SCUSAMI GESU’!

AMICO - Ti sarai accorto certamente, oggi, o Gesù, che non avevo nessuna voglia di venire e che stavo trovando tutte le scuse per andare da un'altra parte! ...
Mi venivano in mente mille cose da fare, mille impegni strani, e il pensiero di venire qui, più che un appuntamento con te, era venire in un luogo per nulla simpatico: non ti offendere, ho detto altre volte che a me questa chiesa non piace neanche un po'. È mai possibile che, con tutte le dichiarazioni di amicizia che continuamente ti faccio, ci siano giorni che quasi mi rincresce di venire da te?
Non ti offendere, Gesù, ma con te non posso dire bugie, e poi, se non ne parlo con te, con chi devo parlarne delle nostre cose, dei nostri rapporti?
Se non sto attento, in me tutto si basa sul "mi sento" e il "non mi sento", e mi è facile capire che "mi sento" sempre le cose che mi piacciono e "non mi sento" quelle che non mi piacciono. Fin qui ci arrivo anch'io che non si deve andare avanti in questo modo, ma quel che mi fa rabbia è che a volte non mi "piaccia" e quindi "non mi senta" di venire da te! Questa è grossa con tutto l'amore che hai per me e con il bene che anch'io ti voglio.
Che cosa non funziona Gesù ?

GESÙ - Non ti preoccupare, amico mio, e ti ringrazio di questa confidenza, cuore a cuore.
Non è facile per te, amico, andare per pura fede ad un incontro con una persona che non vedi, che non senti, che non tocchi e fai fatica, è naturale, anche se il tuo cuore è certamente sempre con me.
A me, dà tanta gioia il sapere che sai vincere sempre queste ripugnanze della natura e sai condurti, quasi con forza, qui, dove il cuore vuole stare, perché mi ama.
La "voglia", il "non sentire" appartiene alla natura che deve essere presa un po' per le briglie, come si fa con i puledri ed essere "domata", altrimenti prende il sopravvento e finisce col comandare lei.
lo guardo al tuo cuore e mi compiaccio con te del lavoro duro e forte che stai facendo su te stesso per essere fedele agli impegni, per raggiungere quelle mete che ti sei prefisse, per essere attento ai bisogni degli altri, per la generosità con la quale sai superare la fatica, le ripugnanze, i capricci, per diventare sempre più padrone di te stesso e capolavoro di Dio.

AMICO - Cala, Gesù, con gli elogi, perché altrimenti mi monto la testa ed è peggio! Ce ne vuole perché io arrivi ad essere un uomo come te, così perfetto in tutto, così equilibrato, che fa sempre bene tutto e soprattutto con amore. Io, Gesù, l'amore non ce lo metto proprio: mi pare di metterci più rabbia che amore: sia quando obbedisco, sia quando mi butto con testardaggine a fare le cose che "non mi piacciono" neanche un po'. Credimi, Gesù, che a volte mi prenderei a schiaffi, tanto che ne vengo fuori con i nervi a pezzi ... Mannaggia!

GESÙ - Che cosa credi che sia l'amore: un sentimento evanescente che zucchera tutto? No, amico serio, è un impegno di fedeltà con sé stessi, con la persona amata a raggiungere quelle mete che sono il bene per sé, per gli altri, per coloro che diciamo di amare. Che tutto questo costi tanto, ma lo si faccia ugualmente, questo è vero ed autentico amore. Se tu venissi da me perché "ti piace" sarebbe meno amore che se tu vieni, anche contro voglia, perché "mi piace". Hai capito?

AMICO - Certo che ho capito, Gesù, e sono contento di tutto quello che mi hai detto: spero proprio di imparare ad amare seriamente, alla scuola del tuo amore, e di diventare un tuo degno discepolo.
Aiutami ad essere sempre fedele ai miei impegni, sia quando ne ho voglia, sia quando non ne ho voglia! Mammina mia sono certo che se tu guardassi a quello che "senti" sarebbero poche le persone che ameresti, eppure; tu ami tutti perché Gesù ci ha assegnati a te come figli. Voglio anch'io amare non per simpatia ma per amore. Ma tu, aiutami!