GESU’, TI VOGLIO BENE

AMICO - Gesù, sai che mi accorgo di volerti, veramente, tanto bene? È un bene strano, però, perché è totalmente diverso da quello che ho per i miei amici di gioco, con i quali, più o meno, passo la giornata. È come se tu fossi sempre con me e non mi abbandonassi mai, anche quando non ti penso, perché sono impegnato in tante altre cose della mia giornata. Da una parte mi piacerebbe vederti, toccarti, ascoltarti proprio con gli orecchi e dall'altra mi accorgo che è tutto come se fosse così, perché quello che provo verso di te è totalmente diverso da ogni altra presenza.
È certo che ti voglio bene!
È un bene fatto a modo mio, come ben conosci, Gesù, ma è tutto quello che ho, come per mia mamma, per il mio papà, gli voglio bene eppoi faccio il monello.
Io vorrei essere un bambino perfetto, secondo il tuo cuore e darti tanta consolazione, perché mi dispiace tanto trovarti qui solo.
Vengo perché mi fai compassione.
Davanti ai bar è sempre pieno, sul corso c'è tanta gente che passeggia; perfino in farmacia c'è sempre pieno, e da te!... Non è che la gente non ha tempo, ma... sembra che non ne voglia sapere di te. Non ti offendere, Gesù mio, ma ho questa impressione ... e mi fai pena.

GESÙ - Grazie, mio amico e mio consolatore, grazie di essere venuto e di quello che mi hai detto con tanto affetto. Vedi, quando istituivo l'eucaristia durante l'Ultima Cena, sapevo benissimo a che cosa sarei andato incontro: non solo a questo abbandono e a questa solitudine offensiva anche da parte di quelli che mi sono scelti per stare sempre con me, e che non hanno invece mai tempo per me, ma anche alle più avvilenti profanazioni, ai più nefasti sacrilegi da parte di persone istigate dal demonio, eppure, sono voluto rimanere ugualmente perché, nel tempo, vedevo bambini come te, amici come te, grandi e piccini, che mi avrebbero amato e avrebbero capito il mio amore per loro.
Mi credi, mio piccolo amico che, se anche in duemila anni di storia eucaristica, tu solo mi avessi creduto e amato in questo Tabernacolo, avrei sopportato ogni insulto per stare con te?
Un'anima sola, un solo amico per me è tutto, e mi basta per ricompensarmi di tanto amore e per consolarmi di tanta amarezza.

AMICO - Mio Gesù, sono davvero commosso di quello che mi dici e non riesco proprio a capire come si fa a non voler bene a uno così buono, così generoso come te.
Mi verrebbe voglia di andare fuori à gridare a tutti: "Ma siete impazziti? Venite tutti, qui, nel Tabernacolo, c'è Gesù, che è il Signore del Cielo e della terra, che è morto sulla Croce per voi per salvarvi dall'inferno, per farvi diventare figli di Dio e voi ve ne state a giocare a carte, ad ammazzare il tempo per le strade .... Venite! Venite! Ma sono certo che mi prenderebbero per scemo, come fanno ogni volta che dico o si accorgono che vengo a trovarti.
Tu, Gesù, non piangere, non ti lasciar prendere dallo sconforto, può darsi che le cose cambino e si accorgano di quanto sono scemi loro a preferire delle cose stupide alla tua compagnia.
Voglio che tu mi sappia sempre vicino a te, con il cuore pieno di gratitudine per tutto quello che sei per me e, con il tuo aiuto, penserò spesso a te, e anche da casa mia, o dovunque mi trovi, ti manderò i miei baci più affettuosi, perché ti voglio veramente bene.
Anche la sera quando vado a letto e tu ti trovi qui, solo solo, con solo quella lucetta, ti penserò e ti dirò come adesso: "Ti amo, o mio amico, Gesù! E tu non ti sentirai solo! (Parta con Gesù...).
Mammina mia, aiutami ad amare tanto, tanto, Gesù e a farlo amare da tutti i miei amici in modo che non si senta troppo sconsolato e solo. Tu, Mamma, amalo anche per me e ricordami spesso di pensare a Lui che gli fa piacere.