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GESÙ HO DATO BOTTE AD UN MIO FRATELLO! GESÙ HO DATO BOTTE AD UN MIO FRATELLO!

AMICO - Gesù, sono imperdonabile, forse, ma devo confessarti che mi sono sfogato, come un vigliacco, su un ragazzo più piccolo permettendomi il lusso di prenderlo a botte, come se fosse un orsacchiotto qualunque. Mi trovavo nervoso e sull'agitato... e davanti ad un po' di storie che quello ha fatto, mi sono messo a menarlo per far vedere la mia superiorità. Lì per lì mi sembrava giusto, poi mi sono sentito un verme, soprattutto davanti a tutte le dichiarazioni che io faccio contro il razzismo e l'emarginazione. Mi verrebbe voglia di prendermi a schiaffi!
Certe volte, non mi capisco: mi ribolle tutto dentro quando qualcuno dei grandi si mette a fare il gradasso con me e mi stuzzica o mi da pedate, come con un pallore e quando lo faccio io ... con quelli che sono inferiori a me, sia in casa che fuori....
Chi ci capisce qualcosa con questa testa che mi ritrovo?
Non è che la testa mi serva solo per pettinarmi!.... Quando mi viene in mente, poi, che tu hai detto che quello che avremo fatto al più piccolo l'abbiamo fatto a te... mi cadono le braccia e mi sembra di averne picchiati due e non uno solo! Perdonami, Gesù!

GESÙ - Già fatto, amico terremoto.
Bisogna che tu impari a controllarti di più, ad accettare meno di essere nervoso, come dicono i grandi, e a non permetterti di fare quello di cui, poi, subito ti penti. Prima di fare qualunque cosa devi riflettere seriamente se quello che stai per fare vale la pena o no, senza reagire immediatamente, come fa il cane, quando gli si tira la coda. E tu non sei una bestiolina, ma un uomo!
Non devi scoraggiarti di far fatica ad educarti, a domare la tua belva, ma con pazienza e perseveranza, sapendoti anche dare qualche frustata solenne, imparare a mortificarti un po' a ridurre il tuo corpo in schiavitù, cioè a diventare padrone di te stesso. E non è piccola cosa.
Che si cresca in altezza e in peso è un fatto naturale, ma per diventare padroni di sé comporta un lungo lavoro, paziente e continuo sulle proprie passioni e sui propri istinti, fatto con forza e decisione, senza permettersi scuse né piagnistei ... dopo, come il classico coccodrillo. Una buona lezione da dare alla tua impetuosità sarebbe che alzandoti da qui te ne vai diritto diritto da quello che hai malmenato e gli chiedi scusa, dichiarandoti... quello che sei e, magari, facendogli un piccolo regalo, se conosci i suoi gusti. Facendo così ogni volta, costringendoti a umiliarti pubblicamente, stai pur certo che, poco alla volta, il palloncino dell'ira si sgonfia!

AMICO - Questo mi costa un poco, mi sento diventare tutto rosso già a pensarlo. E se ci fossero dei miei amici che sentono e che lo vengono a sapere?

GESÙ - Meglio ancora: la lezione sarebbe più efficace. Io certo sarò presente e mi congratulerò con te, perché ci vuole certamente più coraggio a fare questo che a picchiare uno inferiore di anni e di forze!:..
AMICO - E va bene! Promesso. Non posso permettermi il lusso di diventare un violento, un prepotente e soprattutto mi sconvolge l'idea che i pugni vanno a te.
Quanta pazienza ti occorre, mio amico carissimo e malmenato. Mi dà fiducia solamente la tua fiducia e un po' la serietà che voglio metterci nel correggermi per diventare un galantuomo, non un bestione temibile, come un gorilla senza gabbia, pericolo della città.
Ti chiedo ancora scusa, Gesù, e vado a chiedere scusa alla mia vittima; speriamo che la trovi disponibile e non combini altre fesserie.
(Gesù e se … me la prenderà in santa pace porgendo l'altra guancia!) Mammina aiutami, perché il momento è drammatico ed io mi sento terribilmente debole... e confuso! Fa che non rovini tutto!