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V.

TU AMI MARIA. MA CHI L'AMA NON SEI TU: SONO IO CHE L'AMO IN TE

Gesù: Fratello mio, poiché la mia vita è vita tua e la Madre mia Madre tua, ti è facile imitare la mia pietà filiale verso di lei. Non devi imitarmi solamente come un discepolo imita il maestro, o come un cristiano in terra imita il suo celeste patrono. Io sono per te più che un modello posto davanti agli occhi; sono un principio interno di vita.

2. Tu vivi di me. Le mie disposizioni devono diventare le tue. Io sono il ceppo della vite, di cui tu sei un tralcio; la medesima linfa circola nel ceppo e nei tralci. Io sono il capo e tu un membro del mio corpo mistico; nel capo come nelle membra scorre il medesimo sangue. Quando sei puro, io sono puro in te; quando sei paziente, io sono paziente in te; quando pratichi la carità, sono io che la pratico in te; tu vivi, ma in realtà sono io che vivo in te; tu ami mia Madre, ma sono io ad amarla in te. Comprendi ora perché godi tanto nell'amare Maria? Sono io che in te gioisco nell'amarla.

3. Tu partecipi alla mia vita; manca però ancora molto perché la mia vita in te sia perfetta. Se lo fosse, penseresti, sentiresti, vorresti e agiresti in ogni cosa come me. Sono ancora troppi gli ostacoli che tu frapponi al libero esercizio della mia attività in te. Troppo spesso tu mi condizioni come la cella condiziona un carcerato. Ti è necessario rimuovere questi ostacoli. Bisogna che con sforzi generosi arrivi a pensare i miei pensieri, a volere i miei voleri; bisogna che completi ciò che manca alla mia vita in te. Tu partecipi alla mia pietà filiale verso mia Madre; ma questa mia pietà filiale verso di lei è ben lontana dall'essere perfetta in te. Ti è necessario rimuovere gli ostacoli, per giungere, non senza sforzi generosi, ad assumere verso la Madre mia i miei stessi pensieri, i miei sentimenti, i miei voleri, la mia attività. Bisogna che tu completi quello che in te manca alla mia pietà filiale verso mia Madre.

4. Cominci ad intuire, almeno in parte, ciò che cerco di rivelarti riguardo alla tua devozione verso Maria? Si tratta per te di amare mia Madre perché io stesso la amo; si tratta di amarla come io stesso la amo; si tratta di amarla con lo stesso amore con il quale io la amo.

Invito al colloquio: O Jesu dulcis, o Jesu pie, O Jesu fili Mariae!