GESU’, COSA VUOI CHE IO FACCIA DA GRANDE?

AMICO - Ciao, mio amico adorato, oggi voglio parlarti di problemi seri che mi interessano un sacco: uno in modo particolare: "Che devo fare quando sarò grande?
Te lo chiedo, Gesù, perché tutti hanno le idee chiare e sparano con certezza: "Io farò questo, io farò quest'altro". Io pure dico le mie, ma quando ne dico una che mi sembra la più certa di questo mondo, passo poi a dirne subito un'altra, altrettanto certa. E passo così dal fare il medico, il pilota, il calciatore, a sposarmi e al fare il prete.....
Chi ci capisce qualcosa?
Oltre tutto te lo chiedo, non solo per avere un parere, ma perché vorrei fare veramente la tua volontà, perché tu solo sai quello che è bene per me e, attraverso me, per gli altri.

GESÙ - Grazie, mio inseparabile amico, di essere venuto e di confidarmi la tua pena. Non devi preoccuparti assolutamente di questa instabilità nell'orientare la tua vita. È normale che tu sia incerto nella direzione da prendere e non lo sono meno i tuoi compagni, che asseriscono tante cose.
Non è questo il momento di certe scelte.
Alla vostra età bisogna mettercela tutta per porre le fondamenta per la costruzione e, tanto più sono solide e profonde, tanto più vi si potrà costruire sopra grattacieli e non castelli di carta.
Ora è tempo di crescere sani: mangiando, dormendo, giocando quanto basta, tanto da conservarsi un fisico atletico, ben disposto a sopportare la fatica; poi è il tempo di studiare il più possibile, non solamente quanto richiede la scuola, ma quanto è utile per la vita, senza mai perdere "tempo", che è un grande dono che Papà vi ha fatto, insieme con l'intelligenza e la libertà.
È necessario che, anche, ti eserciti manualmente a saper essere autosufficiente in tante arti e mestieri che la vita richiede e che la fanno bella, in modo da essere anche tu un creatore in piccolo come il tuo Papà, Creatore di tante cose meravigliose, che fanno stupendo l'universo.
Devi crescere, pulcino mio, e poi vedremo cosa saprai diventare con il tuo impegno quotidiano, con il tuo sforzo generoso: sarai quello che ora ti impegni costantemente ad essere.
Ricordati che non si improvvisa nulla e i rimpianti non servono che a fare delle persone lagnose, che non piacciono ne agli altri né a sé stesse.
E importante, mio carissimo, che già fin d'ora non faccia della vocazione una ricerca o uno sfizio personale, ma una ricerca serena con me della volontà del Padre, perché è certo che Papà, creandoti, ti ha arricchito di tutte quelle doti che ti serviranno per la realizzazione del suo piano d'amore. Tu scoprirai questo piano come in una caccia al tesoro, guardando dentro lo scrigno della tua vita e valorizzando talento su talento, senza mai smettere di giocare il meraviglioso gioco della vita.
Ad un certo punto, non potrai che essere quello che sei e, guardandoti, vedrai chiaramente la volontà del Padre nella tua gioia e nel nostro sorriso.
Il progetto unico, verso il quale tutto convergerà, deve essere la tua santità, che corrisponderà alla tua perfezione di persona, di capolavoro di Dio, per la sua Gloria e per la gioia di tutti.

AMICO - Lo dicevo io, che era troppo presto pensare seriamente a che cosa fare quando ancora non conosco bene che pesce sono o, come hai detto bene tu, Gesù, se diventerò un pollastro o un tacchino di dodici chili, o rimarrò un pulcino pigolante e basta. Voglio diventare, Gesù, quello che vuoi, e voglio fare onore al mio Papà che mi ha creato come un prodigio, quando mi ha tessuto nel seno di mia madre, dopo avermi pensato, prima ancora di creare tutto l'universo.
È meraviglioso!
Anche i miei genitori saranno felici di vedermi felice e potrò fare tanto bene a tutti, come facevi tu, che prima facevi il falegname con papà Giuseppe, ma già eri il salvatore del mondo, il prediletto del Padre.
Quello che è certo è che non mi interessa far soldi, ma essere santo, in quel modo che studieremo insieme con te, mio Gesù! (Pensa con Gesù quali sarebbero i tuoi desideri e confrontali con lui....).
Mamma, ti chiedo di preparare la mia mamma a lasciarmi fare la volontà di Dio, ad ogni costo, anche se dovesse essere una cosa che a lei costa molto, perché mi porterebbe molto lontano da lei.
Mi raccomando, sarebbe brutto vederla piangere, ma io non potrei fare altrimenti, perché Gesù ha detto che, chi non lascia il padre e la madre, non è degno di lui.... E questo, mi dispiace, ...Insegna ai miei genitori a distaccarsi un po'!....