GESÙ, MIO AMICO CROCIFISSO!

AMICO - Gesù, mio carissimo e irripetibile amico, se pensarti chiuso a chiave nel Tabernacolo mi fa stringere il cuore, perché mi sembra che tu ci debba soffrire lì, stretto stretto, mi fa certo meno impressione di quando ti guardo crocifisso sulla croce.
Si dice degli uomini di oggi, ma anche una volta, non scherzavano: prendere un uomo e crocifiggerlo con chiodi a dei legni, per poi lasciarlo pendere conficcato a terra...
Deve essere stato un dolore terribile, Gesù, sentire prima i chiodi entrare e poi tutte le carni spaccarsi e tirare sotto il peso del corpo ... un povero corpo che era già tutto flagellato, quasi fatto a pezzi dalle fruste di quei disgraziati di soldati, che si erano sfogati su te.
E la,corona di spine che ti lacerava le tempie e ti entrava nella fronte.... Solo il demonio poteva mettergli una così mostruosa fantasia per farti tanto soffrire.
Quando sento raccontare la tua passione mi vengono i brividi e non vedo l'ora che finisca, perché mi fa soffrire... Per te non è stato un racconto, ma un fatto, un terribile fatto, che tu hai voluto subire per farci vedere: e come ci vuoi bene, e come si sopporta il dolore e si perdona, -anche a chi ci vuole tanto male.
Sei veramente buono, Gesù, e come saremmo ingrati se non ti amassimo veramente.

GESÙ - Grazie, mio amico, di quello che mi dici e della compassione che hai per, me, quando pensi alla mia passione cruenta. Eppure, sai, quello che ho sofferto nel corpo è nulla, a paragone di quello che ho sofferto nel cuore, trovandomi al centro di tanto odio, di tanta ingratitudine!
Dove erano tutti quelli che avevo guarito, che avevo sfamato, tutti quelli che avevo risuscitato, che avevo risanato, ai quali avevo dato la vista, l'udito ?...
Dove erano tutte le persone che dicevano di volermi bene... gli apostoli stessi erano scappati via, era rimasto solo Giovanni con mia Mamma!
Mentre pendevo in un mare di dolori, che mi facevano tremare in una convulsione spaventosa, tutti mi oltraggiavano, mi schernivano, e, quel che è peggio, insultavano mio Papà, pretendendo che mi liberasse dalla croce. Credimi, sono state veramente ore terribili.
Mi ha sostenuto l'amore immenso, che mi aveva portato ad affrontare tutto, per salvare l'umanità a prezzo del mio sangue e perché speravo che, guardando a me crocifisso, poi, gli uomini avrebbero creduto nell'amore e mi avrebbero amato come fai tu, mio carissimo e fedele amico.
In quei terribili momenti avevo presenti le sofferenze di tutta l'umanità: tutti gli affamati, i violentati, i torturati, tutte le lacrime e le grida degli innocenti, dei perseguitati ... e tutto offrivo, insieme con la mia sofferenza, nello stesso mio Calice, al Padre, perché tutto avesse significato di espiazione e di salvezza.
Solo l'amore può vincere il dolore, l'amore è più forte della stessa morte.

AMICO - Sai, Gesù, con la televisione anche i grandi si sono abituati a veder soffrire; fanno di quei film; delle volte, che fanno spavento, tanto sono pieni di assassinii terribili; la mafia non scherza in cattiveria ... e la gente è diventata abbastanza insensibile alla sofferenza degli altri e non sopporta nemmeno la propria ...Quello che sembra non capire più è tra un fatto e un film e soprattutto, tra una certa storia e la tua storia...
Tu, Gesù, hai sofferto tutto questo per me ! Sono certo che l'avresti fatto anche solo per me.

GESÙ - Sì, mio amico, e sulla croce ti vedevo e ti pensavo e mi dava la forza la certezza che tu mi avresti creduto e amato, come stai facendo. Il tuo amore mi ricompensa di tanta sofferenza, di tanta ingratitudine; ed è la mia gioia poterti assicurare il Paradiso con me.
(Parla a Gesù come il cuore ti suggerisce!...). Mammina mia, tu che eri presente allo strazio di Gesù sul Calvario e ne hai condiviso le pene, aiutami ad averle sempre impresse nel mio cuore; in modo che anch'io sappia amare generosamente Lui come mi ha amato.