GESU’, IO SPERO TUTTO DA TE

AMICO - Ciao, mio amico Gesù! Oggi voglio che tu mi spieghi bene che cosa vuole dire "avere speranza" perché non vorrei fare proprio confusione; dai grandi io non ci capisco niente: dicono di credere in te, poi sono sempre disperati e dicono: "Speriamo!" con una faccia da morto che non fa sperare proprio nulla di buono.
Non può essere che la speranza di essere tuo amico e di venire con te in Paradiso sia come quella che ho di non essere interrogato quando non sono preparato. Non ti pare? Gesù, sarebbe un rischio... Spesse volte mi è andata male! A me pare che, se ho fiducia in te, veramente, su tutto quello che ci hai detto e ci hai promesso non mi permetto di avere dubbi ed incertezze e che se anche dico "speranza" voglio dire: "certezza". Mi spiego. Tu hai detto, Gesù, che per amore nostro ti sei fatto nostro fratello; da Dio sei diventato uomo perché noi potessimo diventare Dio; figli come te del Padre e partecipare alla gran festa che è il Paradiso eternamente. Mi segui? Se io dico: "Speriamo che sia così"! è come se dicessi, sotto sotto, "speriamo che non sia una presa in giro"! ....che è una bella mancanza di fiducia in te. Non ti pare? Sperare, per me è avere la certezza che tu sei un amico di parola e quello che hai detto lo mantieni.. Mi sbaglio?

GESÙ - No, amico mio, non ti sbagli, io non cambio di parola, ed è tutto vero quello che vi ho promesso e anche già dato perché già voi siete una cosa sola con me, uniti al Padre nello Spirito Santo, con nel cuore già la gioia che è la mia grazia.
Forse, i grandi, fanno quella faccia perché poggiano la loro speranza non sulle mie promesse, ma sui loro pasticci, giocando un po' d'azzardo, come fai tu per l'interrogazione: vivono cioè come se non mi conoscessero e poi "sperano" che la loro vita finisca bene, come tu, se non studi, di essere promosso. Sarebbe giusto?
Papà ha mandato me in mezzo a voi, perché sapeva che ci venivo volentieri a fare la sua volontà, sapeva che vi sareste perduti altrimenti, conciati come siete a causa del peccato. Ed io vi ho detto tutto quello che dovevo dirvi e vi ho insegnato come dovete fare per essere miei amici e miei fratelli, ma non potevo fare di più. Vi ho lasciato anche lo Spirito Santo perché vi ricordi tutto quello che vi ho detto e vi dia la forza di seguirmi, ma sta a voi "pedalare" – per raggiungere il traguardo che è la grande festa del Cielo.
Caro amico mio, capisci bene, allora, che "sperare" è davvero, come dici bene tu, avere la certezza di raggiungere quella meta che io vi ho indicato percorrendo, giorno per giorno, quelle piccole tappe quotidiane che già vi fanno sperimentare il Paradiso nel cuore, perché pensate come me, amate come me, vivete con me. Tutte le buone opere che farai: preghiera, ubbidienza, studio, lavoro, gentilezza verso tutti, gioco a tempo opportuno... diventano come la tua "maglia rosa" verso il traguardo e la certezza della vittoria e del trionfo finale. La medaglia che ti ho preparato vale più di tutti i tesori della terra ed il trionfo sarà il più spettacolare e senza fine, ma è necessario che tu pedali sul serio, generosamente e gioiosamente, con nel cuore sempre la tua meta che è Dio-Amore.
Io ti aspetterò sempre qui, con il rifornimento quotidiano sia del Pane Eucaristico, sia del nostro incontro d'amicizia e di studio del percorso.

AMICO - Grazie, amico Gesù, sei veramente unico! Mi piace questa speranza che mi fa pedalare con nel cuore la certezza di una vittoria in cui tu sarai il mio premio e la Madonna mi darà il suo bacio.
Voglio mettercela tutta, trascinando dietro tanti gregari miei amici che, sono certo, mi seguiranno, e se proprio non lo vogliono, mi farò un bel distacco da tutto e da tutti in "solitaria"!
Ciao, Gesù!...
Non sentirti mai solo nel Tabernacolo, perché io ti voglio pensare sempre, perché ti voglio tanto bene. Un bacione! Ricordati sempre, però, Gesù, che io spero, non solo di una tua spinta prevista dal regolamento, ma che tu mi porti fra le tue braccia....