Pio XII se diversi
per estrazione, cultura e missione, restano due «figure giganti» della
Chiesa contemporanea e faranno parlare di loro, sempre più, negli anni
a venire.
Luigina vicino a loro può sembrare piccola, un vero «granello di
senape» come Gesù amò chiamarla. Ma questo granello per le virtù che ha
vissuto in modo eroico, per il coraggio e per la sua ininterrotta
carità, per i doni ricevuti, può ben figurare accanto a Pio XII e Padre
Pio. D'altronde il fatto che questi due uomini di Dio si siano occupati
di lei, e siano stati gratificati dal valore delle sue sofferenze,
dimostra che fu tenuta in massima considerazione da ambedue. E per
ognuno fu una figlia spirituale non comune, e brillava della luce del
Cielo e profumava degli effluvi del Paradiso.
Gesù e la Madonna hanno tessuto una meravigliosa rete d'amore fra i tre
e la loro unione spirituale non ebbe mai pause sulla terra.
Ora poi, che sono in Cielo, la loro comunione con la Santissima Trinità
e Maria SS.ma è perfetta e rimarrà in eterno.